venerdì
19 Settembre 2025

Tour de France, le strade coinvolte e le modifiche alla viabilità nel Faentino

Il percorso e i divieti nei comuni di Faenza, Brisighella e Riolo Terme

Ciclisti

Domenica 30 giugno, come noto, anche nel territorio dei comuni di Faenza, Brisighella e Riolo Terme transiteranno i ciclisti che partecipano al Tour de France.

Qui le modifiche alla viabilità e il percorso nel comune di Ravenna

La corsa proveniente da Russi, percorrendo la Strada Provinciale 302 raggiungerà Faenza (via Ravegnana), transiterà nel centro abitato e proseguirà in direzione Brisighella sempre sulla SP 302 (via Firenze); dopo avere attraversato l’abitato la tappa proseguirà in direzione Riolo Terme percorrendo la SP 23 (viale Pascoli, via Rontana, via Calbane nel comune di Brisighella e via Limisano nel comune di Riolo Terme). Dopo avere percorso una parte di centro abitato la corsa proseguirà sulla SP 306 in direzione Casola Valsenio e al bivio con la SP 65 (via Gallisterna, via Caduti di Toranello) proseguirà su quest’ultima strada, percorrendo anche la strada comunale via Sabbioni per poi sconfinare nel comune di Imola.

Elenco delle strade interessate dal percorso nei centri abitati dei tre comuni:

  • Faenza (tra le ore 13.45 e le 14.15): via Ravegnana, via Gatti, rotonda del Niballo Palio di Faenza, Cavalcaferrovia, piazzale Sercognani, viale IV Novembre, corso Garibaldi, piazza del Popolo, piazza della Libertà, corso Matteotti, piazza Fratti, viale Marconi, via Firenze, rotonda 100 Km del Passatore.
  • Brisighella (tra le ore 14.05 e le 14.35): via XXIV Maggio, largo Zwingenberg, via Metelli, piazzetta porta Gabalo, piazza Marconi, via Naldi, via Porta Fiorentina, piazza Carducci, via Roma, viale Pascoli, via Rontana. A Brisighella verrà istituito un parcheggio per camper e automobili nell’area verde in via Dionisi di Naldo.
  • Riolo Terme (tra le ore 14.20 e le 14.50): via Limisano, via Firenze.

Di seguito le modifiche alla viabilità e la sospensione della circolazione adottate con specifica ordinanza.

Nel comune di Faenza:

  • dalle ore 19 di sabato 29 giugno alle 16 di domenica giugno, divieto di sosta con rimozione forzata su entrambi i lati della carreggiata principale, sulla banchina ed in ogni area limitrofa alla carreggiata in: via Ravegnana (tra via Gatti e il segnale di fine centro abitato in direzione Ravenna), via Gatti, rotonda Niballo Palio di Faenza, piazzale Sercognani, viale IV Novembre (nel tratto tra piazzale Sercognani e corso Garibaldi/viale Ceramiche), corso Garibaldi (nel tratto tra viale IV Novembre e viale ), piazza della Libertà, piazza del Popolo, piazzetta della Legna, corso Matteotti, viale Marconi, via Firenze (tra viale Marconi e il segnale di fine centro abitato in direzione Firenze).
  • dalle ore 10.30 alle ore 15 di domenica 30 giugno (e comunque sino a cessate esigenze): sospensione temporanea della circolazione, divieto di transito sulla carreggiata per tutti i veicoli e per i pedoni, nelle seguenti strade e piazza all’interno del centro abitato: via Ravegnana (tra via Gatti e il segnale di fine centro abitato in direzione Ravenna), via Gatti, rotonda Niballo Palio di Faenza, piazzale Sercognani, viale IV Novembre (tra piazzale Sercognani, corso Garibaldi/viale Ceramiche), corso Garibaldi (tra viale IV Novembre e viale Ceramiche e l’intersezione con piazza della Libertà), piazza della Libertà, piazza del Popolo, piazzetta della Legna, corso Matteotti, viale Marconi, via Firenze (tra viale Marconi e il segnale di fine centro abitato in direzione Firenze).
  • dalle ore 6 di venerdì 28 giugno alle 19 di lunedì 1 luglio, divieto di sosta con rimozione forzata in via Einaudi all’altezza del civico 2.
  • dalle ore 13 alle 15 di domenica 30 giugno (e comunque sino a cessate esigenze): divieto di transito per tutti i pedoni sul Cavalcaferrovia, compreso il marciapiede e il passaggio pedonale, eccetto persone espressamente autorizzate.
  • dalle 19 di sabato 29 alle 15 di domenica 30 giugno, divieto di sosta in piazza Sant’Agostino nei box auto limitrofi a corso Matteotti
  • dalle ore 7 alle 15 di domenica 30 giugno, divieto di sosta con rimozione forzata (eccetto autorizzati) in piazza Martiri della Libertà nella fila di box tra via Marescalchi e Palazzo del Podestà.
  • Domenica 30 giugno, dalle 10.30 alle 15, per i soli residenti, le strade a senso unico, interrotte dalla coincidenza con il percorso di gara, saranno percorribili a doppio senso di marcia. Per i veicoli che circolano lungo la direttrice Forlì-Bologna, percorso consigliato: circonvallazione (viale Assirelli) per entrambe i sensi di marcia. Per i veicoli provenienti dal casello autostradale o da Bagnacavallo e diretti verso Bologna e Forlì, percorso consigliato: via San Silvestro, via Piero della Francesca, via Risorgimento, via Emilia Ponente, rotatoria dei Vini e dei Sapori. Sulla direttrice Forlì-Bologna per i mezzi sotto i 35 quintali è transitabile via Filanda Nuova-Ravegnana-Filanda Vecchia.

