domenica
21 Settembre 2025

Un vino ravennate tra i doni istituzionali del G7 di Bologna

La Sirenyx Wine Developers di Fusignano è nota per affinare alcune collezioni in mare: questo particolare metodo si lega perfettamente alle tematiche ambientali e affrontate durante gli incontri

Raffaele Ravaglia Con Ministro Bernini 01

Dal 9 all’11 luglio Bologna e Forlì hanno ospitato la riunione dei Ministri del G7 su Scienza e Tecnologia: tra i doni istituzionali rappresentativi dei prodotti del territorio anche un vino di un’azienda ravennate, la Sirenyx Wine Developers.

L’evento ha portato in regione ministri e capi ministri e capi delegazione da Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito, Stati Uniti e Unione Europea, oltre a rappresentanti di Paesi invitati e organizzazioni internazionali, per discutere il ruolo centrale della scienza e della ricerca nel garantire un futuro più equo e sostenibile. Durante gli incontri si è parlato anche di ambiente e mari, e proprio inquesto contesto nasce la collaborazione con Sirenyx. L’azienda di Fusignano infatti è nota per produrre le sue etichette con uve che nascono dal terreno tipico argilloso della Vena del Gesso della provincia. La vera particolarità di queste bottiglie però è l’affinazione per mesi in ceste metalliche posizionate tra i 25 e i 27 metri di profondità sul fondale al largo della costa nel Mar Adriatico. Questo procedimento permette al vino di acquisire qualità organolettiche non replicabili in una cantina tradizionale.
Le collezioni affinate con questo metodo sono due, Sirenyx e Palumbarus. La prima da uve 40% Sangiovese, 40% Cabernet Sauvignon e 20% Merlot, il secondo 100% Sangiovese, disponibili ogni anno in soli 999 esemplari per tipologia. In particolare, le bottiglie donate al G7 fanno parte di un lotto lasciato affinare in mare per una permanenza record di 40 mesi.

«Desidero ringraziare gli organizzatori dell’evento – dice Raffaele Ravaglia, ideatore e cofondatore di Sirenyx – per aver concesso l’onore di rappresentare le eccellenze del nostro territorio e promuovere in questo modo innovazione, ricerca e tradizione. Elementi fusi imprescindibilmente nei prodotti Sirenyx che raccontano terra e mare allo stesso modo. Un ringraziamento alla Presidenza del G7 per aver scelto di dare visibilità ad una realtà come la nostra che si impegna a custodire e tramandare le conoscenze frutto di una lunga storia. Sapere che i nostri vini saranno ambasciatori nel mondo e contribuiranno a rafforzare l’immagine dei prodotti Made in Italy ci riempie d’orgoglio e conferma la nostra società tra le più importanti realtà nel settore delle underwater wines».

il Santa Maria delle Croci inaugura un nuovo ecografo grazie alla donazione di Ior

Il macchinario, dal valore di 31.500 euro, è stato donato in collaborazione con Cia-Conad e gruppo Amadori Consegna Ecografo

L’Ospedale Santa Maria delle Croci accoglie una nuova donazione da parte dell’Istituto Oncologico Romagnolo: si tratta dell’ecografo TE9 Mindray, un dispositivo del valore di 31.500 euro che verrà installato all’interno dell’Unità operativa di anestesia e rianimazione.
Si tratta di un macchinario di ultima generazione con caratteristiche uniche nel loro genere, che permetterà all’equipe diretta dalla dottoressa Marina Terzitta di adottare tecniche di anestesia loco-regionali per la chirurgia ortopedica, toracica e senologica con una definizione molto precisa, offrendo inoltre la possibilità di estensione nell’utilizzo anche in terapia intensiva (nello specifico per la valutazione del sistema cardiocircolatorio e dello stato volemico del paziente).

Si tratta del terzo dispositivo fornito dall’Istituto Oncologico Romagnolo all’ospedale nel giro di pochi mesi: a dicembre 2023 era stato il reparto di Anatomia Patologica a ricevere un microscopio del valore di circa 15.000 euro  mentre a marzo era avvenuto il taglio del nastro di un altro ecografo di ultima generazione al centro di prevenzione oncologica guidato dalla dottoressa Dolores Santini. Il filo rosso che accomuna queste tre donazioni è ovvio ma non banale, ovvero quello di mantenere e se possibile aumentare gli standard d’eccellenza forniti dai professionisti del “Santa Maria delle Croci” in particolare, e degli ospedali romagnoli in generale, nella presa in carico dei cittadini che devono accedere in corsia.

L’opera di beneficenza è stata sostenuta da alcuni partner di Ior come Cia-Conad e gruppo Amadori: «Ringrazio di cuore queste due aziende che ci hanno affiancato in questa bella iniziativa a favore di tutti i cittadini di Ravenna – ha spiegato Mario Pretolani, Presidente dell’Associazione Volontari e Amici dello Ior – in un periodo di difficoltà economiche come quello che sta vivendo il nostro Sistema Sanitario essere vicini ai professionisti che si prendono carico della nostra salute è fondamentale per dare valore concreto alla seconda parte del nostro motto, “insieme a chi cura”.  Questo è il modo migliore di garantire ai tanti cittadini che ci dimostrano fiducia con le loro donazioni che tutti i loro contributi vengono poi effettivamente restituiti per il benessere collettivo. Abbiamo molti altri progetti in cantiere per i prossimi mesi sempre a favore del Santa Maria delle Croci».

