La notizia è riportata sul Corriere Romagna in edicola oggi, che rivela come il movente sarebbe un debito di droga non saldato dal 19enne arrestato. Al culmine di una violenta lite tra due fazioni opposte, il 21enne sarebbe stato prima colpito con un bicchiere in testa; poi pugnalato ripetutamente.
Per accendere i riflettori sulla irrisolta questione delle concessioni. «Abbiamo inviato 8 lettere alla premier, invano»
Ombrelloni aperti con due ore di ritardo sulle spiagge italiane il prossimo 9 agosto, quando i balneari di Fipe Confcommercio e di Fiba Confesercenti adotteranno questa forma di mobilitazione per accendere i riflettori sulla irrisolta questione delle concessioni.
La protesta sarà preceduta, il giorno prima, dalla comunicazione in tutte le strutture dei concessionari di una lettera in cui gli operatori del settore denunciano “la situazione paradossale” in cui si trovano a fronte delle incertezze sul loro destino e puntano il dito sulla “ignavia della politica”.
«Ci scuseremo con i clienti ma cos’altro possiamo fare? Restare in silenzio?» spiega il presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a Fipe Confcommercio, Antonio Capacchione. «Sono due anni che il governo non fa nulla. Abbiamo inviato 8 lettere alla premier per chiedere un incontro, invano: lei ha la delega sul nostro settore, se non ha tempo di riceverci può delegare un sottosegretario. Nessuno si è degnato di ricevere questa categoria: se questo non è disprezzo ditemi voi come si chiama. Dopo due anni, i balneari ne hanno piene le tasche: da parte nostra abbiamo cercato in tutti modi i contatti, il dialogo». (Ansa.it)
Hanno votato una ventina dei circa 50 aventi diritto. Verrà convocato una nuova assemblea. Molti ex dipendenti preoccupati per la mancata restituzione della quota sociale (circa 10mila euro a testa)
L’assemblea dei soci della Cofari, la Cooperativa facchini riuniti di Ravenna, non ha approvato ilbilancio 2023 chiuso con una perdita di 1,2 milioni di euro. Già il bilancio 2022 si era chiuso con una perdita portata a nuovo nell’esercizio successivo. L’assemblea si è svolta oggi, 30 luglio, nella sede dell’azienda in via Bacci (zona Bassette). Erano presenti una ventina dei circa 50 che attualmente figurano nel libro soci (erano qualche centinaia nel momento di massima espansione). La norma prevede che la mancata approvazione venga comunicata alla Camera di Commercio e venga convocata una nuova assemblea a breve.
Come noto, infatti, nelle scorse settimane è diventata nota la difficoltà economica in cui versa Cofari, già da tredici anni in stato di crisi che comportato la decurtazione di tredicesime e quattordicesime fino al 30 percento e la rinuncia alla retribuzione di sei ore di lavoro ogni mese. C’è chi, con una lunga carriera in azienda, ha calcolato un mancato introito complessivo di 20-30mila euro.
Palpabile il malumore tra lavoratori e ex lavoratori: molti di loro hanno lavorato nella cooperativa per decenni e ora faticano ad accettare la situazione. Non mancano le critiche verso chi, meno di un mese fa, ha festeggiato i 50 anni della cooperativa che pure versa in condizioni difficili. Le questioni legate alla crisi aziendale e alle quote sociali reclamate non erano all’ordine del giorno nell’assemblea odierna.
È successo in via Cismon a Ravenna. Tra le ipotesi il suicidio
Una donna di circa 80 anni è stata ritrovata morta nella propria abitazione di via Cismon, in zona Galilei, a Ravenna.
A ritrovarla, riversa sul pavimento ormai senza vita, è stata la figlia al suo rientro a casa, attorno a mezzogiorno.
Sul posto – oltre ai sanitari del 118 che però non hanno potuto fare altro che constatare il decesso – anche la polizia, con la Scientifica e la Squadra Mobile, che con l’ausilio del medico legale sta cercando di chiarire le cause della morte dell’anziana. Tra le ipotesi anche quella del suicidio.
I carabinieri nel pomeriggio di ieri (29 luglio) hanno individuato e fermato un 36enne di origini nordafricane che alcune sere fa, a Marina di Ravenna, avrebbe scippato una borsa a una donna.