Nel comune di Brisighella:

  • dalle ore 19 di sabato 29 alle 16 di domenica 30 giugno, divieto di sosta con rimozione forzata su entrambi i lati della carreggiata principale, sulla banchina e in ogni area limitrofa alla carreggiata nelle vie: via Faentina (tra via XXIV Maggio, via Maglioni e il segnale di fine centro abitato in direzione Ravenna); via XXIV Maggio (tra via Faentina e via Maglioni e l’intersezione con largo Zwingenberg); largo Zwingenberg; via Metelli (tra largo Zwingenberg e piazzetta Porta Gabalo), piazzetta Porta Gabalo, piazza Marconi, via Naldi, via Porta Fiorentina, piazza Carducci, via Roma, viale Pascoli, via Rontana nella parte in centro abitato.
  • dalle ore 10.45 alle 15, di domenica 30 giugno (e comunque sino a cessate esigenze),  sospensione temporanea della circolazione, divieto di transito sulla carreggiata per veicoli e pedoni, nelle seguenti strade e piazze all’interno del centro abitato: via Faentina (tra via XXIV Maggio e via Maglioni e il segnale di fine centro abitato in direzione Ravenna), via XXIV Maggio (tra via Faentina e via Maglioni e l’intersezione con largo Zwingenberg), largo Zwingenberg, via Metelli (tra largo Zwingenberg e piazzetta Porta Gabalo), piazzetta Porta Gabalo, piazza Marconi, via Naldi, via Porta Fiorentina, piazza Carducci, via Roma, viale Pascoli e via Rontana nella parte in centro abitato.
  • dalle ore 6 alle 16 di domenica 30 giugno (e comunque fino a cessate necessità): rimozione forzata di tutte le attrezzature, di ogni allestimento e dei materiali presenti in via Metelli (tra largo Zwingenberg e piazzetta Porta Gabalo), piazzetta Porta Gabalo, piazza Marconi, via Naldi, via Porta Fiorentina, piazza Carducci e via Roma.
  • dalle ore 10 alle 15 di domenica 30 giugno (e comunque sino a cessate esigenze): in via Ugonia (tra piazzetta IV Novembre e via De Gasperi), istituzione di senso unico di marcia con direzione Ravenna – Firenze.

Nel comune di Riolo Terme:

  • dalle ore 19 di sabato 29 alle 16 del giorno 30 giugno 2024 divieto di sosta con rimozione forzata per tutti i veicoli su entrambi i lati della carreggiata principale, sulla banchina ed ogni area limitrofa alla carreggiata nel tratto in centro abitato di via Limisano, nel tratto di via Firenze compreso tra l’intersezione con via Limisano il segnale di fine centro abitato in direzione Firenze, via Sabbioni;
  • dalle ore 11 alle ore 15.30 del giorno 30 giugno e comunque sino a cessate esigenze la sospensione temporanea della circolazione, divieto di transito sulla carreggiata per tutti i veicoli e per i pedoni, nelle seguenti strade all’interno del centro abitato: via Limisano, nel tratto di via Firenze compreso tra l’intersezione con via Limisano il segnale di fine centro abitato in direzione Firenze.

Il passaggio della carovana pubblicitaria è previsto 1 ora e 45 minuti prima il transito dei concorrenti

Su tutto il percorso la circolazione verrà interrotta dalle 10.30 fino alle 15.30; nelle due salite principali il divieto di circolazione verrà anticipato: Monticino (dalle ore 7) e Gallisterna (dalla mezzanotte di sabato 29 giugno); qui sarà vietato il transito veicolare (eccetto residenti, mezzi di soccorso e di emergenza). La circolazione sarà ripristinata non prima di 15 minuti dopo il passaggio della carovana di gara.

Saranno inoltre previsti ulteriori provvedimenti a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica: divieto di posizionare veicoli, rimorchi e qualsiasi altro materiale voluminoso o ingombrante a una distanza inferiore a due metri dalla banchina stradale (eccetto per le concessioni già in essere) delle strade e piazze interessate dal percorso. A partire dalle ore 11 del giorno 30 giugno fino al termine dell’evento: divieto di vendere, somministrare alimenti, utilizzando contenitori di vetro e lattine (eccetto quelli consumati all’interno dei pubblici esercizi e delle concessioni di suolo pubblico) e divieto di utilizzare qualsiasi oggetto contundente in tutti gli spazi aperti nelle vicinanze del percorso.

Durante il periodo di sospensione temporanea della circolazione è vietato il transito di qualsiasi veicolo non al seguito della gara, in entrambi i sensi di marcia del tratto interessato dal transito dei concorrenti (ovvero sulle corsie o nel tratto interessato dalla limitazione sopraindicata); è fatto divieto a tutti i conducenti di veicoli di immettersi nel percorso interessato al transito dei concorrenti (ovvero sulle corsie o nel tratto interessato dalla limitazione sopraindicata); è fatto obbligo a tutti i conducenti di veicoli provenienti da strade o da aree che intersecano ovvero che si immettono su quella interessata dal transito dei concorrenti di arrestarsi prima di impegnarla, rispettando le segnalazioni manuali o luminose degli organi preposti alla vigilanza o del personale dell’organizzazione; è fatto obbligo ai conducenti di veicoli ed ai pedoni di non attraversare la strada. Fermo restando la necessità di adottare tutte le cautele necessarie ad evitare pericoli per i concorrenti, i divieti e gli obblighi sopraindicati non si applicano ai conducenti di veicoli adibiti a servizi di polizia, antincendio e pronto soccorso, nonché a quelli specificamente autorizzati dall’organizzazione o dagli organi di polizia preposti alla vigilanza.