L’ospedale ringrazia per la generosa donazione con un commento della dottoressa Marina Terzitta: «L’ecografo entrerà a far parte della dotazione tecnologica della nostra Unità Operativa e permetterà, grazie alle sue caratteristiche, di implementare la qualità della prestazione erogata nelle tecniche di anestesia loco-regionale in Sala Operatoria, cosa che riduce notevolmente l’uso dell’analgesia sistemica e quindi degli oppiacei per degenze più brevi e con meno effetti collaterali. Sarà inoltre utilizzato nella valutazione cardio-respiratoria dei pazienti critici in Terapia Intensiva. La generosa offerta è inoltre espressione dello stretto legame tra il territorio, le associazioni e la sanità pubblica nell’intento di sostenere e perseguire due obiettivi imprescindibili rappresentati dal bene dei pazienti e dall’esito della cura».

Eolico in mare, idrogeno a terra: Agnes ha la Via del ministero, attivo nel 2027?

Il progetto da due miliardi di euro è arrivato a un punto decisivo del percorso autorizzativo. Ora si attende l’asta per gli incentivi del governo. Potrà produrre l’energia pari al fabbisogno di 500mila famiglie

Conferenza StampaIl progetto Agnes a Ravenna, 75 pale eoliche e fotovoltaico galleggiante in mare e una centrale per la produzione di idrogeno a terra, ha ottenuto il definitivo decreto di compatibilità ambientale dal ministero dell’Ambiente, passaggio finale della procedura di Via (valutazione di impatto ambientale). «Siamo al 90 percento delle autorizzazioni – dice l’ingegnere Alberto Bernabini che ha ideato l’investimento –. Questo traguardo rappresenta un record per il nostro Paese perché è il più grande e complesso impianto di energie rinnovabili ad aver mai ottenuto un risultato simile». Manca solo l’Autorizzazione unica, ma era la Via la tappa più critica del percorso. Se non ci saranno intoppi, all’inizio del 2027 potrebbe essere in funzione la parte a mare capace di produzione l’energia elettrica pari al fabbisogno di mezzo milione di famiglie (l’equivalente di quelle residenti in Romagna).

Se sarà così, vorrà dire che saranno passati dieci anni da quando Bernabini e i colleghi della società Qint’x avviarono i primi studi di fattibilità. Ma la procedura di autorizzazioni è partita solo nel 2021 e arrivare alla Via dopo tre anni è un record: «È un tempo più lungo di quanto si sarebbe potuto fare se la pratica fosse stata affidata a un commissario straordinario come successo con il rigassificatore e come avevamo richiesto – commenta il sindaco Michele de Pascale –, ma pur sempre molto più breve del percorso solito grazie a una riorganizzazione delle commissioni per la Via».

Conferenza StampaUn passaggio importante verso la realizzazione dell’opera ora sarà l’asta del decreto Fer2  che promuove la realizzazione di impianti di produzione da fonti rinnovabili non pienamente mature o con costi elevati di esercizio. «Le nostre fonti romane – spiega Bernabini – ci dicono che il ministero ha già firmato il decreto e potrebbe essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale per fare l’asta entro fine 2024, ma c’è il rischio che slitti al 2025 per richieste del Gestore dei servizi energetici».

In buona sostanza il governo offre un incentivo di partenza di 185 euro per ogni megawatt/ora prodotto per 25 anni. I concorrenti alle aste faranno offerte al ribasso per aggiudicarsi il contributo. In linea teorica se Agnes non riuscisse a vincere non verrebbe realizzato l’investimento, ma le condizioni ci sono tutte per essere competitivi sul prezzo: «Il mare Adriatico è poco ventoso e quindi la produttività è bassa anche usando pale speciali molto grandi (diametro 260 m, ndr) ma la possibilità di ancorare le torri al fondale anziché farle galleggianti come richiesto in altri mari italiani riduce molto i costi di costruzione e rende il nostro investimento più competitivo». Chi vince l’asta dovrà realizzare l’opera entro cinque anni, ma Agnes stima di poterlo fare in 2-3 anni. L’investimento totale si aggira sui due miliardi di euro.

Conferenza StampaDal punto di vista occupazionale, Agnes parla di migliaia di posti di lavoro per la fase realizzativa – con la volontà di costruire nel porto di Ravenna le pale e gli aerogeneratori – e di centinaia di posti per la gestione della manutenzione una volta in funzione. Vanno poi aggiunte le opere di compensazione per i territori prospicenti all’impianto per un valore di circa 60 milioni di euro.