L’uomo, incastrato dalle telecamere di videosorveglianza, è stato rintracciato nei pressi della stazione di Ravenna a bordo di uno scooter risultato poi rubato sempre a Marina di Ravenna nei giorni scorsi.
Il 36enne è stato quindi arrestato per furto e ricettazione e portato in carcere, a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Il Comune: «È stato la guida di un’intera comunità»
Cordoglio a Riolo Terme per la morte di don Sante Orsani, storico parroco della chiesa della Costa di Borgo Rivola (dove è arrivato come cappellano nel 1962), di cui è stato arciprete per oltre 50 anni.
Nato a Riolo Terme il 24 settembre 1933, è morto il 29 luglio dopo un ricovero in ospedale.
Ecco il ricordo dell’Amministrazione: «Don Sante è stato la guida di una comunità che oggi si stringe per esprimere le condoglianze alla sua famiglia. Oltre che guida spirituale, storico e appassionato di tutte le vicende che hanno segnato la storia della nostra cittadina e della frazione di Borgo Rivola. Ha riservato e donato la sua conoscenza, la sua passione, l’amore per tutto quello che succedeva nel territorio alla sua gente e ai suoi parrocchiani. Pochi giorni fa nell’Abbazia di Valsenio ci ha consegnato uno dei suoi sogni più grandi: ridare importanza e valore all’abbazia e al chiostro. Non si è mai risparmiato di con la sua ironia una nota di leggerezza, che è sempre servita per incoraggiare le persone al suo fianco. Tutta la comunità riolese e rivolese ricorderanno Don Sante con tanto affetto».
La camera ardente verrà allestita nella chiesa di Borgo Rivola mercoledì 31 luglio alle ore 14.30. Alle 20.30 verrà pregato il rosario. Il funerale verrà celebrato dal vescovo giovedì 1° agosto alle ore 9.30.
Utilizzata un’arma ad aria compressa, al culmine di una lite
Foto di repertorio
Un 28enne è finito all’ospedale, ferito da un’arma ad aria compressa, con alcuni pallini metallici che lo hanno colpito a testa e torace. L’episodio si è verificato in viale Pallavicini, nella zona della stazione di Ravenna, nella notte tra sabato e domenica.
La notizia è riportata sull’edizione di oggi (30 luglio) del Resto del Carlino.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti, i colpi sarebbero stati esplosi al culmine di una rissa tra più persone, poi dileguatesi. Il 28enne – di origini nigeriane – non risulta essere in gravi condizioni.
Aperitivi, cene, dj-set, cartomanti: il programma di piazza Costa
Il Mercato Coperto dà il via a un programma di eventi, ogni giorno uno diverso, che animerà piazza Costa, in centro a Ravenna, dalle 17.30 fino a dopo la mezzanotte. Sarà possibile cenare fino alle 23.30, con sottofondo musicale.
Ogni lunedì, dal 5 al 26 agosto, appuntamento con le degustazioni di vini con il sommelier Andrea Spada che dialogherà con il produttore e guiderà la degustazione (tre calici a 10 euro, con menù alla carta invece per la cena).
Il martedì piazza Costa ospita invece due cartomanti (carte romagnole, tarocchi, carte degli angeli) o altre operatrici delle arti divinatorie (lettura dei cristalli, vite passate, lettura dei fondi di caffè). Sarà possibile prenotare il proprio tavolo per aperitivo, cena e dopo cena con menu alla carta e accedere al servizio della cartomante (quest’ultimo a offerta libera da fare direttamente all’operatrice).
Ogni mercoledì sera sarà dedicato alla musica degli anni ’90, con dj-set che inizierà dalle ore 20:30.
Il giovedì la protagonista sarà la cucina di pesce degli chef Marco Cavallucci e Vincenzo Spadafino: pesce dell’Adriatico, crostacei, tartare, crudi e molto altro.
Il venerdì la piazza si anima con atmosfere tropicali e i cocktail di Gatto Drink disponibili da aperitivo a dopo cena.
Tutti i sabati sera si potrà invece gustare il menu del Mercato Coperto, con sottofondo musicale.
La domenica, infine, un menu speciale che sarà incentrato sulla pizza, con varie formule disponibili.