Assunzioni in crisi: le aziende ravennati faticano a reperire un laureato su due

Secondo quanto riportato dalla Camera di Commercio, tra gli “introvabili” ingegneri elettrotecnici e dell’informazione, infermieri e ostetrici, tecnici e gestori di reti telematiche, farmacisti, medici e progettisti.
Guberti: «Alle iniziative di welfare aziendale va aggiunto un effettivo taglio del cuneo fiscale»

Contratto lavoro

Economia e ingegneria le lauree più richieste. A seguire anche insegnamento e formazione, ambito sanitario e paramedico e specializzazioni scientifiche, matematiche, fisiche e informatiche. Questo è ciò che emerge dai dati dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Ravenna e Ferrara che, nel pieno degli esami di maturità, stila un prospetto destinato ai futuri neodiplomati: «È importante sapere che, nel 2024, le imprese dell’industria e dei servizi hanno pianificato di assumere poco più del 13% del totale dei contratti di lavoro programmati. – afferma il presidente Giorgio Guberti – Ma le imprese hanno difficoltà a trovare quasi 1 laureato su 2». Questo è quanto emerge dal Sistema informativo Excelsior che Unioncamere, realizzato in collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nell’ambito del opportunità di lavoro per i laureati e analizzate insieme ad AlmaLaurea. Nel 2019, il rapporto era di 1 a 3.

«La distribuzione della popolazione parla chiaro sull’equilibrio globale. Basta solo un dato: il 59% della popolazione mondiale si concentra in Asia; per ogni giovane europeo tra i 15 e i 29 anni, di asiatici ne contiamo 9. I destini si disegnano anche con la curva demografica. L’Italia e i territori di Ravenna e Ferrara ne devono tenere conto, un tema che porta con sè inevitabilmente riflessioni sulla capacità di attrarre giovani, di formarli, di motivarli e di offrire loro un lavoro e un ambiente piacevole in cui vivere. Era da anni che non sentivo con tanta intensità i nostri imprenditori lamentarsi per la ricerca sempre più affannosa di collaboratori». Spiega Guberti, ricordando come oggi sempre di più imprese che si aprono verso i temi del welfare, del benessere del lavoratore e della flessibilità degli orari: «Sono sempre di più le aziende che stanno dando vita a nuovi modelli organizzativi che pongono la persona e l’inclusione al centro dello sviluppo. Ma alle iniziative della singola azienda va aggiunta un effettivo taglio strutturale del cuneo fiscale, un’azione di sistema indispensabile per poter garantire una qualità della vita che passa anche da un livello di salari netti adeguato”.

Ad ostacolare la reperibilità di personale sul territorio, il gap di offerta (69percento dei casi), ovvero un ridotto numero di candidati disponibili sul mercato e il gap di competenze, ovvero rinunce collegate a una formazione non adeguata del candidato, ndicate dalle imprese nel 29percento dei casi. Tra gli “introvabili” si evidenziano gli ingegneri elettrotecnici (91%), gli ingegneri dell’informazione (poco più dell’80%), le professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche (79%), i tecnici gestori di reti e di sistemi telematici (74%), i farmacisti (71%), gli specialisti in terapie mediche (71%), i medici generici (70%) e i progettisti e amministratori di sistemi (69,8%).
A livello nazionale, i dati dell’indagine di AlmaLaurea sulla condizione occupazionale dei laureati offrono indicatori utili dal lato dell’offerta per comporre un quadro più completo sul mercato del lavoro del capitale umano altamente qualificato.
Nel 2022 il tasso di occupazione – a un anno dal conseguimento del titolo – è pari al 75,4% tra i laureati di primo livello e al 77,1% tra i laureati di secondo livello. Il confronto con le precedenti rilevazioni conferma il trend positivo non solo rispetto all’anno precedente ma anche rispetto a quanto osservato nel 2019.
Inoltre, con il trascorrere del tempo dal conseguimento del titolo, le opportunità occupazionali offerte ai laureati migliorano: a cinque anni dalla laurea il tasso di occupazione è infatti pari al 92,1% per i laureati di primo livello e all’88,7% per quelli di secondo livello. Nel dettaglio, si osservano tassi di occupazione più elevati a cinque anni dalla laurea per gli indirizzi ingegneria elettronica e dell’informazione (96,2%), statistica (95,8%), ingegneria industriale (95,6%), altri indirizzi di ingegneria (95,0%) e nell’area scientifica, matematica, fisica e informatica (92,6%).

Raid al gattile: vetri rotti, furti e mici in fuga: «Hanno portato via di tutto»

«La maggior parte dei gatti scappati aveva ancora bisogno di aiuto e cure» L’associazione che gestisce il ricovero lancia un appello di solidarietà

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Furti e devastazione al gattile di Ravenna: secondo quanto segnato dai volontari dell’associazione “Soli a quattrozampe”, che da anni gestisce il ricovero,  i malviventi avrebbero fatto incursione nella notte tra domenica e lunedì, provocando danni ingenti alla struttura, rompendo vetri e porte e rubando beni di ogni genere. L’irruzione ha portato alla fuga della maggior parte degli ottanta gatti ospitati in quel momento dalla struttura, alcuni dei quali già reduci da traumi importanti, ancora disorientati e bisognosi di cure.

