martedì
23 Dicembre 2025

A Roma manifestazione nazionale sul lavoro: la Cgil organizza pullman dalla provincia di Ravenna

La Cgil torna in piazza a Roma. Il 25 ottobre è in programma la manifestazione nazionale “Democrazia al lavoro”. L’appuntamento avrà il concentramento in piazza della Repubblica alle 13,30 e la conclusione in piazza San Giovanni in Laterano. Dalla provincia di Ravenna partiranno diversi pullman che raggiungeranno la capitale: da Cervia (ore 5,30 in via dell’Ospedale); Alfonsine (ore 5,30 in piazza della Resistenza); Lugo (ore 5,45 autostazione corriere); ore 6 (Ravenna, parcheggio Cinemacity); Bagnacavallo (ore 6, rotonda autostrada); Faenza (ore 6, piazzale Iemca). È ancora possibile prenotarsi telefonando allo 0544 244280 oppure mandando una email a info-ravenna@er.cgil.it.

«Ci sono problemi strutturali in questo Paese – commenta la segretaria generale della Cgil di Ravenna, Manuela Trancossi –. Si chiamano lavoro, pensioni, fisco, sanità, istruzione, investimenti tecnologici ed ecologici. A ciò recentemente si sono aggiunti altri fattori, come la corsa al riarmo e i dazi imposti da Trump, ai quali l’Europa non ha saputo contrapporsi. La Cgil scenderà in piazza il prossimo 25 ottobre per chiedere con forza delle risposte, perché non sono accettabili le condizioni in cui vive la maggior parte delle persone in Italia. Ci sono persone in povertà assoluta e in povertà lavorativa. Permangono il problema del precariato e gli alti tassi di dispersione scolastica. Sempre più persone rinunciano a curarsi per l’impossibilità di sostenere le spese. Tutto questo non è accettabile e siamo preoccupati dalle crescenti previsioni di spesa per l’industria bellica. Serve costruire un mondo di pace, di diritti e di equità per i cittadini».

Valle Mandriole, nuova torretta di avvistamento: intervento da 190mila euro con fondi Eni

Nuova torretta di avvistamento per osservare la flora e la fauna del Parco del Delta del Po. La struttura si trova nell’avifauna di Valle Mandriole, anche detta valle della Canna, in fregio al fiume Lamone, a pochi passi dalla foresta allagata di Punte Alberete. La nuova torretta sostituisce quella danneggiata, e successivamente demolita, a seguito di lesioni importanti derivanti da un principio d’incendio.

L’intervento, del valore di 190mila euro, è stato realizzato con fondi Eni nell’ambito del nono accordo di collaborazione con il Comune, e grazie ad un accordo operativo tra Comune e Parco del Delta del Po, ente cha gestisce l’area. La torretta, principalmente realizzata in legno per un migliore inserimento paesaggistico, riproduce la pianta esistente ed è alta 12 metri (come la precedente). Travi e pilastri sono in legno lamellare di larice con finitura mordenzata color noce scuro. Le controventature, per una maggiore stabilità, sono in tondini di acciaio con piastre ancorate alle parti in legno e appositi tenditori. I nuovi gradini, per garantire una miglior durabilità, sono stati realizzati con un sistema prefabbricato del tipo a lamiera stirata. Il ripristino è avvenuto senza variazioni volumetriche rispetto alla struttura già esistente da molti anni.

All’evento di inaugurazione di venerdì 24 ottobre alle ore 9, saranno presenti Barbara Monti, assessora alle Aree naturali e al Parco del Delta del Po del Comune di Ravenna assieme ai tecnici del Servizio tutela ambiente e territorio; la presidente dell’Ente Parco Aida Morelli insieme al direttore Massimiliano Costa; il presidente del consiglio territoriale di Sant’Alberto Maurizio Melandri; Stefano Fabbri, responsabile permitting distretto centro-settentrionale Eni; Lorenzo Ceccolini e Giada Tarantino, relazioni istituzionali di Eni.