Il programma è ancora in via di definizione. Per informazioni e prenotazioni: 0544 244611 – 3343664030 – info@mcravenna.it
La Regione Emilia-Romagna stanzia 200 mila euro per un progetto sperimentale di pet therapy destinato agli anziani over 70 e per la popolazione con disabilità. Da ottobre chi lo desidera potrà adottare un cane o un gatto attualmente ospitati dalle strutture di tutta la regione, con il sostegno di Viale Aldo Moro.
«La presenza di un animale domestico fa molto bene alla salute dei cittadini, in particolare alle persone anziane e con disabilità», ha spiegato l’assessore regionale alla Salute, Raffaele Donini, che ha illustrato il progetto nel corso di un incontro in Regione, spiegando che la presa in carico di un animale domestico può aiutare anche sul fronte della “prevenzione”.
A beneficiarne saranno un migliaio di anziani e persone affette da disabilità che potranno prendersi cura di altrettanti cani o gatti. «Noi ci faremo carico con la nostra rete di veterinari di tutta una serie di prestazioni di tipo sanitario – spiega Donini – che possano aiutare concretamente» i nuovi proprietari a curare i loro amici a quattro zampe. «Non dimentichiamo che in Emilia-Romagna abbiamo oltre 800mila anziani over 70 e molti di questi vivono anche da soli e tanti sono magari alla soglia di disturbi cognitivi che attraverso questo progetto di prevenzione, grazie appunto all’adozione di animali di affezione, potrebbero essere alleviati o se non addirittura allontanati».
A vigilare sul progetto pilota saranno le Asl di tutta la regione. Da ottobre le persone, le famiglie e i care giver interessati potranno «recarsi nei canili e gattili autorizzati e avranno ovviamente una rete di veterinari convenzionati con le Asl che erogheranno prestazioni sanitarie agli animali, come vaccinazioni come cure mediche necessarie» e la Regione sarà presente anche «come organizzazione nell’ambito della gestione degli animali domestici». (Ansa.it)
Tre trentenni e un’utilitaria del 2003 ribattezzata “la Fogna” fermi al porto della capitale dell’Azerbaigian in attesa del collegamento verso il Turkmenistan per completare i 14mila km fino al Kazakistan nella corsa che raccoglie fondi per beneficenza
I traghetti che attraversano il mar Caspio dall’Azerbaigian al Turkmenistan non hanno orari prestabiliti, si va al porto di Baku e si aspetta che ne parta uno. Tra i veicoli in attesa nel piazzale oggi, 29 luglio, c’è anche “la Fogna”, il soprannome dato da tre trentenni ravennati alla Toyota Yaris con cui stanno partecipando al Mongol Rally, la corsa non competitiva ideata da una società inglese per raccogliere fondi a scopo benefico. Il trio, che ha scelto di ribattezzarsi “Topi di fogna” prendendo spunto dal film Rat Race, ha lasciato Ravenna il 12 luglio a bordo dell’utilitaria da mille centimetri cubici di cilindrata (limite massimo concesso dal regolamento) e in due settimane e mezzo ha macinato circa un terzo dei 14mila km previsti per raggiungere la regione di Oksemen in Kazakistan (il traguardo ufficiale non è più in Mongolia per evitare il passaggio nel territorio russo). Non vince chi arriva primo, ma vince chiunque riesce ad arrivare.
Un solo imprevisto meccanico finora: «Nello spostamento da Istanbul alla Cappadocia – ci racconta Massimiliano Farina con un vocale inviato via Telegram sfruttando la benevolenza di una pessima connessione internet – all’altezza di Ankara ci siamo trovati ad affrontare una salita con 37 gradi di temperatura e il liquido del radiatore è andato in ebollizione». Rifiutata l’offerta di un meccanico turco che proponeva di smontare tutto il motore, Farina & Co (Luca Senni e Antonio Capone gli altri membri dell’equipaggio) hanno sfruttato la consulenza telefonica dell’officina Contessi di Ravenna e hanno proseguito.
La curiosità: a Istanbul in vendita souvenir con mosaici di Ravenna
A parte il tentativo truffaldino del meccanico asiatico, finora l’italianità è stata un pass molto efficace: «Quando diciamo che siamo italiani la gente si illumina e di solito cominciano a parlarci di calcio. Ma in generale è una bella sensazione essere accolti così». E, a proposito di patriottismo, un aneddoto arriva dai negozi di souvenir di Istanbul: «Abbiamo trovato dei portachiavi con mosaici che non sono in Turchia ma sono a Ravenna».