Le caratteristiche del progetto Agnes per eolico, fotovoltaico e idrogeno a Ravenna

Il progetto Agnes prevede due campi fotovoltaici in mare denominati Romagna 1 e Romagna 2: in totale 75 aerogeneratori con fondazioni fisse da 8 MWp cadauno, per una capacità di 600 MWp; un impianto fotovoltaico offshore composto da moduli galleggianti con sistemi di ormeggio collegati al fondale marino per una capacità complessiva di altri 100 MWp; un sistema di stoccaggio di elettricità onshore con batterie agli ioni di litio di capacità 50 MWp; un impianto di elettrolizzazione onshore per la produzione di idrogeno di capacità 60 MWe. Entro settembre verrà richiesta l’autorizzazione per un terzo campo fotovoltaico in mare (Romagna 3) con una capacità di altri 400 MWp. La disposizione delle pale (distanti fra loro di circa 1,5-2 km) è stata studiata in base ai corridoi di traffico in entrata e uscita dal porto in modo da non modificare le rotte navali. Fra le pale sarà consentita l’attività di pesca, a partire dalla raccolta delle cozze alla base dei piloni.

Ravenna si prepara ad accogliere l’itinerario del Giubileo 2025 in maniera inclusiva

Percorsi multisensiorali e traduzioni in Lis, la commissione della Diocesi di Ravenna-Cervia ha studiato quattro percorsi “per tutti” tra i tesori monumentali ravennati

Santapollinarenuovo
“Eldorato” a Sant’Apollinare Nuovo

Ravenna si prepara al passaggio del Giubileo 2025 nelle strade della città partecipando al progetto Dei “Giubileo for all”, che punta a rendere l’itinerario accessibili a tutti, in un’ottica di inclusività.

 

Una commissione della Diocesi di Ravenna-Cervia ha studiato quattro percorsi tra i tesori di fede ravennati. I monumenti diocesani Unesco interessati dal percorso sarà dotati di una serie di pannelli tattilie multisensoriali. I 15 pannelli saranno installati entro il mese di ottobre e sono realizzati con il supporto delle le associazioni e  degli enti decati alle persone con disabilità. I video esplicativi, in italiano e in inglese, saranno sottotitolati e segnati in Lingua dei Segni Italiana (Lis) e in International Sign (Segni Internazionali). Il progetto di inclusivitòà coinvolge tutto il personale dell’Opera di Religione, che si sta formando per accogliere al meglio i pellegrini.

Il percorso e il prototipo dei pannelli saranno presentati venerdì 19 luglio (a partire dalle 10.30) al Cinema Corso nel complesso della Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, in un seminario-evento dal titolo “Il volto della Speranza risplende nei mosaici di Ravenna”. All’incontro parteciperanno l’arcivescovo monsignor Lorenzo Ghizzoni, il prefetto di Ravenna Castrese de Rosa e il sindaco Michele de Pascale e interveranno, tra gli altri, la responsabile del Servizio nazionale Cei per la Pastorale delle Persone con Disabilità suor Veronica Donatello, il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, il coordinatore tecnico-scientifico dell’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità Serafino Corti. Le conclusioni saranno affidate a don Lorenzo Rossini, delegato arcivescovile per i beni culturali ecclesiastici e al diacono Andrea Romagnoli, direttore dell’Opera di Religione ed economo diocesano e a don Pietro Parisi, delegato diocesano per il Giubileo 2025. Modererà l’incontro il giornalista Claudio Arrigoni.

Il percorso di inclusività prosegue anche in occasioni collaterali al giubileo, con un calendario di eventi a partire da questo fine settimana: la messa pontificale di martedì 23 luglio, preseduta dall’arcivescovo Ghizzoni sarà accessibile con la presenza di interpreti Lis e sottotitolazione, grazie alla collaborazione con Eni Sezione Provinciale di Ravenna e FiaddaEmilia-Romagna. Ad accompagnare la celebrazione, il Coro 1685 del Conservatorio Giuseppe Verdi, diretto da Antonio Greco con, all’organo, Andrea Berardi.

Nel corso del fine settimana sono in programma visite guidate all’interno delle iniziative Ravenna Mosaici For all, oltre che letture animate in Lis ed esperienze accessibili nei monumenti diocesani. Venerdì 19 invece, sul piazzale di Sant’Apollinare Nuovo saranno esposte delle bici inclusive, messe a disposizione dell’azienda Asspassobike, partner di “Giubileo for all”. Lo stesso giorno, alle ore 17 si terrà il “Live Reveal” per inaugurare il progetto “Colorami – Mosaici a colori”, in partnership con l’azienda EnChroma, saranno regalati ad alcuni volontari occhiali per daltonici (deuteranomalia e protanomalia), per adulti e bambini, presso la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo.

Venerdì 19 alle 17 e sabato 20 alle 10, sempre a Sant’Apollinare, l’incontro “Mosaici di colori: il prato fiorito”, letture animate in LIS e CAA, un laboratorio gratuito inclusivo artistico-espressivo dedicato a tutti i bambini dai 6 ai 12 anni. L’evento realizzato a cura di ComunicLab. Altre visite guidate (alcune delle quali in Lis) in programma per il fine settimana saranno dedicate le raffigurazioni del santo patrono a Sant’Apollinare Nuovo. Durante la visita si farà esperienza di utilizzo dei prototipi di pannelli multisensoriali. L’appuntamento è venerdì 19 alle 16, 16.45 e 17.30 (quest’ultima in Lis) e sabato 20 e domenica 21 alle 9.30, 10.15 e 11 (quest’ultima in Lis) e alle 16, 16.45 e 17.30 (anche quest’ultima in lis).