«Siamo particolarmente orgogliosi di questo intervento – ha affermato l’assessora Monti – che valorizza una delle zone naturali più importanti del nostro territorio e che è tra le più frequentate, non solo dagli addetti ai lavori per la sua cura e per l’osservazione faunistica, ma anche da tante persone che amano il birdwatching e semplicemente per godere di una vista davvero suggestiva di questa parte del Parco che sempre più attrae visitatori».

«La nuova torretta di avvistamento, realizzata nel cuore di una zona umida così importante – ha detto la presidente Morelli –, offre un punto di osservazione privilegiato sulla natura. Dall’alto, come gli uccelli, sarà possibile ammirare il paesaggio, riconoscere le specie presenti e vivere un’esperienza unica a contatto con l’ambiente. Questa torretta rappresenta un importante strumento per l’educazione ambientale e la valorizzazione del Parco del Delta del Po. È un’occasione per scoprire la bellezza e la biodiversità di questo ecosistema».

Basket, sconfitte esterne per Faenza e Ravenna. Nulla da fare contro Livorno e Pesaro

Weekend non positivo per il basket della provincia di Ravenna. Sia Tema Sinergie Faenza, che Orasì Ravenna perdono lontano dal proprio parquet. Per Faenza non bastano le prestazioni offensive di Vettori e Van Ounsem (21 e 20 punti) per superare Pielle Livorno in un caldissimo Pala Macchia. I leoni bizantini, invece, non sono mai in partita contro un’abbordabile Consultinvest Loreto Pesaro, che afferra il timone della gara fin dal primo quarto.

Il primo stop in campionato della Tema Sinergie (dopo cinque vittorie consecutive) arriva contro una vera e propria corazzata come la Pielle Livorno. Faenza parte forte trascinata da Vettori (6/8 da tre per lui) e si porta sul 18-9 approfittando delle basse percentuali offensive di Livorno. Ogni errore al tiro dei toscani diventa un rimbalzo catturato e al primo riposo i faentini conducono 18-12. Poi la Verodol sfoggia tutti i suoi cecchini segnando 28 punti nel secondo periodo, ma tutto sommato la Tema Sinergie regge l’urto, facendosi superare 34-35 e arrivando all’intervallo sotto 34-40. Il momento più difficile della partita è nel terzo quarto, dove Livorno si esalta e tocca il 57-40, ma i Raggisolaris non ci stanno. Una pronta reazione guidata da Vettori e Van Ounsem regala il 15-4 e il -6 (55-61) e l’unica nota stonata è la tripla concessa allo scadere a Lucarelli per il 64-55. Poi la Pielle alza l’aggressività in difesa e Faenza segna un solo punto nei primi cinque minuti e si ritrova sotto 56-77, ma neanche questa volta molla. L’ennesima reazione permette di ricucire fino al -10 che poi si traduce nel 87-75 sulla sirena. Domenica 26 ottobre Faenza andrà in scena in un altro campo particolarmente caldo: quello della Malvin PSA Basket Casoria, in provincia di Napoli.

Verodol Livorno 87 Tema Sinergie Faenza 75 (12-18; 40-34; 64-55)

VERODOL LIVORNO: Ebeling 6, Kouassi ne, Mennella 2, Alibegovic 13, Leonzio 8, Venucci 9, Gabrovsek 18, Bonacini 10, Klyuchnyk 6, Virant ne, Lucarelli 15. All.: Turchetto

TEMA SINERGIE FAENZA: Bianchi ne, Rinaldin, Stefanini, Mbacke 7, Vettori 21, Van Ounsem 20, Longo, Fragonara 7, Santiangeli 13, Fumagalli 7. All.: Pansa

 

