La presidente onoraria risponde alle associazioni che avevano invitato a boicottare il Festival per protesta contro il main sponsor Eni
Foto Francesca Santarella
Si torna a parlare di torri Hamon, ormai entrambe demolite, con le associazioni (ambientaliste e non) che ora invitano a boicottare il Ravenna Festival in segno di protesta contro il main sponsor Eni, proprietaria dell’area ex Sarom dove sorgevano i due manufatti e responsabile dell’abbattimento.
Il coordinamento ravennate “Per il clima – Fuori dal fossile”, Italia Nostra, Potere al Popolo, Ravenna in Comune, Collettivo La Comune, il circolo “Chico” Mendes di Bologna e la Rete Nazionale Lavoro Sicuro in una nota inviata alla stampa sottolineavano ieri (9 maggio) il silenzio in particolare della presidente onoraria del Festival, Cristina Mazzavillani Muti, «che pure, in passato, si era espressa nettamente a favore della tutela».
Oggi arriva la replica della stessa Muti, che pubblichiamo integralmente, e che si rivolge direttamente alle associazioni qui sopra.
«Arrivano tardi! Dove erano quando negli anni novanta chiamavo a gran voce i nostri politici e la popolazione intera a essere uniti nel difendere le nostre archeologie industriali come l’ex magazzino dello zolfo, le torri di Hamon, l’ex macello e altri siti come San Nicolò, San Domenico, il Sigarone, il vecchio Tiro a segno, la Fabbrica Vecchia… Da sola, senza alcun aiuto e nemmeno alcun permesso sono entrata in tutti questi luoghi e per fortuna in alcuni con successo. Avevo assicurato che mi sarei mossa per organizzare un laboratorio internazionale di ingegneria di alta ricerca e sperimentazione di effetti acustici da effettuare all’interno delle meravigliose torri di Hamon che ritenevo interessanti come a Siracusa la grotta chiamata orecchio di Dionisio. Dove erano costoro a darmi una mano? Dove erano costoro a difendere i cittadini ravennati abitanti nella zona di via Cilla quando protestarono invano purtroppo per una antenna altissima e deturpante il piccolo parco giochi dei loro bambini? Io c’ero con loro in Comune a protestare quel famoso giorno quando ci sentimmo gridare in faccia…. “Decisioni già prese! Non si torna indietro!”.
E adesso i risvegliati combattenti dell’ultima ora scatenano la loro tardiva e sterile rabbia contro il Festival? Bravi! Cancellate pure anche questa bella storia che conta 35 anni di intenti meravigliosi col consenso di migliaia di cittadini partecipanti e felici! Così vi rimarranno solo le macerie delle torri di Hamon! Che andavano difese negli anni novanta quando già i cornicioni dall’alto stavano crollando! Dopo trent’anni cosa si può più rimediare! Quando non si è aspettato altro che si auto demolissero su un terreno micidiale che andava bonificato allora tanto era pericolosamente inquinato e non poteva nemmeno essere calpestato! Io però mi sono avventurata là dentro più di una volta! E il potenziale meraviglioso che ho colto là dentro mi è entrato nell’anima! Ci ho pure lanciato vocalizzi che ancora so fare: mi sono sentita tornare indietro un mondo sonoro stupefacente! Niente! Tutti sordi, assenti, distratti! E adesso la Mazzavillani sta muta e accetta il sostegno di Eni. Ma per fortuna che c’è Eni! Cari miei, le torri erano marce e agonizzanti e pericolose! Troppo tardi vi siete svegliati e mi viene il sospetto che non sia tutta buona fede questa strana protesta tardiva e inutile!».
Si sta lavorando al Piano speciale definitivo, che verrà approvato dalla struttura commissariale entro giugno
La Regione Emilia-Romagna fa un riepilogo dei danni subìti dalla Romagna, in particolare la provincia di Ravenna, per l’alluvione di maggio 2023 e quanto fatto nei dodici mesi successivi per il ripristino. I numeri di partenza sono questi: 17 morti, decine di migliaia di sfollati e 8,5 miliardi di danni certificati all’Unione europea a privati, infrastrutture, imprese, agricoltura.