Ad oggi il gattile si ritrova a corto di prodotti di ogni genere, come materiali per la pulizia, moci, spugne, pagliette, spray con candeggina e altri beni necessari, da qui l’appello alla cittadinanza per ricevere aiuti. È possibile recarsi direttamente alla sede di via Trieste 342 o donare sul conto corrente postale 11176484 (Iban IT40L0627013195CC0780007513). Per informazioni è possibile chiamare lo 0544 436202.

«La nostra associazione – ha dichiarato la presidente Lorella Sirotti – provvede alla cura e al ricovero temporaneo o permanente di gatti abbandonati in grave stato di bisogno, affetti da patologie che necessitano di un periodo di isolamento, traumatizzati, incidentati, in stato sanitario problematico. L’accaduto ci lascia tutti sconcertati. Non vi è nulla di valore all’interno della nostra struttura ed i danni subiti ci mettono in una situazione di ulteriore difficoltà nel garantire il continuo svolgimento delle nostre attività, per questo chiediamo a tutti di darci una mano».

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I 70 anni di “Romagna Mia”: «È nata da uno scarto, ma la gente l’ha scelta»

I ricordi della figlia di Secondo Casadei, protagonista il 27 giugno di una serata a Cervia: «Ora i giovanissimi sono affascinati dal Liscio, e abbiamo riscontri anche dall’estero»

Secondo Casadei E Il Suo Violino A Colori

Un successo nato «quasi per caso», da un brano destinato a restare nel cassetto. In 70 anni Romagna mia di Secondo Casadei si è trasformata nell’inno di un territorio, riuscendo al tempo stesso a fare il giro del mondo: dai cori durante l’alluvione alla traduzione in cinese e alle coreografie delle ballerine di Hula, ricordando anche Papa Wojtyla che intonava per le stanze del Vaticano la sua personale “Polonia Mia”. Il segreto del successo della canzone nasce proprio dalla capacità di identificazione da parte di tutti, romagnoli e non: a parlarcene sono Riccarda Casadei (figlia di Secondo e direttrice dell’etichetta Casadei Edizioni Musicali Sonora) e sua figlia Lisa Valletta Casadei. Per festeggiare i 70 anni del brano, Ravenna Festival organizza un appuntamento allo stadio dei Pini di Milano Marittima (il 27 giugno), che vedrà protagonista proprio Riccarda Casadei in un racconto su Romagna mia e sulla sua famiglia, accompagnato dall’esecuzione di alcuni pezzi dell’Orchestra Casadei in chiave blues con Vince Vallicelli e I Ruvidi.

Riccarda
Riccarda Casadei

Romagna Mia compie 70 anni: cosa rappresenta per la vostra famiglia questo traguardo?

«È un momento importante e molto emozionante. Romagna mia è una signora che i suoi 70 anni li porta molto bene: possiamo dire che è un po’ il nostro biglietto da visita, un inno che ci vede tutti riuniti. Vederla tornare alla ribalta l’anno scorso, proprio nei periodi bui dell’alluvione, ha toccato il cuore. Lo dobbiamo ai ragazzi del fango, spesso giovanissimi, che hanno “rispolverato” la canzone in modo spontaneo, infondendo coraggio e fratellanza anche a chi veniva da fuori regione. Una grande soddisfazione».

Vi sareste mai aspettati un successo simile?

«Assolutamente no, anzi, si può dire che sia nata per caso. Secondo incideva due volte l’anno un Lp da 12 brani e la scaletta di quella stagione prevedeva 11 canzoni e un assolo di sax. A causa di problemi vocali del sassofonista, però, fu costretto a ripiegare su un brano scartato. Tirò fuori dalla borsa lo spartito di Casetta mia, un bel valzer che si discostava dalle sonorità tipiche romagnole, prendendo un respiro più ampio. Fu il maestro Olivieri a suggerire la trasformazione di “Casetta” in “Romagna”, donando maggiore identità alla canzone. È stato un successo immediato. Da Radio Capodistria ai jukebox di tutta la Riviera, le persone l’hanno fatta immediatamente propria. Secondo non si spiegava il perché di tanto clamore, e anche per noi ci sono canzoni migliori nella sua discografia, ma Romagna Mia è stata scelta dalla gente. Anche chi non è romagnolo si identfica nel testo, pensando alla propria terra natia. Il cardinale ravennate Ersilio Tonini ci rivelò che addirittura Papa Giovanni Paolo II, dopo aver ascoltato la canzone nell’86, rimase tanto colpito da continuare a cantarla per giorni. Nella sua versione però, si trasformava in “Polonia Mia”».

Romagna mia infatti non è che un tassello in una produzione musicale vastissima: com’è nata la vocazione di Secondo da musicista e da compositore?

«È una passione che lo ha accompagnato fin dall’infanzia, ma la sua formazione è stata quasi da autodidatta. Nato in una famiglia di sarti a Sant’Angelo di Gatteo, mentre imparava a muovere l’ago teneva il tempo con i piedi. Si accorse della sua vocazione un vicino di casa, il liutaio Arturo Fracassi. Diceva di aver notato in lui “un orecchio speciale”. Il padre non voleva saperne, la madre invece fu la sua prima fan: lo portò a Cesena in calesse per le audizioni alla scuola di musica, ma era ormai troppo grande. La passione e la tenacia di Secondo intenerirono però i docenti, che decisero di dargli una possibilità. Faceva 15 chilometri in bicicletta, con la neve e con il sole, per partecipare alle lezioni. Poco dopo iniziò ad abbozzare serenate insieme ai fratelli. A 18 anni venne chiamato nell’orchestra Zaclèn, di Carlo Brighi, l’inventore del ballo in coppia romagnolo. Cento anni fa nasceva invece il suo primo brano originale, Cucù, ispirato ai cuculi sul Rubicone, e poi la sua orchestra, la prima che ha visto tra i partecipanti anche una cantante donna e un cantante nero, una vera rivoluzione per l’epoca. Nella sua carriera ha inciso 1.408 brani, lasciando anche una cartella di spunti e idee per composizioni future. Solo la guerra riuscì a fermarlo, per un breve periodo, e fu una gioia vedere come in un momento tanto difficile le persone che aveva fatto ballare e divertire con la sua musica gli si siano strette intorno per aiutarlo».