L’Orasì Ravenna perde male a Pesaro, contro una squadra ancora ferma al palo dopo cinque giornate. Il quintetto di Coach Auletta costruisce bene le prime soluzioni offensive e trova punti con Jakštas e Ghigo, ma Pesaro risponde subito con la tripla di Tognacci che apre un parziale favorevole ai padroni di casa. I giallorossi restano in partita grazie all’energia di Brigato e alle iniziative di Paolin, ma la maggiore precisione al tiro di Pesaro consente loro di chiudere avanti il primo quarto sul 27-19. Nel secondo periodo la reazione dell’OraSì è immediata: Ghigo e Cena accorciano con due triple, la difesa cresce di intensità e i giallorossi costringono Pesaro a forzare diverse conclusioni. Nel momento migliore dei giallorossi arriva però una nuova fiammata dei padroni di casa che ristabiliscono le distanze, ma Ravenna resta pienamente in partita e va all’intervallo sul 46-40 dopo un primo tempo caratterizzato da momenti favorevoli ad entrambe le squadre. Dopo la pausa lunga il ritmo si abbassa e la partita diventa più fisica. Ravenna fatica a trovare fluidità in attacco mentre Pesaro trova due triple consecutive che riportano l’inerzia dalla sua parte. I giallorossi provano a reagire sfruttando il bonus raggiunto dagli avversari e trovando punti importanti ai liberi, ma la Consultinvest incrementa il vantaggio con lucidità e chiude il terzo periodo avanti di 16 punti (65-49). L’OraSì prova a restare attaccata al punteggio con le iniziative di Cena e Brigato, ma i padroni di casa dimostrano solidità nei momenti decisivi e, cavalcando l’entusiasmo acquisito, riescono a trovare diversi canestri in contropiede e chiudono la partita sul risultato finale di 81-65. L’OraSì tornerà in campo domenica 26 ottobre al PalaCosta per la sfida contro Latina alle ore 18:00, con l’obiettivo di ritrovare il successo davanti al proprio pubblico.

 

Tabellino:

Primo quarto: 27-19

Secondo quarto: 19-21

Terzo quarto: 19-9

Quarto quarto: 16-16

Finale: 81-65

Consultinvest Loreto Pesaro

Pillastrini 4, Terenzi 14, Valentini 6, Graziani 12, Delfino 18, Pezzi (n.e), Tognacci 17, Lomtazde 0, Del Prete 0, Aglio 2, Sgarzini 8, Buscaglia (n.e).

OraSì Basket Ravenna

Jakstas 17, Paiano 4, Ghigo 5, Feliciangeli 2, Dron 4, Morena 2, Brigato 9, Paolin 10, Cena 12, Catenelli (n.e)

Femminicidio Genini, perché non è scattato il Codice rosso dopo l’aggressione di Cervia? Aperta una seconda inchiesta

La procura di Bergamo ha aperto una seconda inchiesta sul femminicidio di Pamela Genini per verificare se già nel 2024 si sarebbe potuto attivare il “Codice rosso“, legge che tutela le vittime di violenza domestica e di genere, dopo l’aggressione subita dalla donna da parte del fidanzato Gianluca Soncin nella sua casa di Cervia. Soncin, come noto, è ora in carcere per aver ucciso la 29enne lo scorso 14 ottobre.

I fatti al centro della seconda inchiesta risalgono al 3 settembre quando – come detto – Genini avrebbe subìto un’aggressione da Soncin nella casa di Cervia, dove lui viveva e dove i due avevano convissuto per alcuni mesi. Su richiesta di Genini quella sera arrivarono i carabinieri. Che secondo il procuratore capo di Ravenna, Daniele Barberini, hanno seguito la procedura corretta. «La casa era in ordine – ha dichiarato Barberini in un’intervista a Repubblica nei giorni scorsi -, hanno sentito informalmente e separatamente entrambi. La signora si è limitata a riferire di una lite, è stata invitata ad andare in ospedale e non è andata, le hanno detto se volesse formalizzare una denuncia e non l’ha fatto. Apparentemente, lesioni non ce n’erano».