Le visite in occasione della festa di Sant’Apollinare hanno una durata di circa 30 minuti e sono gratuite ma riservate esclusivamente ai possessori del biglietto (per un massimo di 15 partecipanti). Il ritrovo è 5 minuti prima dell’orario di inizio nel piazzale della basilica.

La nave Aita Mari della ong spagnola Smh in arrivo a Ravenna con 34 migranti

Attracco previsto a Marina di Ravenna. Dodicesimo sbarco in un anno e mezzo. Già decisa la ripartizione dei richiedenti asilo

449695304 805607551703928 7730555201545451514 NIl porto di Ravenna è stato indicato dalle autorità italiane ancora una volta come destinazione per una nave carica di migranti soccorsi nelle acque del Mediterraneo. La prefettura rende noto che per la serata del 19 luglio è atteso l’arrivo della Aita Mari, battente bandiera spagnola, con a bordo 34 migranti di cui due donne, una in gravidanza, e due minori accompagnati. L’attracco dovrebbe avvenire a Marina di Ravenna alla banchina di Fabbrica Vecchia. Nel primo pomeriggio di oggi, 15 luglio, la nave si trova al largo dell’isola di Malta a circa 800 miglia marine da Ravenna. Già stabilita la ripartizione dei migranti: 8 a Bologna , 3 a Ferrara, 4 a Forlì Cesena, 5 a Modena, 3 a Parma , 2 a Piacenza, 4 a Reggio Emilia, 2 a Rimini e 3 a Ravenna. Sarà il dodicesimo sbarco a Ravenna: 1.200 persone in un anno e mezzo.

La Aita Mari è una nave del progetto di salvataggio marittimo Maydayterraneo, lanciato nel 2017 dal Salvamento Marítimo Humanitario (Smh), un’organizzazione non governativa. La nave ha preso il nome da un marinaio di Zumaia, Aita Mari, particolarmente celebrato per il salvataggio di tre marinai dalla nave San Jose nel 1861 e morto in mare in un altro tentativo di salvataggio.

A2a costruirà un parco fotovoltaico a Faenza capace di soddisfare 3.500 famiglie

La multiutility lombarda realizzerà l’impianto entro il secondo trimestre 2025

Pexels Los Muertos Crew 8853511La società Aeb del Gruppo A2a, la multiutility con sede in Lombardia che fattura 22 miliardi all’anno, ha sottoscritto un’accordo per l’acquisizione del 100 percento di un impianto fotovoltaico a Faenza detenuto dalla società 2B che ha ottenuto l’autorizzazione per la costruzione e l’esercizio. I lavori, appena avviati, saranno completati entro il secondo trimestre del 2025.

L’impianto sorgerà in un’area limitrofa alla zona artigianale-industriale, a nord-ovest di Faenza e si estenderà per oltre 8 ettari. In questa fase l’azienda non vuole rendere noti i dettagli economici dell’operazione.

Terminata la realizzazione, l’infrastruttura avrà una capacità installata pari a 7,6 MW e produrrà oltre 11 GWh annui, in grado di soddisfare il fabbisogno di energia elettrica di oltre 3.500 famiglie ed eviterà l’emissione in atmosfera di circa 1.880 tonnellate di CO2 all’anno. L’accordo si inserisce nel quadro del piano industriale 2024-2035 di Aeb che prevede 497 milioni di investimenti per contribuire alla transizione energetica del Paese.

«La realizzazione della nuova infrastruttura consentirà di mettere a disposizione energia green, contribuendo al percorso di decarbonizzazione della nostra azienda e del nostro Paese – commenta Massimiliano Riva, presidente del consiglio di amministrazione di Aeb –. In questo contesto, la collaborazione industriale con A2a ci permette di generare nuovo valore, mettendo in campo un know-how fondamentale per contribuire allo sviluppo sostenibile e per fare di Aeb un player nazionale nelle rinnovabili».

Rischio incendi: in regione 18 pattuglie di carabinieri forestali in allerta

Dall’1 luglio al 15 settembre fase di attenzione in Emilia-Romagna per contrastare gli incendi boschivi

2Dal primo giorno di luglio è scattata la fase di attenzione per incendi boschivi in tutte le province dell’Emilia-Romagna e durerà fino al 15 settembre. Il provvedimento, come di consueto, è stato emanato dalla protezione civile, d’intesa con i rappresentanti della direzione regionale dei vigili del fuoco, del comando regionale carabinieri forestali e di Arpae Emilia-Romagna. Inoltre, contemporaneamente all’avvio della campagna estiva contro gli incendi partirà anche un gemellaggio con la Regione Sardegna, che vedrà l’invio di una Colonna mobile dall’Emilia-Romagna con squadre di volontari di Protezione civile: saranno impegnati sull’isola nel mese di luglio.