Orchestra Casadei 1947 Estate

Riccarda, c’è qualche aneddoto su di lui che le piacerebbe raccontare?

«Era un babbo dolce e pieno di accortezze, sempre sorridente. Quando ero piccola dicevo sempre che aveva solo un difetto: era innamorato perdutamente della musica. Si è sposato con mia mamma dopo 11 anni di fidanzamento, perché prima “non aveva tempo”. La prima notte di nozze la lasciò sola per andare a suonare e lei la mattina dopo lo ha aspettato col caffè fumante in mano. La musica era la sua ossessione, i nostri animali domestici si chiamavano Mambo, Rumba, Valzer, Caruso… A volte lo trovavamo a suonare brani di Frank Sinatra all’omonimo pesce rosso. Nelle favole che mi raccontava, Biancaneve era una cantante e i sette nani un’orchestra, il Gatto e la Volpe cantavano per osterie e la nonna di Cappuccetto Rosso gestiva una scuola di mazurka nel bosco. Riusciva a trasformare in musica anche i rumori casuali delle stoviglie quando si apparecchiava la tavola ed era sicuro che la nostra porta cigolasse in “mi bemolle”».

Casa Di Romagna Mia A Gatteo Mare (1)
La casa di “Romagna Mia” a Gatteo Mare

Come funziona la vostra etichetta? È dedicata al genere?

«Si tratta di una casa editrice musicale a sostegno della musica romagnola: originariamente stampavamo due volte l’anno dei fascicoli di spartiti, li inviavamo agli orchestrali di tutta Italia e ci sostentavamo attraverso i diritti d’autore. Oggi si stampa molto meno, la maggior parte della comunicazione è digitale e sempre più orchestre ricorrono all’utilizzo di basi musicali, così la nostra attività si concentra maggiormente sulla produzione di dischi, tra liscio e folklore».

Quest’anno Romagna Mia è salita anche sul palco dell’Ariston, uno dei più importanti d’Italia. Cos’ha significato per voi?

«È stata una grande sorpresa. L’abbiamo scoperto dall’annuncio radiofonico di Amadeus, pochissimi giorni prima della trasmissione. La Regione aveva incaricato Giordano Sangiorgi del Mei di formare un’orchestra di giovani (i Santa Balera, ndr) accompagnata dai ballerini, ma nessuno ci aveva avvisate. Pensiamo sia stata una bellissima occasione per coinvolgere e avvicinare sempre di più le nuove generazioni».

Secondo Casadei 1962 Con Mercedes E Roulotte

C’è interesse nei più giovani verso la tradizione musicale romagnola?

«Sì, soprattutto tra la cosiddetta “generazione Z”: se la generazione precedente vedeva il liscio come qualcosa di vecchio, relegato al mondo dei propri genitori, i giovanissimi approcciano alle tradizioni con curiosità e fascinazione, affacciandosi su un mondo lontano e tutto da scoprire. Da qualche tempo poi è stato avviato l’iter per far diventare il liscio patrimonio immateriale dell’Unesco, un altro passo che ne ha rimarcato la popolarità».

E all’estero invece ci sono stati riscontri?

«Possiamo dire che Romagna mia ha fatto davvero il giro del mondo: dall’omaggio dei Deep Purple e Gloria Gaynor durante i loro concerti, alla traduzione in cinese di Alessia Raisi, passando per i simpatici video che ci arrivano dalle Hawaii con ballerine in gonna di paglia e ghirlande di  ori che ballano sulle note del liscio romagnolo. A parte Romagna mia, il genere è particolarmente apprezzato nell’Europa dell’est: abbiamo ricevuto una videocassetta da Minsk con le registrazioni di una serata interamente dedicata a Secondo Casadei, dove i brani della nostra terra si accompagnavano alle danze tradizionali bielorusse».

Ravenna al quinto posto tra le migliori spiagge più economiche in Italia

Secondo un’indagine della piattaforma Omio che ha preso in considerazione recensioni, temperature e prezzi

Spiagge Ravenna

Le spiagge dei lidi ravennati sono al quinto posto in Italia nella classifica di quelle più economiche d’Europa stilata per il secondo anno consecutivo da Omio, piattaforma di prenotazione di treni, autobus, voli e traghetti.

La ricerca ha preso in analisi dati come le recensioni dei visitatori, le temperature estive e i prezzi di vendita e noleggio di beni da spiaggia come lettini, ombrelloni, gelati, acqua, birra e spritz.

Ravenna si piazza al 39esimo posto in Europa, quinto in Italia dopo Monterosso (Liguria), Isola d’Elba, Tropea e Rimini.

Secondo i risultati dell’analisi, le migliori spiagge europee sono invece Playa de las Canteras a Gran Canaria, la spiaggia di Cleopatra (Kleopatra Plaji) in Turchia, e Playa de la Concha a San Sebastián, in Spagna.

A questo link la classifica completa: https://www.omio.it/c/le-migliori-spiagge-in-europa/

Chiede a una giocatrice 15enne di prendere un aperitivo, squalificato un arbitro

È successo in una partita di pallavolo del campionato provinciale di Ravenna. L’uomo sospeso 4 mesi

Volley

Un arbitro di pallavolo è stato squalificato per quattro mesi per aver chiesto a una giocatrice 15enne di prendere un aperitivo insieme.