Nelle conclusioni della Commissione tecnica coordinata dal professor Armando Brath e composta da esperti esterni, nominata dalla Regione per analizzare quanto successo, si legge che si trattò “di un evento senza precedenti nella storia osservata”, da quando nel 1921 si sono iniziati a raccogliere i dati idrologici.
Si sta lavorando al Piano speciale definitivo, che verrà approvato dalla struttura commissariale entro giugno. Comprenderà l’aggiornamento delle prime linee di intervento e l’integrazione delle progettualità individuate sul reticolo idrografico principale, secondario e di bonifica e sui versanti pedecollinari, collinari e montuosi. Il tutto sarà condiviso con i territori maggiormente colpiti. Il primo incontro è stato fatto oggi, venerdì 10 maggio, con sindaci e tecnici della Città metropolitana di Bologna; gli altri due sono previsti martedì 14 (comuni del Ravennate) e mercoledì 15 (comuni della provincia di Forlì-Cesena). Parallelamente procede il coinvolgimento dei Comitati dei cittadini che, proprio in relazione ai Piani speciali, vedrà un allargamento anche al mondo associativo e ad altri portatori di interesse in un vero e proprio percorso partecipato.
S’intitola “Quel che conta – Dieci ritratti a un anno dall’alluvione in Emilia-Romagna” il volume con le fotografie di Marco Onofri, la prefazione di Daria Bignardi e i racconti (dieci, in tutto) a cura dell’Agenzia di informazione e comunicazione della Giunta regionale. Una raccolta di volti e storie dodici mesi dopo i tragici eventi dello scorso maggio: verrà presentato in Regione, a Bologna, lunedì 13 maggio, contestualmente all’inaugurazione della mostra con le foto di Onofri.
E poi un grande evento per dire “grazie” a tutti coloro che sono intervenuti immediatamente nella fase di emergenza e anche dopo. L’appuntamento con “Alluvione, un anno dopo. Una giornata per dire grazie” è sabato 15 giugno a Faenza, al PalaCattani.
Cas (Contributo per l’autonoma sistemazione) e Cis (Contributo di immediato sostegno)
Un Contributo per l’autonoma sistemazione (Cas), per supportare chi aveva perso la casa, a causa dell’alluvione o delle frane. È la prima misura resa possibile con i fondi delle ordinanze di Protezione civile firmate dal Commissario straordinario di Governo che, subito dopo gli eventi di maggio 2023, per la gestione dell’emergenza era stato indicato nel presidente della Regione. Dall’agosto successivo il Cas è poi diventato competenza del Commissario straordinario per la ricostruzione, nominato sempre dal Governo, il generale Figliuolo; fino a quel momento erano stati erogati 7,6 milioni di euro (7.637.342 euro) ad oltre 9mila nuclei familiari (9.371).
Per il Cis (Contributo di immediato sostegno) è invece tutt’ora in corso l’erogazione dei contributi: 23.665 acconti finora erogati (3mila euro ciascuno), per una cifra complessiva di 70 milioni e 995mila euro. Il totale dei saldi invece è pari a 17.514, per un importo complessivo di 31 milioni e 930mila euro. Il Cis ha previsto un primo pagamento di 3mila euro (acconto), che il cittadino si è impegnato a rendicontare definitivamente per la richiesta del saldo. L’ammontare complessivo di questo primo indennizzo, infatti, può arrivare fino a 5mila euro, più ulteriori 750 euro a titolo di concorso alle spese connesse alla predisposizione della perizia asseverata. Il rimborso copre le spese per la pulizia e la rimozione di acqua, fango e detriti, gli interventi su elementi strutturali e impiantistici, l’arredamento, gli elettrodomestici, ma anche – per la prima volta in una situazione di calamità – l’acquisto dell’abbigliamento, di stoviglie e utensili, ed eventuale materiale didattico per i figli.
La raccolta fondi della Regione
Oltre 52 milioni di euro donati. All’indirizzo https://www.regione.emilia-romagna.it/alluvione/rendiconto-donazioni viene rendicontato l’utilizzo di ciascun euro raccolto, via via che vengono definite iniziative e progetti finanziati. Degli oltre 52 milioni, 27 milioni sono il pacchetto complessivo di contributi per chi ha avuto il veicolo – auto, motociclo, ciclomotore – distrutto, o anche solo danneggiato, dall’alluvione. Al momento sono state presentate circa 5.600 richieste di contributo per quasi 19 milioni di euro; già liquidati più di 5,5 milioni di euro.