Il giorno dopo l’aggressione di Cervia, la 29enne tornò nella sua Bergamo e decise a quel punto di andare al pronto soccorso dell’ospedale di Seriate per farsi curare il dito che Soncin le aveva fratturato la sera prima. Nel referto del pronto soccorso – citiamo la ricostruzione pubblicata in un articolo del Post – si riporta la testimonianza di Genini che aveva riferito di essere stata «buttata a terra e colpita alla testa con pugni, trascinata poi per i capelli per diversi metri». E che Soncin le aveva lanciato vari oggetti addosso provocandole un trauma a un dito della mano destra. Nel referto si dice poi che sul corpo di lei sono stati rilevati «plurimi graffi agli arti inferiori», che «le è stata strappata una ciocca di capelli». Si dice, ancora, che Genini aveva negato di aver subito una violenza sessuale, violenza che aveva però detto di aver subito in passato, che quello non era il primo episodio, che aveva ricevuto anche numerose minacce verbali e per messaggio, e che negli ultimi mesi gli episodi di violenza si erano fatti frequenti. A quel punto al pronto soccorso era iniziato l’iter previsto per questi casi, tra cui la compilazione di un questionario per misurare il rischio di ricomparsa o di escalation della violenza. Genini rispose “sì” a quattro domande su cinque (“Crede che lui sia capace di ammazzarla?”, “La violenza fisica è aumentata di frequenza e gravità negli ultimi 6 mesi?”, “Ha mai usato un’arma o l’ha mai minacciata con un’arma?”, “Lui è fortemente e costantemente geloso di lei?”), rispondendo di no solo alla domanda che riguardava il fatto di essere mai stata picchiata in gravidanza. Viste le risposte date da Genini vennero correttamente allertate le forze dell’ordine, ma le informazioni acquisite dai carabinieri di Seriate in pronto soccorso non arrivarono mai in procura. Il referto con cui Genini venne dimessa dal pronto soccorso parlava infatti di lesioni, ma la prognosi corrispondente era di 20 giorni, prognosi che secondo il “Codice rosso” non prevede la procedura d’ufficio della trasmissione della notizia di reato in automatico alla procura (la soglia è 40 giorni). Dopo cinque ore di pronto soccorso la ragazza venne dimessa: nel referto finale si legge del suo avvenuto «colloquio con le forze dell’ordine» dopo il quale «non vi è indicazione ad attivazione del Codice rosso».

Una volta acquisito il referto, i carabinieri di Seriate lo inviarono ai colleghi di Cervia per competenza, i quali trasmisero a loro volta a Seriate l’annotazione dell’intervento in casa del 3 settembre. Poiché ai carabinieri di Seriate Genini aveva riferito che Soncin aveva delle armi e dei coltelli, a Cervia venne effettuato un controllo sulle armi, «per l’articolo 38 del testo unico di pubblica sicurezza», ha spiegato il procuratore di Ravenna Daniele Barberini. Da Cervia venne inoltre chiesto ai colleghi bergamaschi di sentire la donna e di raccoglierne la denuncia, che Genini non presentò. Nella banca dati delle forze di polizia relativamente all’aggressione di Genini venne infine inserito un generico intervento per «presunta violenza di genere», mentre non venne segnalato niente nel sistema cosiddetto Scudo, lo strumento usato per monitorare anche in assenza di denuncia episodi a rischio, non sempre caratterizzati da particolari gravità o aggressività, ma che, attraverso una condotta abituale, potrebbero in futuro assumere rilievo penale. Non furono infine informate né la procura di Bergamo né quella di Ravenna.