Per la vettura l’ultimo tratto di percorso prima di Baku è stato meno faticoso perché fatto a bordo di un camion: «Non è possibile attraversare la frontiera tra Georgia e Azerbaigian in autonomia. Il motivo? Non lo sa nessuno. Ufficialmente è per Covid, ma ormai non è più credibile. E quindi si può solo spedire l’auto via camion e noi abbiamo preso un aereo da Tblisi». La Yaris è arrivata più leggera: i controlli alla frontiera non hanno risparmiato nessun angolo del veicolo e rispetto alla partenza mancavano un po’ di provviste di cibo, dei medicinali e un rotolo di nastro adesivo americano.
«Finora abbiamo fatto la parte più facile del viaggio – riconosce Farina –. Quando riusciremo a partire con il traghetto comincerà la parte più difficile». Le voci al porto ipotizzano che alle 5 di domani, 30 luglio, potrebbe salpare la nave per Aktau (Kazakistan). In atteso di imbarco anche altri quattro degli oltre duecento equipaggi iscritti all’avventura. Anche sull’attraversamento sembrano esserci numeri incerti per la durata: «Qualcuno dice 8 ore, qualcuno dice 12, qualcuno 30». Una volta tornati al volante, rotta verso il Turkmenistan: «Ci vorranno cinque giorni per attraversarlo, saremo senza connessione internet e senza accesso ad alcun social network. Lo Stato è una dittatura, lo chiamano la Korea del nord dell’Asia centrale».
Burj al Babas, il villaggio fantasma con 500 finti castelli in abbandono totale
Dai cinquemila km già percorsi la foto scelta come cartolina da ricordare viene dalla Turchia nord-occidentale: Burj al Babas Villa, a circa tre ore di distanza da Istanbul. Nel 2014 venne annunciata la costruzione di un villaggio residenziale esclusivo extra lusso, ma dopo dieci anni è uno dei fallimenti immobiliari più ingenti e catastrofici della Turchia. Nel 2018 furono costruiti più di cinquecento edifici da 325 mq tutti uguali che copiano i castelli francesi e tedeschi (fonti di stampa dicono che 350 furono venduti a cifre tra i 370mila e i 500mila dollari). Nel 2019 il fallimento delle aziende costruttrici ha lasciato tutto in abbandono. «Oggi c’è un guardiano che impedisce l’ingresso, ma se pagato sotto banco consente di entrare e ci si trova a visitare una città completamente deserta».
Infine un aggiornamento sulla raccolta fondi online sulla piattaforma Gofundme: quasi tremila euro. Gli avventurieri ravennati – che lavorano tra Milano e Bologna nel mondo della consulenza aziendale e dell’informatica – hanno scelto di aiutare l’assistenza ai malati di Alzheimer della casa di riposo Rosa dei Venti e l’associazione che aiuta le bambine affette dalla sindrome di Rett.
Grazie al contributo della struttura commissariale alla ricostruzione post alluvione
La Provincia di Ravenna ha approvato il progetto esecutivo relativo all’intervento di sistemazione e messa in sicurezza del versante franoso lungo la strada provinciale 302R “Brisighellese” al km 75+500 a San Cassiano, nel comune di Brisighella. Il progetto rientra nell’ambito dell’articolato piano di interventi posti in essere dall’amministrazione provinciale per il ripristino e la messa in sicurezza delle infrastrutture stradali a seguito degli eventi alluvionali che lo scorso anno hanno colpito il territorio ravennate. Tra questi figurano anche i progetti esecutivi, recentemente approvati, relativi a lavori lungo la strada provinciale 306R “Casolana-Riolese”, a monte di Casola Valsenio, e sulla strada provinciale 63 “Valletta-Zattaglia” a Brisighella.
L’intervento in programma a San Cassiano, del valore complessivo di 3 milioni e 600mila euro, sarà finanziato attraverso il contributo concesso dall’ordinanza n.13 del 31 ottobre 2023 del commissario alla ricostruzione post-alluvione, Francesco Paolo Figliuolo.