Lo riportano i quotidiani in edicola oggi (25 giugno). Lo ha deciso il tribunale federale della Fipav nazionale in seguito a un episodio accaduto alcuni mesi fa al termine di una partita del campionato provinciale Under 16 del comitato di Ravenna.

L’arbitro, bolognese, non avrebbe smentito, sostenendo però di aver chiesto di uscire alla ragazzina solo con l’obiettivo di discutere di «fasi di gioco».

La 15enne ha subito denunciato il fatto che, secondo il tribunale federale, rappresenta «un comportamento inappropriato e inopportuno nei confronti dell’atleta, violando i doveri connessi alla funzione svolta e i principi etici federali. Con l’aggravante di aver commesso il fatto con abuso di poteri e violazione di doveri derivanti dall’esercizio delle sue funzioni e di aver agito per motivi futili e abietti». Per questo motivo il giudice sportivo ha optato per una sospensione dell’arbitro da ogni attività federale per quattro mesi.

Ordine pubblico: chiude il Caffè Casablanca. Il Comune ha revocato la licenza

Il provvedimento del Comune su proposta della prefettura

Cafe Casablanca

La polizia locale ha notificato nei giorni scorsi un’ordinanza di revoca dell’autorizzazione a somministrare alimenti e bevande – “per ragioni di salvaguardia dell’ordine pubblico e di altri interessi collettivi” – a carico del Caffè Casablanca di via Nullo Baldini (zona via De Gasperi). Bar che da oggi (24 giugno) dovrà conseguentemente cessare la propria attività.

Il provvedimento è stato adottato dallo Sportello Unico delle Attività Produttive ed Economiche del Comune di Ravenna su motivata proposta della Prefettura, «all’esito di un’istruttoria che ha visto coinvolte anche le Forze di Polizia», si legge in una nota inviata alla stampa.

Rinnovata Dermatologia, anche grazie ai genitori di un ragazzo morto per melanoma

Inaugurati i nuovi locali del reparto dell’ospedale di Ravenna

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Sono stati inaugurati oggi, lunedì 24 giugno, i nuovi locali del reparto di Dermatologia dell’ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna, diretto dalla dottoressa  Michela Tabanelli.

Gli spazi recentemente ristrutturati comprendono la nuova sala d’attesa, dotata di un sistema di gestione delle attese dei pazienti con monitor installati a muro e di arredi completamente rinnovati, un nuovo punto di accettazione, due nuovi ambulatori e una nuova sala riunioni a disposizione del personale medico e infermieristico.

Il progetto di miglioramento della dermatologia ravennate è nato nel 2023, nel contesto di un piano di umanizzazione del reparto, sostenuto dalla direzione generale e sanitaria del presidio ospedaliero di Ravenna, che ha consentito di utilizzare e ristrutturare i locali adiacenti a quelli già in uso,  che facevano parte dell’Unità Operativa di Terapia Antalgica.

Per il rinnovo degli ambienti è stato fondamentale il supporto dell’associazione di volontariato “Cuore e Territorio”, che ha lanciato all’inizio del 2023 una campagna di fundraising a favore della Dermatologia, a cui ha partecipato con un generoso contributo la società ravennate Fram turismo.

Si è quindi aggiunta la raccolta fondi, promossa dai genitori di Enrico Gobbi, un paziente prematuramente scomparso a seguito di un melanoma, per cui era stato curato e seguito dalla Dermatologia di Ravenna. Proprio alla memoria di Enrico Gobbi è stata dedicata la nuova sala d’attesa,  attraverso l’affissione di una targa che lo ricorda.

I Genitori Di Enrico Gobbi Con Michela Tabanelli

«Ci tengo a ringraziare la dottoressa Tabanelli per aver voluto dedicare questa nuova sala d’attesa a Enrico – ha dichiarato Francesca Minotti, mamma di Enrico Gobbi, durante l’inaugurazione -. Questo era il suo reparto, un posto dove si è sempre sentito accolto, proprio anche grazie alla dottoressa Tabanelli che è sempre stata presente nel suo percorso di cura, non solo in ospedale ma anche a casa, sabato e domenica compresi, senza limiti. Siamo quindi noi a ringraziare lei per aver pensato ad Enrico in occasione di questo momento speciale. Anche quest’anno organizzeremo un torneo di Beach tennis a Cervia in sua memoria e devolveremo il ricavato alla Dermatologia di Ravenna allo scopo di migliorarla sempre di più. Grazie di cuore».

Il Taglio Del Nastro

Le culture e la gastronomia internazionali si incontrano di nuovo a Bagnara

Dal 27 al 30 giugno torna il Popoli Pop Cult Festival

Popoli Pop Cult Festival

Si terrà da giovedì 27 a domenica 30 giugno la sedicesima edizione del Popoli Pop Cult Festival di Bagnara di Romagna, l’appuntamento con le culture e la gastronomia internazionali.

L’edizione 2024 ha scelto come protagonista l’area del sud-est asiatico, situata a sud della Cina e a nord dell’Australia, ricca di storia e tradizioni millenarie.

In piazza Marconi ogni serata ci saranno artisti diversi: inaugurerà il festival un concerto dei tamburi giapponesi “taiko” giovedì 27 alle 21; a seguire spettacolo dall’Indonesia (venerdì), Mohamed Careca e la sua band (sabato) e Mosaika Orchestra: musicisti dal mondo (domenica).