Il procuratore capo di Bergamo, Maurizio Romanelli, ha spiegato che la seconda inchiesta è stata aperta «con il compito di verificare se siano state adeguatamente rispettate le procedure dirette alla tutela della persona offesa. Non in prospettiva necessariamente sanzionatoria ma per la verifica del sistema, nel quale è necessario da parte di tutti che prevalga un’attenzione sostanziale senza limitarsi al rispetto burocratico degli adempimenti».

Riqualificazione ex consorzio agrario: un supermercato Conad, cento posti auto, più verde e ciclabili

Sarà riqualificata l’area dell’ex consorzio agrario di Lugo, dismessa da oltre vent’anni. Il lotto di circa 5.700 mq tra via Acquacalda, vicolo Macello Vecchio e via Manet è oggetto di un investimento del gruppo Conad. Che quattro anni fa, nella stessa città, inaugurò il negozio realizzato nella riqualificazione dell’ex acetificio Venturi nel quartiere Stuoie.

Il progetto per il comparto di vicolo Macello Vecchio è ideato dall’architetto Alessandro Bucci e richiede un anno di lavori, l’obiettivo è completare le opere entro la fine del 2027. Sarà trasferito il supermercato Conad che oggi è in via Ricci Curbastro (spazi di altri proprietari per cui non è nota un’eventuale nuova destinazione), verranno creati circa cento nuovi posti auto a uso pubblico su cemento drenante, sarà ampliata la superficie permeabile di mille mq grazie alla presenza di aiuole e alberi per contribuire alla mitigazione dell’effetto isola di calore. Al momento Conad non fornisce dettagli sull’investimento economico necessario, limitandosi a parlare di «alcuni milioni di euro».

Si tratta di una variante al progetto di riqualificazione urbana che fu approvato nel 2009. Il nuovo piano dimezza i volumi complessivi di costruzione e consumo del suolo, in linea con gli obiettivi dalla legge regionale 24/2017 sulla tutela e l’uso del territorio.

L’intervento non è ancora definito nei suoi dettagli, ma solo nella visione complessiva. Il Comune e il committente hanno scelto di presentarlo alla cittadinanza in un’assemblea pubblica stasera, 21 ottobre, nel salone estense della Rocca di Lugo. Erano presenti i rappresentanti dell’amministrazione comunale e il progettista. La sindaca Elena Zannoni lo ha definito «uno dei progetti cardine per la città nei prossimi anni».

IL PROGETTO
L’idea progettuale richiama la conformazione degli immobili che hanno sempre ospitato attività produttive, rivista in chiave contemporanea. La superficie oggi occupata da edifici dismessi sarà destinata alla costruzione di nuovi spazi per il trasferimento del punto vendita Conad per circa 1.600 mq. Circa 800 mq destinati a parcheggi pubblici, superiori al minimo previsto dalle norme urbanistiche, a cui si aggiungono i parcheggi a servizio del punto vendita, che saranno fruibili anche negli orari di chiusura. Si stima che saranno realizzati oltre cento nuovi posti auto (oggi sono 17). In via Manet sarà creata la zona di accesso alle attività logistiche, per i lavori di carico e scarico necessari al punto vendita, con una particolare attenzione alla schermatura e all’introduzione di strutture utili alla minimizzazione dei rumori.

LA  VIABILITÀ
Il parcheggio della struttura commerciale avrà un accesso da via Acquacalda, mentre l’immissione in vicolo Macello Vecchio da via Acquacalda sarà consentita esclusivamente al traffico ciclo-pedonale. In vicolo Macello Vecchio sarà creata una nuova pista ciclo-pedonale che collegherà via Acquacalda e viale Europa, principalmente utile a raggiungere la vicina scuola e la futura palestra (il Comune conta il trasloco delle attività sportive a giugno 2026). In viale Europa verranno realizzati due nuovi attraversamenti ciclo-pedonali, uno in corrispondenza della scuola primaria Codazzi-Gardenghi e l’altro all’incrocio con via Manet. «È stato commissionato uno studio del traffico – ha detto l’assessora Veronica Valmori (Lavori pubblici) – che ha stimato un impatto sulla circolazione cittadina trascurabile, ma si potranno comunque attuare ulteriori accorgimenti per migliorare la scorrevolezza del traffico».