Il tratto in questione era stato interessato da estesi movimenti franosi che ne avevano interrotto la circolazione stradale, successivamente ripresa a senso unico alternato. Il progetto approvato prevede la completa riapertura al traffico e una serie articolata di interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico e per il ripristino e miglioramento delle condizioni di sicurezza per la circolazione stradale precedenti all’evento.
Nei prossimi giorni è prevista la pubblicazione del bando di gara d’appalto, a cui farà seguito l’aggiudicazione e l’avvio del cantiere.
La nuova grande mostra del Mar, il Museo d’Arte della città di Ravenna (in via di Roma), rientra nell’ambito del centenario della nascita della Scuola di Mosaico. L’appuntamento è dal 12 ottobre al 12 gennaio con “I’m a Mosaic! – Da Severini, Sironi, Fontana a Paladino, Plessi e Samorì”, mostra a cura di Paola Babini, Giovanna Cassese ed Emanuela Fiori, organizzata con il Mar da Comune e Accademia di Belle Arti.
«Una collaborazione – commenta Fabio Sbaraglia, assessore a Cultura e Mosaico del Comune di Ravenna – che, oltre a riconoscere il protagonismo della nostra Accademia nel panorama culturale, riannoda i fili di una storia, del novecento e del mosaico a Ravenna, che proprio sulla scorta dell’attività della scuola, ha rinsaldato e rilanciato l’identità tra il mosaico la nostra città».
Il concept narrativo della mostra è stato il risultato del lavoro corale da parte del comitato scientifico, composto da Paola Babini, Maria Rita Bentini, Roberto Cantagalli, Alberto Giorgio Cassani, Giovanna Cassese, Fabio De Chirico, Emanuela Fiori, Giovanni Gardini, Daniele Strada e Daniele Torcellini con il contributo di Chiara Pausini.
La mostra, realizzata anche grazie al contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, ripercorre quindi attraverso un viaggio nell’arte contemporanea del XX secolo, la storia della Scuola di Mosaico dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna nell’anno del suo centenario. Un percorso che porta il visitatore alle origini della rinascita del mosaico avvenuta a Ravenna negli anni Venti e poi alla fine degli anni Cinquanta del ‘900.
Il percorso della mostra, articolata in sezioni, ripercorre le tappe della rinascita del mosaico legata all’affermazione della pittura murale e alla decorazione architettonica, passando poi in rassegna gli artisti più importanti che si sono confrontati con questa antica tecnica nel corso del secolo scorso fino ad arrivare agli esiti più originali dell’oggi: dalle opere di Gino Severini, Achille Funi e Mario Sironi, protagonista della rinascita della pittura murale negli anni Venti, passando per le originali creazioni di Lucio Fontana fino ad arrivare alla Transavanguardia con Enzo Cucchi, Sandro Chia e Mimmo Paladino, e al contemporaneo più stretto, con le installazioni di Fabrizio Plessi e diverse importanti opere di alcuni dei più noti artisti dei nostri giorni come Nicola Samorì, Ugo Marano e Aldo Mondino.
Anche l’allestimento curato da Studio MACRO Macchine Narrative di Lucca dal taglio cronologico e in dialogo con la sezione permanente del Mar dedicata al Mosaico Contemporaneo, intende accompagnare il visitatore nello sfaccettato mondo dell’arte musiva contemporanea attraverso opere, personaggi e artisti, risorse multimediali e apparati didascalici capaci di fare il punto, a cento anni dalla nascita della Scuola di Mosaico di Ravenna, sull’importante eredità di un patrimonio che ancora oggi costituisce la ragione e il motore del lavoro di tanti artisti che continuano a reinterpretare l’idea di mosaico e la sua arte viva.
Con circa 100 opere la mostra si propone, quindi, come un affascinante percorso per tornare alle origini della rinascita del mosaico; «il titolo stesso della mostra – spiegano i curatori – vuole essere una dichiarazione dell’emancipazione storica del mosaico dall’arte pittorica, dalle limitazioni della “tecnica” e l’affermazione di una autonomia forte e di una complessità fatta di singolarità, relazioni e forza espressiva. Il punto esclamativo vuole essere programmatico per lo slancio verso il futuro della Scuola di Mosaico dell’Accademia di Ravenna come del resto anche lo stesso slancio incarnato dall’opera di Carlo Pasini Arc-en-ciel del 2012, scelta come immagine guida dell’esposizione».