Prevenzione incendi boschivi: cosa prevede la fase di attenzione

Con l’avvio della fase di attenzione le pattuglie dei carabinieri forestali avranno come priorità il controllo dei fuochi e la repressione di tutti i comportamenti illeciti. In Emilia-Romagna al momento è stato emesso un bollettino di rischio medio (codice giallo), valido fino al 7 luglio: si raccomanda quindi ai cittadini di gestire con la massima cautela gli abbruciamenti di residui vegetali dei lavori agricoli e forestali, che potranno essere effettuati solo in assenza di vento e unicamente in mattinata. I fuochi dovranno comunque essere spenti entro le ore 11 del mattino. La situazione verrà costantemente monitorata e periodicamente aggiornata.

In questa fase ogni giorno saranno 18 le pattuglie di forestali dedicate alla prevenzione degli incendi boschivi. Inoltre, sono in campo fino a 9 squadre di volontari, una per provincia, e due elicotteri dei Vigili del fuoco nel periodo considerato più critico, ovvero le settimane centrali di agosto. Impegnati circa 150 volontari nell’attività di presidio della Soup (Sala operativa unificata permanente) e nelle squadre di avvistamento incendi, nei punti fissi o in perlustrazione nei percorsi mobili. Questi i numeri utili per le segnalazioni: 115 – numero di soccorso del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco per segnalare un incendio; 1515 – numero dell’Arma dei Carabinieri-specialità forestale per segnalare illeciti e comportamenti a rischio di incendio boschi.

Apre la Sala operativa unificata permanente

Sempre dal lunedì, presso la sede dell’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile di viale Silvani a Bologna, aprirà anche la Soup, Sala operativa unificata permanente, a presidio del territorio. L’operatività della Sala è prevista, salvo proroghe, fino al 1^ settembre. Dalle ore 8 alle 20, sabato e domenica compresi, saranno presenti rappresentanti dei Vigili del fuoco, dell’Arma dei Carabinieri specialità forestale e del volontariato di Protezione civile specializzato nella prevenzione degli incendi. In orario notturno, funzionerà un servizio di reperibilità.

Nel frattempo, riprenderanno le attività pianificate dal volontariato (avvistamenti mobili e fissi), a supporto delle unità dei Vigili del fuoco e dei Carabinieri forestali, che a loro volta innalzeranno il livello di controllo del territorio, per la prevenzione e la repressione delle azioni illecite.

«De Pascale ha cementificato il comune e ora parla di ridurre il consumo di suolo»

Il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia critica le prime parole del sindaco di Ravenna ora candidato alla Regione

Alberto Ferrero Giorgia Meloni
Alberto Ferrero con Giorgia Meloni

«Siamo basiti quando sentiamo il sindaco di Ravenna parlare di contrasto al dissesto idrogeologico e di azzeramento del consumo di suolo, quando negli ultimi sette anni ha cementificato all’inverosimile il territorio comunale». Alberto Ferrero, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia e capogruppo in consiglio comunale a Ravenna, commenta così le prime parole di Michele de Pascale da candidato alla presidenza della Regione Emilia-Romagna.

Ferrero ricorda che Ravenna è il comune in Italia con il maggior incremento annuo di cementificazione. «E la prima delibera approvata dal consiglio comunale dopo l’alluvione è stata la cementificazione di 7 ettari di terra, oggi campagna, posti lungo un canale. Come se l’alluvione non ci fosse mai stata e non avesse insegnato niente».

La critica a De Pascale è di non aver mai sollecitato la Regione affinché gli alvei dei fiumi fossero puliti, «cosa che sta avvenendo adesso con i denari del governo».

Esposta un’ambulanza ucraina mitragliata dai russi: «Simbolo dei crimini di guerra»

A Ravenna in piazza Garibaldi il 14 e il 15 luglio l’iniziativa dell’associazione Malva con il mezzo di soccorso che sta girando l’Europa per sostenere una raccolta fondi per l’acquisto di altri veicoli

1Un’ambulanza ucraina mitragliata da colpi di artiglieria russa è esposta a Ravenna in piazza Garibaldi il 14 e 15 luglio come testimonianza delle azioni del regime di Putin.

L’iniziativa è dell’associazione Malva che riunisce gli ucraini di Ravenna e rientra nella campagna “Ukraine is calling” lanciata da un’organizzazione no-profit con sede in Lussemburgo, Lukraine, ed ha come obiettivo raccogliere donazioni per l’acquisto di 112 nuove ambulanze per l’Ucraina. Fino ad oggi, ne sono state già acquistate e inviate 70. Prima di arrivare a Ravenna, l’ambulanza già fatto tappa in tanti Paesi europei e più di 25 città del Nord Italia. Per proseguire poi nel Centro Sud della Penisola.

La storia del mezzo di soccorso risale al settembre del 2022. Nel villaggio di Staryi Saltiv nella regione di Kharkiv, appena liberata dall’aggressore russo, venne colpita una zona residenziale, ferendo uno dei pochi abitanti rimasti. La squadra di soccorso, che ha sempre continuato ad operare anche sotto le bombe, si è subito recata sul posto ma pochi secondi dopo essere entrati nell’abitazione un secondo colpo di artiglieria ha colpito l’ambulanza.