Nella corte interna della Rocca e per le vie del borgo ogni sera musica e spettacoli tra la sfilata dei costumi tradizionali delle Filippine, dell’Indonesia, della Thailandia e del Vietnam, busker, la musica e le percussioni arabe e mediterranee di Yassin El Mahi, la musica cubana del Pennabilli social club e il rapper afroitaliano Tommy Kuti.

Grande spazio come sempre riservato alla gastronomia internazionale, a partire dalle 18.30, con ben 23 stand di altrettanti Paesi. Nelle giornate di sabato e domenica, alcuni stand proporranno i loro piatti anche all’ora di pranzo.

Il premio Popoli, che dal 2016 viene attribuito a personalità che si siano distinte a livello nazionale e internazionale per aspetti umanitari e solidali, diplomatici, scientifici e divulgativi, ambientali e culturali in genere, sarà assegnato venerdì 28 giugno alle 21.

Tutte le sere il pubblico troverà diverse mostre: «Tropico d’oriente: arte e cultura dal sud-est asiatico», nella sala consiliare della Rocca; «Bambole dal mondo» in collaborazione con la scuola materna di San Giuseppe nella sala Sant’Apollinare che nella sua parte esterna sarà la sede dei laboratori per bambini «La danza del leone» e «Per un pugno di isole». Altre installazioni accompagneranno il festival: arte contemporanea nell’entrata del fossato, a cura di Alessandro Casadei; «Fata roba», un viaggio nell’alluvione in Romagna, in via Terraglio; «A zigzag fra le frontiere», nella biblioteca Il Torrioncello; «Un poster per la pace» nel loggiato del municipio e «Come un giglio fra i cardi» nella corte San Luigi.

Info www.popolipopcultfestival.com.

Tornano operativi gli autovelox abbattuti a Sant’Alberto e sulla San Vitale

Dopo l’effetto Fleximan, si torna alla normalità

Autovelox Sant Alberto Fleximan
L’autovelox abbattuto a Sant’Alberto

Il comando di polizia locale della Provincia di Ravenna informa che sono stati ripristinati i due autovelox abbattuti (si parlò di effetto Fleximan…) nei mesi scorsi a Sant’Alberto e sulla San Vitale.

Entrambi entreranno in funzione entro la settimana (quindi entro il 30 giugno). In particolare, i due velox si trovano sulla Sp 24, località Sant’Alberto, al km 11+925 e sulla provinciale 253 San Vitale al km 65+350.

Spiagge: il ruolo pubblico degli stabilimenti balneari privati

Dalla pulizia alla sicurezza: lo Stato ha delegato una serie di funzioni agli imprenditori. Una questione da tenere in considerazione da parte di chi vorrebbe assegnare le concessioni tramite gare indiscriminate

BagniniUna nuova credenza si sta diffondendo tra gli italiani: quest’anno tutti gli stabilimenti balneari sarebbero abusivi e perciò chiunque può stendere liberamente il proprio telo sulle aree in concessione, senza che nessuno abbia il diritto a mandarci via. In realtà le cose non stanno proprio così, e oltre a spiegare il perché, l’occasione è utile per riflettere sulle funzioni pubbliche che svolgono i gestori delle spiagge.

Innanzitutto occorre spiegare le ragioni di quanto sta accadendo. A novembre 2021 il Consiglio di Stato ha annullato la proroga delle concessioni balneari fino al 2033, perché era incompatibile col diritto europeo, e ha imposto che i titoli fossero riassegnati entro il 31 dicembre 2023 attraverso dei bandi pubblici. Con la legge sulla concorrenza del 2022, il governo Draghi ha recepito le disposizioni del Consiglio di Stato, ma ha anche previsto la possibilità di un anno in più – fino al 31 dicembre 2024 – per i Comuni che non avessero fatto in tempo a concludere le procedure selettive entro lo scorso anno.

Quasi tutti i comuni costieri si sono avvalsi della proroga tecnica al 2024, poiché il governo Meloni non ha mai approvato il decreto attuativo previsto da Draghi per stabilire dei criteri nazionali con cui fare le gare. Ma l’Autorità garante della concorrenza ha ritenuto illegittima la proroga tecnica e ha inviato molte diffide alle amministrazioni locali, tra cui quelle di Ravenna e Cervia. Nella mischia si è aggiunto Mare libero, un’associazione che si oppone alle proroghe delle concessioni balneari e chiede di aumentare le spiagge libere. In vari post sui social e comunicati stampa, Mare libero ha dichiarato che dall’1 gennaio tutti gli stabilimenti balneari sarebbero abusivi e che tutti i cittadini oggi potrebbero stendere il proprio telo ovunque in riva al mare. Molti media hanno dato ampio risalto a queste dichiarazioni, senza preoccuparsi di approfondirle.

Nelle scorse settimane sono state organizzate delle occupazioni simboliche nei più noti stabilimenti balneari, tra cui il Papeete di Milano Marittima. Alcuni attivisti sono stati denunciati dalle forze dell’ordine e il presidente di Mare Libero è stato diffidato dalle associazioni di categoria dell’Emilia-Romagna, che lo hanno accusato di invitare i cittadini ad assumere comportamenti contrari alla legge, nonché potenzialmente turbativi per l’ordine pubblico e dannosi per i concessionari.

Chi ha torto e chi ragione, lo decideranno i giudici. Al momento, secondo la legge approvata da Draghi, fino al 31 dicembre 2024 «l’occupazione dell’area demaniale da parte del concessionario uscente è comunque legittima» e sembra che il Consiglio di Stato la stia tollerando: nei contenziosi su cui si è già espresso (è accaduto ad Amalfi, Napoli e Moneglia), pur ribadendo la scadenza del 31 dicembre 2023, Palazzo Spada ha emesso una serie di ordinanze cautelari che confermano la legittimità dell’occupazione degli attuali gestori per la prossima estate, a tutela del “pubblico interesse”.