Sul totale della somma donata, 5 milioni sono stati assegnati ai Comuni per famiglie e persone in difficoltà; 5,1 milioni alle imprese; quasi 10 milioni ai cittadini e alle famiglie anche a rimborso delle spese per la realizzazione di sistemi di protezione come paratie e barriere e 5,4 milioni di euro al ripristino di infrastrutture per i giovani, lo sport e spazi della cultura.
L’agricoltura
Quasi un miliardo di euro di danni: è il “conto” dell’alluvione di maggio 2023 per il sistema agricolo regionale. I fondi sui quali si è potuto contare fino ad ora per il comparto agricolo sono un terzo dei danni diretti e indiretti accertati, e si attestano sui 325 milioni di euro. 106 milioni sono stati stanziati nel Fondo di solidarietà delle Regioni italiane. Con la legge 100/2023 sono stati messi a disposizione 50 milioni di euro per i danni alle produzioni vegetali attraverso la piattaforma nazionale AgriCat, e 50 milioni di euro per i danni zootecnici e da frane. Inoltre, il Fondo di crisi europeo, cofinanziato dal Governo, ha messo in disponibilità altri 100 milioni di euro: con queste risorse, l’organismo pagatore nazionale Agea ha già effettuato pagamenti per un totale di 99 milioni alle imprese agricole. La Regione, dal canto proprio, ha garantito 21 milioni di euro dal Programma di Sviluppo Rurale per il ripristino produttivo dei suoli.
Turismo
All’indomani dell’alluvione che ha colpito buona parte del territorio e soprattutto la Romagna, la Regione, stanziando risorse per oltre 950mila euro, si è subito attrezzata per invitare e accogliere i turisti per la stagione estiva, in assoluta in sicurezza. Si è partiti da una serie di campagne, rivolte soprattutto al mercato tedesco.
I cantieri: fiumi e strade
Dai primi interventi urgentissimi sugli argini dei fiumi ai lavori di consolidamento dei versanti in dissesto a ridosso degli abitati, fino al miglioramento delle condizioni di deflusso dei corsi d’acqua. Si continua a lavorare senza sosta nei territori colpiti dall’alluvione dello scorso maggio: nel complesso, sono 402 i cantieri in capo all’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile che interessano le province colpite di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini, Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia. Di questi, 130 sono già stati completati, 158 quelli in corso e 114 in progettazione. Il tutto per un investimento totale di circa 343 milioni di euro, tra somme urgenze, urgenze, programmazione regionale anticipata e programmazione da altre fonti.
Gli interventi di somma urgenza in capo all’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile sono in tutto 66 per oltre 97 milioni di euro (ordinanze 6 e 19 del Commissario straordinario). Tre interventi (per circa 3 milioni) sono in fase di realizzazione, tutti gli altri già conclusi.
Gli interventi urgenti sui fiumi, tutti in realizzazione, sempre in capo all’Agenzia, sono 152 per oltre 137 milioni (ordinanze 8 e 15 del Commissario straordinario). A questi si aggiungeranno ulteriori 56 interventi per un importo di circa 140 milioni.
Sul sito web dedicato, https://www.regione.emilia-romagna.it/alluvione, tutte le informazioni, gli atti e le ordinanze, la mappa dei cantieri e la serie dei video realizzati che raccontano (attraverso i tecnici) i lavori fatti lungo le aste dei fiumi. Online anche ulteriori quattro video, relativi a Idice, Sillaro, Ronco e Savio/Borello.
Oltre all’Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, ci sono altri 298 interventi (di cui 148 già conclusi) di difesa idraulica per 267,5 milioni di euro sempre finanziati dalle ordinanze del Commissario ai Consorzi di Bonifica. Altri 78 interventi sono in capo ad AiPo (Agenzia interregionale per il fiume Po) per 39,2 milioni.
Per quanto riguarda i collegamenti viari, gli interventi sono in tutto 3.369, per 793,5 milioni di euro, in capo a diversi soggetti (primi fra tutti Comuni, Città metropolitana e Province).