Le Nazioni Unite l’1 luglio 2024 hanno riferito che il numero dei civili uccisi nella guerra russo-ucraina è salito a diecimila e 20mila sono rimasti feriti.

Schlein (Pd): «De Pascale ha già dimostrato capacità di rinnovamento e gestione»

La segretaria del Partito democratico lancia il sindaco di Ravenna verso il voto: «Adesso la priorità e una fabbrica del programma che vuole coinvolgere tutte e tutti quanti vogliano dare un contributo»

451086184 1036613544489353 8911268501150942090 N«Il sindaco di Ravenna ha già dimostrato grandi capacità di rinnovamento e di gestione della cosa pubblica amministrando la sua comunità con competenza e passione civile, sapendo rispondere concretamente ai bisogni delle persone anche in questi anni difficili tra pandemia e alluvione, e saprà dare uno slancio di innovazione garantendo continuità al buon governo dell’Emilia-Romagna». Sono le parole della segretaria Pd, Elly Schlein, per incoraggiare il cammino di Michele de Pascale verso le elezioni regionali dove sarà il candidato del Pd. Le parole di Schlein, 39enne come De Pascale, vengono da una nota di cui l’agenzia Ansa riporta alcuni passaggi.

Ringraziamenti a Stefano Bonaccini «per lo straordinario servizio che ha reso all’Emilia-Romagna tutta in questi dieci anni di governo e per quello che da amministratore ha insegnato a tanti di noi che hanno avuto l’occasione di lavorare insieme a lui». E Schlein ringrazia «anche tutta la giunta uscente nella quale potevano esserci diversi ottimi potenziali candidati, a partire da Vincenzo Colla che ringrazio in modo particolare per la generosità e lo spirito di squadra. A dimostrazione che non solo abbiamo un’ottima classe dirigente da offrire ai cittadini, ma che sa dimostrarsi tale nel momento delle scelte importanti anche perché sa convergere su una candidatura unitaria, senza anteporre le aspirazioni personali all’obiettivo politico comune».

Ora va definito il perimetro della coalizione. «Le interlocuzioni positive con le altre forze del centrosinistra mi hanno restituito un quadro molto favorevole sulla possibilità di costruire un’alleanza molto ampia e coerente, che insieme ad un progetto condiviso per il futuro dell’Emilia-Romagna è adesso la nostra priorità e che come Michele de Pascale ha già annunciato partirà da una fabbrica del programma che vuole coinvolgere tutte e tutti quanti vogliano dare un contributo, nelle forze politiche, sociali e economiche della regione».

In tre su una utilitaria del 2003 da Ravenna al Kazistan: 14mila km in 45 giorni

Tre amici di Ravenna a bordo di una Toyota Yaris per partecipare al Mongol Rally, corsa non competitiva che raccoglie fondi per beneficenza. Partiti da Ravenna il 12 luglio: «Attraverseremo 16 Stati, passando dal deserto a 50 gradi alla neve». La curiosità: per entrare in Turkmenistan hanno ricevuto l’invito del dittatore locale

Screenshot 20240708 190700 GalleryBasta leggere i numeri per avere chiara la portata dell’impresa: 14mila km da percorrere in 45 giorni, spaziando tra zone innevate e deserti a 50 gradi attraverso 16 Stati dell’Est Europa e dell’Asia, a bordo di un’utilitaria da mille centimetri cubici di cilindrata che ha macinato 185mila km nei vent’anni da quando è stata immatricolata. È la missione in cui si stanno cimentando tre trentenni di Ravenna che si conoscono dall’infanzia, un po’ per il gusto dell’avventura e un po’ per raccogliere fondi per beneficenza.

450469174 861809255857780 4576260359236683813 NIl trio composto da Antonio Capone, Massimiliano Farina e Luca Senni ha scelto “Topi di fogna” (su Instagram @topidifogna_) come nome di battaglia per partecipare al Mongol Rally. La partenza da Ravenna è stata l’altro ieri, 12 luglio. Non vince chi arriva primo, ma chi riesce ad arrivare entro un tempo massimo. L’arrivo, come intuibile dal nome, è in Mongolia. O meglio, dovrebbe essere. Dove di preciso? Difficile dirlo, anche per gli organizzatori: «Quest’anno non possiamo passare per la Russia, il che significa che non possiamo arrivare fino in Mongolia – si legge sul sito web dei promotori –. Il traguardo del 2024 si trova dall’altra parte del deserto, nell’estremo est del Kazakistan. Stiamo già esplorando i luoghi nella regione di Oksemen, intorno al fiume Irtysh e al lago Zaysan, quindi la posizione esatta sarà confermata a breve». I tre ravennati hanno in programma di raggiungere comunque comunque la Mongolia per conto loro: «Secondo i nostri calcoli ci serviranno 45 giorni. Ma non siamo bravi a fare calcoli».