L’AREA EX VENIERI
Oltre alla riqualificazione urbana dell’ex consorzio agrario, il progetto prevede una serie di interventi anche nelle aree dismesse sul lato opposto di vicolo Macello Vecchio, che saranno oggetto di affinamenti progettuali e divulgazione pubblica nei prossimi mesi, ma che sono integrate in modo organico e coerente nella progettualità con l’obiettivo di lavorare sulla riqualificazione complessiva di un’intera area abbandonata da anni. In questa area dovrebbe trovare spazio un negozio della catena Pet Store, il marchio del gruppo Conad dedicato alla cura degli animali domestici. Potrebbero esserci spazi anche per altre attività commerciali.

L’AREA DI LAMINAZIONE FUORI COMPARTO
L’intervento di Conad prevede anche un’opera a beneficio della collettività. Un’area verde di circa 21.600 mq è stata acquisita da Conad, attraverso una trattativa privata con il convento delle ancelle del Sacro Cuore di Gesù Agonizzante, nella zona tra il Pala Sabin e la chiesa di San Gabriele. Intenzione dell’amministrazione comunale è quella di realizzare una vasca di laminazione a tutela della sicurezza idraulica del quartiere Lugo Est. Per questo intervento il Comune aveva preventivato una spesa di circa 500mila euro che ora dovrà essere definita più nel dettaglio.

 

L’ex fidanzato: «Pamela terrorizzata da Soncin, non lo ha denunciato per paura»

«Le parlavo sempre, ero sempre in contatto con lei, le dicevo di denunciarlo, ma lei non lo faceva perché aveva paura, perché lui minacciava lei e la sua famiglia, era terrorizzata». È quanto ha riferito, in sostanza, Francesco, l’ex fidanzato di Pamela Genini e anche l’ultima persona che era al telefono con lei poco prima che Gianluca Soncin la uccidesse con più di 30 coltellate, a Milano.

Nella sua testimonianza, davanti ad investigatori e inquirenti, l’ex compagno, poi diventato amico, ha ricostruito tutti gli episodi di violenze e soprusi che la 29enne gli raccontava e che ha subito da Soncin per quasi un anno e mezzo. Tutti fatti che aveva già messo a verbale in una lunga deposizione dopo il femminicidio e dopo che era stato proprio lui a chiamare la Polizia, che ha tentato di salvare la donna, uccisa una settimana fa nella sua abitazione.

Il teste – a cui i pm, poi, hanno indicato di non parlare coi media della sua deposizione – avrebbe fatto riferimento anche a quell’episodio del pestaggio a Cervia, a casa di lui, del 3 settembre, con la ragazza che poi il giorno dopo era andata all’ospedale di Seriate (Bergamo) per farsi curare un dito rotto, ma non aveva denunciato. E non era scattata la procedura del codice rosso, pur avendo parlato delle violenze ai medici.

In generale, dalle testimonianze di questi due giorni di amici ed ex fidanzati è emersa la figura di una giovane vulnerabile, fragile, sola che viveva in un contesto fatto di “immagine e feste”. E proprio ad una di queste feste aveva conosciuto Soncin, tramite amici.

Nel corso della sua deposizione l’ex fidanzato ha anche mostrato agli inquirenti i messaggi nel suo telefono per ricostruire i dialoghi con Pamela. Intanto, nelle indagini della Polizia, coordinate dall’aggiunta Letizia Mannella e dalla pm Alessia Menegazzo, si sta ricostruendo, attraverso l’analisi delle immagini dei varchi autostradali, pure il percorso di Soncin quel giorno. Sarebbe arrivato appositamente a Milano per ammazzare la donna, che lui considerava come un oggetto e che, secondo gli inquirenti, doveva annientare perché non voleva stare più con lui. E lo ha fatto anche se gli agenti erano già arrivati sotto l’abitazione e stavano salendo le scale proprio in quegli istanti.