Un patto tra Pri e Azione ha determinato la presenza del simbolo dell’Edera nell’emblema con la relativa presenza di sette candidati al Parlamento europeo
L’avvocata ravennate Maria Valeriana Masperi è candidata alle elezioni europee con la lista di Azione nella circoscrizione Nordest che include Emilia-Romagna, Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia. Masperi è candidata in rappresentanza del Partito repubblicano italiano.
In chiave elezioni europee, un patto tra Pri e Carlo Calenda ha determinato, in tutte le Circoscrizioni del Paese, la presenza del simbolo dell’Edera nell’emblema con Azione con la relativa presenza di sette candidati al Parlamento europeo.
«Per il Pri, europeista nel Dna fin dalla Giovine Europa voluta da Giuseppe Mazzini nel 1834 – si legge in un comunicato –, il problema non è creare nuove regioni, ma creare nuove opportunità di crescita economica, di indipendenza energetica, di nuove tecnologie favorite anche dalle prospettive sviluppate dell’intelligenza artificiale insieme a politiche di un progresso culturale, sociale e sanitario che non lasci indietro nessuno».
Il Pri ravennate ha già in programma manifestazioni pubbliche a partire da Alfonsine, poi al circolo Guerrini, a San Pietro in Campiano, a Cervia, a San Michele e a Lugo, per presentare la visione dei repubblicani sui problemi dei territori e dell’Europa.
Professionisti qualificati dell’Ausl Romagna a disposizione dei cittadini per incontri gratuiti dove vengono presentate buone pratiche per cambiare comportamenti dannosi per la salute
Promuovere l’adozione di sani stili di vita è sempre di più parte degli obiettivi del servizio sanitario. Per supportare le persone al cambiamento di comportamenti pericolosi per la salute e incentivare la diffusione di stili di vita salutari, il dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl Romagna – in collaborazione con i dipartimenti Cure Primarie, i distretti e alcuni servizi specialistici – garantisce un’offerta diffusa di opportunità nelle Case della Comunità sull’intero territorio romagnolo.
Gli eventi sono tenuti da professionisti qualificati dell’Ausl Romagna, favoriscono l’interazione di gruppo e sono caratterizzati da una forte connotazione esperienziale. La partecipazione è gratuita.
Di seguito il calendario delle iniziative del mese di maggio in provincia di Ravenna.
Corso di formazione per walking leader
Un corso teorico-pratico per diventare conduttore di un gruppo di cammino per la salute. A Faenza l’11 maggio dalle 9.30 alle 12, Sano Medical Fitness Shopping Center “La Filanda”.
Un passo alla volta
Riscoprire insieme l’importanza del movimento. L’incontro sarà tenuto dai Tecnici dell’Attività Motoria del Dipartimento di Sanità Pubblica a Marina di Ravenna il 16 maggio dalle 15 alle 17 nella sala del consiglio al 1 piano della Casa della Comunità.
Laboratori di cucina salutare
Un laboratorio dove sarà possibile mettere in pratica alcuni consigli per cucinare in modo salutare. L’incontro è particolarmente dedicato a persone affette da patologie croniche. Sarà condotto da un Dietista del Dipartimento di Sanità Pubblica e da un cuoco esperto. A Cervia il 20 maggio dalle 18.30 alle 20.30 a Cervia Social Food in via Levico 11.
Il carrello della salute
Imparare insieme a fare la spesa, riempiendo il carrello in maniera gustosa e salutare. L’incontro sarà tenuto da Dietisti e Assistenti Sanitari del Dipartimento di Sanità Pubblica. A Massa Lombarda il 22 maggio dalle 15 alle 17 nella Casa della Comunità in viale Resistenza 7 e a Faenza il 14 maggio dalle 15 alle 17 nella Sala della Comunità.
Per informazioni e iscrizioni è possibile scrivere a promosalute.ra@auslromagna.it , oppure telefonare al tel.3346705941.