La corsa non competitiva, ideata da una società inglese per raccogliere fondi a favore dell’ambiente, torna a svolgersi quest’anno dopo l’interruzione per Covid. Il regolamento prevede che ogni equipaggio debba devolvere una quota fissa di almeno 500 sterline alla ong Cool Earth che si occupa di protezione delle foreste e una seconda quota di almeno altre 500 sterline a un’associazione a discrezione delle squadre. Gli avventurieri ravennati – che lavorano tra Milano e Bologna nel mondo della consulenza aziendale e dell’informatica – hanno scelto di aiutare l’assistenza ai malati di Alzheimer della casa di riposo Rosa dei Venti e l’associazione che aiuta le bambine affette dalla sindrome di Rett (a questo link sul sito Gofundme si possono fare le donazioni online: l’85 percento andrà alle due associazioni, il resto verrà usato per donazioni lungo il tragitto. Le spese di viaggio sono a carico dei partecipanti che stimano circa 5-6mila euro a testa).

445115636 819602776749244 7524892962610862993 NSi può dire che il viaggio dei “Topi di fogna” sia cominciato dieci anni fa: «Il primo a parlarmi del Mongol Rally – dice Farina – fu un collaboratore dell’azienda di mio padre (Itway, ndr) una decina di anni fa. Gli altri due all’epoca erano miei coinquilini a Milano durante l’università e incredibilmente non mi diedero del pazzo quando dissi che mi sarebbe piaciuto farlo. Ci dicemmo di farla a 30 anni». Il 2024 è l’anno del trentesimo compleanno per tutti ed eccoli a rispettare il patto.

Dopo la partenza da Ravenna, la prima tappa obbligata è Praga: oggi, 14 luglio, è in programma il ritrovo di tutti gli equipaggi (poco più di 200 iscritti da varie parti del mondo) per il via ufficiale. Da lì in poi una sola regola: non ci sono regole. «Non c’è un itinerario consigliato – spiega Senni –, l’invito degli organizzatori è quello di non pianificare itinerari per perdersi su strade da scoprire. La filosofia è quella dell’avventura vissuta alla giornata. Noi un minimo di rotta ce la siamo studiata, ma diciamo che l’unica cosa certa è che ci saranno imprevisti». È anche vero che in buona parte di quelle zone non c’è una grande rete viaria: «Il percorso è per forza quello per tutti».

La successiva data cerchiata sul calendario è il 25 luglio: «Abbiamo i biglietti per un volo da Tbilisi in Georgia a Baku in Azerbaigian». Ma ci saranno anche trasferimenti con un grado di certezza molto più vago: «Il traghetto sul mar Caspio da Baku al Turkmenistan parte un po’ a suo piacimento. Quindi capiremo quando arriviamo».

La pianificazione minima del viaggio ha richiesto alcune azioni che, ancora prima della partenza, arricchiscono già l’album degli aneddoti: «Ufficialmente il Turkmenistan è una repubblica presidenziale, ma di fatto è una dittatura e per entrare serve l’invito del dittatore. Abbiamo mandato una email spiegando le ragioni e abbiamo ricevuto una lettera ufficiale. Alla dogana ci faranno il visto e saremo scortati all’interno dello Stato senza possibilità di muoverci a nostro piacimento. Per fortuna il passaporto italiano è piuttosto forte a livello internazionale e questo facilita molto i nostri movimenti».

Inizialmente l’idea era di usare la Peugeot 208 di Senni: «Pensavo fosse in ottime condizioni, ma quando l’abbiamo fatta vedere a un meccanico ci ha detto che ci saremmo dovuti portare dietro una quantità indescrivibile di olio motore per il suo consumo». L’acquisto del mezzo di trasporto quindi è andato in porto con poche indicazioni oltre ai paletti del regolamento: «Più vecchia è l’auto e meno elettronica c’è che può rompersi quindi è più facile trovare qualcuno capace di ripararla. Difficilmente potremo farlo noi che non abbiamo grandi competenze di motori». La scelta è caduta su una Toyota Yaris «perché è molto diffusa nelle zone che attraverseremo e questo dovrebbe facilitare il reperimento dei pezzi di ricambio». La vettura è stata ribattezza “La Fogna” e sulla carrozzeria potrà esserci l’adesivo di chiunque ha contribuito alla raccolta fondi: «Un amico ci ha chiesto di attaccare lo stemma del Catanzaro perché è un tifoso della squadra».

Un intervento drastico sulla vettura ha tagliato il divano sedile posteriore per aumentare la capacità del bagagliaio. E un portapacchi sul tetto completa la portata. «Partiremo con due taniche da 5 litri di benzina, olio motore, un po’ di attrezzi per le riparazioni, pneumatici, acqua e un po’ di scorta di cibo». Il piano prevede di pernottare dove capita: «Abbiamo delle tende e siamo pronti a campeggiare, ma contiamo di trovare qualche alberghetto o anche ospiti nei villaggi. Cercheremo di sdebitarci portando qualche giocattolo ai bambini».

Il viaggio di rientro partirà da Almaty, in Kazakistan: c’è un volo per l’Estonia su cui verranno imbarcate anche le auto. «A quel punto decideremo se lasciare “la Fogna” lì oppure guidarla fino a casa».