Ma perché si giustifica la privatizzazione delle spiagge con il “pubblico interesse”? In base alla legge italiana, i balneari pagano dei canoni molto calmierati e traggono un profitto sull’uso di un bene pubblico, ma in cambio devono sostenere i costi di alcuni servizi a beneficio della collettività, al posto dello Stato. Cioè prendersi cura delle spiagge e garantirvi la pulizia e la sicurezza, non per scelta bensì per obbligo.

Le cooperative dei bagnini di Ravenna e Cervia dichiarano un costo di 3,85 milioni di euro all’anno per il servizio salvamento

In Spagna il sistema funziona al contrario: i concessionari di spiaggia hanno dei canoni molto più elevati, ma la pulizia e i bagnini di salvataggio sono pagati dai Comuni. In Italia, invece, le tasse sui rifiuti per gli stabilimenti balneari sono spesso più alte dei canoni, poiché vengono calcolate su tutta la superficie dell’area in concessione e per tutto l’anno. Attraverso la Tari, i balneari sostengono le spese per la pulizia invernale dell’arenile, quando si accumula di tutto sulla spiaggia; mentre in estate si occupano direttamente della pulizia quotidiana della sabbia, rimuovendo i rifiuti abbandonati dai turisti. C’è poi il servizio di salvamento, che rappresenta un costo ingente: la Cooperativa degli stabilimenti balneari di Ravenna dichiara un costo di circa 2,5 milioni di euro all’anno, quella di Cervia 1,35 milioni. I bagnini in divisa rossa sono stipendiati dai balneari ma soccorrono chiunque si trovi in difficoltà, anche se frequenta la spiaggia libera.

Oltre a questi obblighi, ci sono altri costi facoltativi di cui i balneari si fanno carico a beneficio della collettività. Quello principale riguarda la duna di sabbia invernale, che oltre a proteggere gli stabilimenti dalle mareggiate, difende i centri abitati sulla costa. A Ravenna la duna ha un costo dichiarato di 700 mila euro, a Cervia di 350 mila euro.

Importanti sono anche le spese per rendere accessibile la spiaggia con i camminamenti e le sedie per i disabili.

In sostanza, il nostro Stato ha deciso di delegare una serie di funzioni pubbliche a degli imprenditori privati. Si tratta di una peculiarità tutta italiana, che la direttiva europea Bolkestein è andata a mettere in discussione. Se negli ultimi 15 anni i governi di tutti i colori hanno prorogato le concessioni, non è stato solo per tutelare i balneari, ma anche perché l’amministrazione pubblica non vuole o non è in grado di prendersi cura dei litorali. Pensiamo a cosa accadrebbe se uno stabilimento restasse chiuso per un’intera estate a causa di un ricorso tra due contendenti: chi pagherebbe il bagnino di salvataggio e la pulizia per quel tratto in concessione? La campagna “Salviamo le spiagge della Romagna”, lanciata la settimana scorsa da Legacoop, ha voluto sottolineare anche questo: senza gli attuali concessionari, rischia di venire meno l’intero sistema di gestione e cura della spiaggia. Ciò non significa che la situazione debba restare per sempre così, tantomeno senza mai passare dai bandi. Ma chi fa il tifo per le gare indiscriminate, dovrebbe porsi questo problema.

Pilates sul prato con gatti e tisane: torna l’iniziativa del gattile di Bizzuno

Appuntamento il 28 giugno nello spazio verde in via Buscaroli, il ricavato servirà per l’acquisto di latte e cibo per i cuccioli. Nel primo semestre del 2024 sono stati registrati quasi 500 ingressi all’infermeria

FB IMG 1718880547832All’infermeria felina del gattile di Bizzuno, frazione di Lugo, ritorna la serata di pilates con esercizi di tonificazione muscolare, circondati dai gatti ospiti della struttura. Appuntamento per il 28 giugno alle 20 nell’oasi verde adiacente l’infermeria in via Buscaroli. Ingresso 10 euro per la lezione di pilates e una tisana rinfrescante proposta dall’erboristeria Clorofilla, partner della serata. Il ricavato verrà destinato all’acquisto di latte in polvere e cibo dedicato ai cuccioli, visti i tanti ingressi di queste ultime settimane. I partecipanti dovranno venire muniti di tappetino. Durante la serata sarà anche possibile visitare l’infermeria e conoscere i gatti disponibili per l’adozione.

FB IMG 1718880544356Nei primi sei mesi del 2024, spiega Marianna Gianstefani, volontaria Enpa, sono stati registrati quasi 500 ingressi in infermeria, suddivisi tra gatti di colonia da sterilizzare, adulti in difficoltà e cuccioli orfani ritrovati sul territorio. «Le persone continuano a non sterilizzare i propri gatti di proprietà non preoccupandosi delle conseguenze dei loro comportamenti al di fuori delle loro case».

Oltre ai cuccioli da allattare ogni 2/3 ore per i quali la struttura necessita di balie, si registrano molti ingressi di gatti adulti anziani che presentano patologie renali, dentali, cecità, artrosi, infezioni delle vie urinarie. «Questi gatti non possono passare il loro tempo rinchiusi dentro gabbie e, con terapie adeguate, possono avere un proseguo di vita dignitoso; la serata di venerdì sarà una vetrina anche per loro, per trovare una famiglia che li ami».

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