Ritardi fino a 40 minuti e un regionale cancellato
Un treno in transito per la stazione di Faenza ha investito una persona nella tarda mattinata di oggi, 10 maggio. Dalle informazioni disponibili si è trattato di un gesto volontario. L’incidente ha causato ritardi sui collegamenti tra Bologna e Rimini. In un primo momento la circolazione è stato sospesa e poi è ripresa con rallentamenti nel tratto faentino.
Intorno alle 14.30 Trenitalia ha annunciato che la circolazione è tornata alla regolarità. Complessivamente tre treni Alta Velocità con rallentamenti fino a 40 minuti, due Intercity limitati e 4 Regionali con rallentamenti fino a 40, uno limitato e uno cancellato.
Il sindaco e presidente della Provincia di Ravenna invita l’esecutivo a onorare il primo anniversario della tragedia con un decreto per aiutare cittadini e aziende danneggiate
Foto Marco Parollo
Il sindaco e presidente della Provincia di Ravenna, Michele de Pascale, chiede che il Governo preveda subito gli indennizzi per i beni mobili danneggiati e distrutti dall’alluvione di maggio 2023: «I sindaci e i comitati degli alluvionati invocano questa misura dal luglio dello scorso anno, il commissario Figliuolo ha dichiarato di averlo chiesto ufficialmente alla presidente Meloni, e molti esponenti minori del Governo lo hanno promesso più e più volte. Ora basta, non c’è più tempo».
De Pascale invita il governo a onorare l’anniversario dell’alluvione (la prima fu il 2 maggio, la seconda tra il 16 e il 17) emanando un decreto che consenta di indennizzare anche i beni mobili che per tanti cittadini alluvionati rappresentano una parte molto significativa dei danni. «Su questo tema non si può più scherzare né è valido lo scaricabarile sistematico nei confronti del Commissario o degli enti locali, diventato ormai la regola degli esponenti del Governo. Le famiglie colpite dall’alluvione hanno atteso fin troppo e non possono attendere oltre».
Continua la stagione primaverile di eventi alla Rocca Brancaleone di Ravenna, gestita dal bar del parco e dal ristorante Fulèr.
Dal 10 al 12 maggio per tre serate è in programma la Festa della Birra & De Scartòz con stand gastronomici, giochi e musica dal vivo.
Da segnalare il 10 maggio il live dei Saint Cecilia, l’11 maggio la gara di nascondino curata dal gruppo Tanamadana e i concerti di Nannibus and Friends e Hernandez e Sanpedro, il 12 maggio balli e dj set a cura di Wild Angels.
Allo Spartaco con la presentazione di un libro e la partecipazione del collettivo toscano
Oggi, venerdì 10 maggio, a partire dalle 17.30 al centro sociale Spartaco di via Chiavica Romea, a Ravenna, è in programma un incontro di solidarietà (organizzato da circolo Arci Dock 61, Arci provinciale e Csa Spartaco) con il collettivo di fabbrica della ex Gkn.
L’iniziativa sosterrà la campagna di azionariato popolare per la reindustrializzazione socialmente integrata e sostenibile del sito di Campi Bisenzio e la mobilitazione del 18 maggio “Con tutta la dignità del corpo”, che chiederà l’intervento pubblico per rendere reale questo progetto.
Il programma prevede alle 17.30 la presentazione del libro “Le imprese recuperate in Italia. Da un lavoro di inchiesta del Collettivo di Ricerca Sociale“ con l’autore Romolo Calcagno e la partecipazione di alcuni membri del collettivo Gkn che si occupa della campagna di azionariato popolare “100 per 10.000” in supporto del progetto.
Alle 19 “Il Capitale. Un libro che ancora non abbiamo letto”. La storia dell’incontro tra una compagnia di teatro e un gruppo di operai metalmeccanici in una fabbrica occupata. Dialogo fra Nicola Borghesi (autore, attore, regista) e Lorenzo Donati (ricercatore) a partire dai testi dello spettacolo (pubblicati per Luca Sossella Editore, 2023).
Pubblichiamo qui di seguito quello che è successo, nella versione del collettivo.
«Il 9 luglio 2021 dopo aver ricevuto una mail di licenziamento che lasciava a casa più di 450 famiglie, abbiamo varcato i cancelli della ex GKN Driveline di Campi Bisenzio, lasciandoli aperti a chiunque volesse inserirsi in quel varco, dandoci la possibilità di iniziare insieme un nuovo percorso.