Benvenuti nel mondo della mosaicista Dusciana Bravura

Le metamorfosi degli oggetti e delle immagini è una selezione di opere eseguite negli ultimi vent’anni

 

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La figura di una testa di unicorno è diventato una sorta di emblema musivo per Dusciana Bravura: eseguito dalla mosaicista ravennate nel 2007 ed entrato nella collezione del MAR, l’animale magico – fin dall’antico simbolo di purezza – costituisce solo una delle prime tappe del percorso della mosaicista ma può essere letto come l’animale guida della sua mano. La bella scultura musiva compare quindi per diritto di primogenitura nella mostra dedicata a Dusciana, che si è aperta a giugno a Palazzo Rasponi, dal titolo Le metamorfosi degli oggetti e delle immagini. Curata da Linda Kniffitz e Paolo Trioschi, l’esposizione raccoglie una selezione di opere eseguite negli ultimi 20 anni a cui si aggiunge un video che permette di vedere altri esempi della creatività dell’artista.

IMG 7206La prima fase di lavoro è avviata dalla scultura dell’unicorno che condivide con una serie di altri animali – fra cui un armadillo (2005) – la particolarità. La seconda caratteristica è determinata anche e soprattutto dai materiali – smalti, vetri e le tipiche murrine veneziane – che restituiscono qualcosa di prezioso e singolare. Unicità e ricchezza sono in sintesi le direttrici di questi lavori che determinano il cammino anche quando il tema del lavoro è un oggetto inanimato: un esempio è la sorprendente parete dal titolo Ricami di vetro (2005) che fin dal titolo asseconda il gusto dell’occhio. Lo sguardo indugia sulle superfici che rendono quasi evanescente la materia, trasformandosi quasi in soffici damaschi. In questa prima produzione, Dusciana rispetta la tradizione del mosaico ravennate così esuberante e ossessivo per ricchezza e fastosità. Si sorvolano i pesanti apparati simbolici bizantini per un senso più contemporaneo, che porta alla scelta di soggetti che slittano nel loro doppio fantastico o in un contesto inedito.

IMG 7188La seconda fase creativa di Bravura, che si sviluppa nella successione delle stanze espositive, chiarisce un importante passaggio tecnico: oltre alla necessità di un lavoro manuale, viene inserita la variante della progettazione al computer. L’approdo sembra apparire agli antipodi ma in realtà il processo di frammentazione della produzione di immagini virtuali ha caratteristiche affini alla separatezza delle tessere musive, che permettono di riconoscere l’insieme solo a distanza. In questi lavori realizzati nel 2021 Dusciana progetta partendo da icone significative – spesso ritratti di volti di persone o figure intere – isolate nel campo visivo o ripetute in serie. Il materiale non sono più smalti o pietre ma tessuti stampati a textures che dividono l’immagine, la ricompongono, ne sottolineano alcune parti o ne sottraggono altre. In questa discontinuità che cita la tecnica musiva ma anche i processi selettivi della Pop Art, le opere mantengono una profonda eleganza stilistica che non ha cedimenti né nelle scelte iconiche, né nelle textures. Interessante è anche la scelta iconografica indirizzata verso la riscoperta di figure femminili del passato di grande rilievo storico come Franca Viola – la prima donna italiana a rifiutare la procedura del matrimonio riparatore -, la ciclista di primo ‘900 Alfonsina Strada, la biochimica inglese Rosalind Franklin, nota per gli studi pionieristici sul DNA, l’astronauta e politica russa Valentina Tereskova e l’intramontabile Marilyn Monroe.
A questa stessa fase creativa appartengono anche alcune opere completamente anticoniche che chiariscono un interesse verso la non figurazione. L’astrazione può essere geometrica – ottenuta tramite velluti, nastri e passamanerie – oppure si avvia verso una semplificazione formale mutuata dalla natura come piante o funghi in mosaico montati su piedistalli di vetro.

IMG 7153La terza e ultima fase creativa, che comprende gli ultimi due anni di lavoro, trae le fila di molte opere precedenti. Nelle sale si riconoscono alcuni ritratti femminili sempre fissati su stoffe a textures mentre la passione verso animali fantastici o simbolici si riafferma nell’installazione di un enorme uccello blu a mosaico che fissa immagini di altre specie di uccelli stampate su stoffa decorata. La tecnica utilizzata in queste opere si divide fra la manualità preziosa e lenta del mosaico e la progettazione/esecuzione di immagini a computer in cui le caratteristiche rilevanti rimangono preziosità e frammentazione.

IMG 7182Non va dimenticata un’ultima linea creativa che procede dalle indagini sull’astrattismo geometrico degli anni precedenti: al 2024 appartiene una serie di creazioni astratte di formato ovale e circolare, prodotte con vetro e murrine. Di nuovo la lentezza esecutiva del mosaico che imita le ondulazioni e i trapassi cromatici evidenti in alcune sezioni di pietre si riafferma a favore di una produzione meno incline alla narrazione o alla fantasia ma più adatta all’incanto delle forme.

Le metamorfosi degli oggetti e delle immagini. Dusciana Bravura – Palazzo Rasponi, Ravenna; fino al 21 luglio 2024; orari: MA-VE 17-20; SA-DO 10-12 e 17-20 – ingresso libero

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