La SOMS Insorgiamo nasce lo scorso novembre 2022, in concomitanza con l’assedio da parte della proprietà della Ex GKN, ovvero il mancato pagamento degli stipendi e dell’anticipo della Cig ai lavoratori e alle lavoratrici. Si tratta di un’associazione creata dalle lavoratrici e dai lavoratori della ex GKN per suggellare l’abbraccio solidale del territorio e promuovere insieme: la fabbrica pubblica e socialmente integrata.
La fabbrica pubblica, perché dopo due anni di assemblea permanente e con una proprietà assente, la fabbrica è ed è stata curata e manutenuta dai lavoratori e lavoratrici, con le numerose e generose erogazioni fatte dall’intero territorio nazionale e dal sostegno al reddito fatto solo di soldi pubblici, ma non da enti pubblici e istituzioni.
La fabbrica socialmente integrata, perché essa è la fabbrica del territorio fiorentino e non solo, essa è la fabbrica di una grande famiglia allargata che parte da Bari e finisce a Pinerolo per sconfinare in Europa e oltreoceano. Il 10 luglio 2023 è stata fondata Gff, cooperativa che nasce dal crowdfunding exGkn For Future e dall’unione tra il Collettivo e lз solidali che hanno supportato fin dall’inizio la lotta e il progetto di reindustrializzazione».
Sul podio il maestro Riccardo Muti che con la Filarmonica di Vienna collabora da oltre mezzo secolo
Il Maestro Riccardo Muti sul podio dei Wiener Philharmoniker
È senza dubbio al rapporto privilegiato che lega la città di Ravenna e il suo festival a Riccardo Muti che si deve l’opportunità preziosa di poter assistere, ancora una volta, all’esibizione di quella che è forse la migliore orchestra del mondo: i Wiener Philharmoniker. Alla celebre compagine viennese spetta il compito di inaugurare la XXXV edizione di Ravenna Festival, sabato 11 maggio, alle 21 in un Pala De André gremito di oltre 3.500 spettatori (il concerto è infatti già sold out).
Sul podio, naturalmente il Maestro Muti che con la Filarmonica di Vienna collabora da oltre mezzo secolo. In programma due capolavori, di quelli capaci di mettere in luce al meglio le peculiarità di quel suono unico, inconfondibilmente “viennese” che contraddistingue questa straordinaria orchestra: prima Wolfgang Amadeus Mozart, con la Sinfonia n. 35 in re maggiore “Haffner” K 385; poi Franz Schubert, con la Sinfonia n. 9 in do maggiore “La grande” D 944. Il concerto è possibile grazie al sostegno di Eni, partner principale di Ravenna Festival.
Di nuovo i Wiener Philharmoniker a Ravenna, dunque: l’ultima volta è stata nel 2021 (due concerti quando ancora erano attivi i “protocolli Covid”), ma la prima esibizione ravennate risale a molti anni prima, al 1992, mentre qualche anno dopo, nel 1996, proprio a Ravenna sarebbero per la prima volta scesi in buca al di fuori del proprio teatro, con Così fan tutte, primo tassello della trilogia Mozart-Da Ponte poi portata a termine nel giro di qualche anno. Sul podio sempre Riccardo Muti che, come si diceva, ai filarmonici viennesi è legato da profonda stima e amicizia reciproche fin dal 1971, da quando Herbert von Karajan lo chiamò a dirigerli a Salisburgo. Da allora Muti li ha guidati in più di 500 occasioni, tra opere e concerti: non è certo un caso che il prossimo primo gennaio Muti sia chiamato per il suo settimo Capodanno al Musikverein e soprattutto che in questi giorni proprio lui sia stato scelto dai filarmonici viennesi per celebrare il bicentenario della Nona Sinfonia di Beethoven. Perché se, da una parte, il presidente dell’Orchestra Daniel Froschauer non esita a riconoscere a Muti «un ruolo eccezionale nella storia dei Wiener» e a sottolineare come egli «con il suo lavoro ne abbia plasmato in modo unico il repertorio e il suono»; dall’altra, Riccardo Muti (che ne è anche Membro onorario) ha ribadito in più occasioni «di aver imparato molto dai Wiener: il senso del fraseggio, il timbro, il colore, la cultura mitteleuropea, un tipo di suono che unito alla mia cultura italiana costituisce quella combinazione che ho sempre cercato di trasmettere a tutte le orchestre che ho diretto».
Info: 0544 249244 – www.ravennafestival.org
Navetta gratuita per il concerto con tre partenze dalla stazione (19.40, 20 e 20.20) e ritorno
Un 72enne è morto nel pomeriggio di ieri (9 maggio) schiacciato da un albero che stava cercando di tagliare nel terreno agricolo di sua proprietà, nel comune di Brisighella (in località Samoggia, a Marzeno).
La notizia è riportata sul Resto del Carlino in edicola oggi.
La vittima si chiamava Floriano Pretolani. Il primo a tentare di salvarlo, cercando di tagliare il tronco con una motosega, è stato il figlio, dopo l’allarme lanciato dalla moglie, non vedendo rientrare a casa il marito dopo le 17. Inutili, però, i tentativi di rianimazione dei medici e del personale del 118, giunti sul posto anche con l’elimedica.
Mercoledì 15 maggio torna la cerimonia del Trofeo Lorenzo Bandini con il riconoscimento che verrà attribuito al pilota britannico George Russell della scuderia Mercedes Amg F1. La manifestazione, giunta quest’anno alla 31esima edizione, è dedicata al pilota della Ferrari, Lorenzo Bandini, scomparso durante il Gran Premio di Montecarlo nel 1967.
Russell arriverà a Faenza verso le 15 e dopo aver salutato la città, partirà da piazza del Popolo verso le 15.45, al volante di una Mercedes vincitrice della Targa Florio 1924. Percorrerà corso Matteotti, viale Stradone, via degli Insorti, via Canal Grande, via Firenze, per poi proseguire nella strada provinciale Brisighellese-Ravennate.
L’arrivo davanti al Comune di Brisighella è previsto verso le 16.15. Alle ore 18 avrà inizio la cerimonia nella rocca veneziana di Brisighella e, oltre alla presenza del vincitore del Trofeo Bandini George Russell, saranno premiati membri dello staff Mercedes (Riccardo Musconi, responsabile prestazioni in pista, Bradley Lord, direttore comunicazione, Rosa Herrero Venegas, responsabile gestione Piloti, Eugenio Blasetti, responsabile comunicazione, Evan Short, capo elettronica) oltre a Lucia Voltan, giornalista Rai sport, Ted Kravitz, giornalista Sky, e Carolina Tedeschi, content creator, specializzata in Formula 1.
Nell’ambito del festival Polis, con il collettivo femminista berlinese She She Pop
Sabato 11 maggio a Ravenna (ore 21.30, Teatro Rasi) nell’ambito di Polis Teatro Festival (a questo link il programma completo della rassegna, in corso tutti i giorni dal 7 al 12 maggio con la direzione artistica di Davide Sacco e Agata Tomsic di ErosAntEros), va in scena, in prima nazionale, Posseduto – un monologo collettivo, di She She Pop, uno dei gruppi più provocatori della scena teatrale e artistica europea, un collettivo femminista di arti performative con sede a Berlino.
She She Pop segue l’idea della proprietà, «che è diventata un tema inquietantemente importante nella convivenza tra le persone» – si legge nella cartella stampa – e si fa avanti per suscitare un nuovo significato di “teatro senza pubblico”. Come proposto nella teoria brechtiana del Lehrstück, chi è in scena prova diversi atteggiamenti e imbastisce discorsi. Ne nasce un monologo polifonico, in cui la comunità dice la sua. Una comunità che si preoccupa della proprietà e delle distorsioni che ne derivano. In questo caso la comunità di Ravenna, per cui il testo è stato appositamente scritto grazie alla collaborazione di Agata Tomšič e, per la traduzione in italiano, grazie al coinvolgimento di sedici studentesse del Dipartimento di Interpretazione e Traduzione dell’Università di Bologna, coordinate dalla professoressa Adele D’Arcangelo.
A seguire, un incontro con Gianni Manzella e la compagnia She She Pop. Anche in streaming sui canali del festival.