Sono stati ascoltati come testi anche il proprietario della casa che Pamela aveva preso in affitto e un fabbro, in relazione alla copia delle chiavi che l’uomo fece di nascosto per fare irruzione nell’appartamento. Ha agito, secondo le indagini, con freddezza, lucidità e subito dopo l’omicidio, poi, ha detto che viveva in quella casa con lei, ma non era vero. E ciò per tentare di allontanare l’accusa di un delitto premeditato.

Soncin aveva a disposizione, come ricostruito finora nell’inchiesta, molti soldi anche frutto di evasioni fiscali negli ultimi anni e per le quali è stato anche condannato in passato. (fonte Ansa.it)

La mostra diffusa “Synapse” arriva al Cisim e all’edicola di Porta Adriana

Doppia inaugurazione nel weekend per “Synapse”, la mostra diffusa curata da Pietro Marini nell’ambito della IX Biennale del Mosaico. L’esposizione connette tre luoghi della città: Domus dei Tappeti di Pietra, l’Edicola di Porta Adriana e il CISIM di Lido Adriano. Dopo il vernissage alla Domus dei Tappeti di Pietra, centro concettuale del percorso espositivo che ospita le opere di Giorgia Baroncelli, Federico Ferroni e Lorenzo Scarpellini, sabato 25 ottobre inaugurerà Dissenso Cognitivo al Cisim (18.30). L’installazione si presenta come un intervento scultoreo che esplora la relazione tra materia organica e inorganica, vita e trasformazione, evocando un paesaggio post-organico in cui natura e artificio si fondono.

Domenica 26 invece, alle ore 17,  sarà inaugurata l’opera Deconstructio et decodificatio di Enrico Scapinelli, invitato da Giorgia Baroncelli, negli spazi dell’Edicola di Porta Adriana. L’artista trasforma l’edicola in un dispositivo critico sull’informazione e sulla sua spettacolarizzazione, esponendo quotidiani modificati e avvolti in pluriball come oggetti di culto contemporaneo.

L’assessore Armuzzi rimette le deleghe al sindaco: al suo posto viene nominata Anna Altini

Come comunicato dal Comune di Cervia, l’assessore Gabriele Armuzzi rimette le deleghe nelle mani del sindaco, uscendo dalla giunta comunale. Durante l’estate, l’assessore del Pri (già vicesindaco nelle precedenti giunte), aveva lasciato la delega al parco archeologico, riassegnata a Bosi.

Oggi, al suo posto è stata nominata l’assessora Anna Altini, sempre della lista Pri di Cervia, a cui sono state assegnate le deleghe a Politiche sociali, Welfare, tradizioni e identità, Scuola, Decentramento e Partecipazione del cittadino, Saline. 

«A nome dell’Amministrazione comunale desidero ringraziare l’Assessore Gabriele Armuzzi per l’impegno, la passione, la competenza e le energie profuse – commenta il sindaco Mattia Missiroli -. Giudico positivo il lavoro svolto nell’adempimento delle deleghe, che gli ho affidato all’inizio del mandato. La sua dedizione all’attività politica e amministrativa che da molto tempo svolge per la nostra città merita un plauso e sincera gratitudine da parte di tutta la comunità».
Ad Anna Altini invece «un sincero augurio per la sua nuova attività di assessora. Ho riposto in lei la mia fiducia perché la ritengo una persona di estrema affidabilità e serietà, che nel tempo ha dimostrato impegno, capacità e dedizione alla città».

Lugo si prepara alla notte più spaventosa dell’anno con “Lughino Allouino”: burattini, musica e giochi a tema per i più piccoli

La serata di Halloween a Lugo si colora di magia e “spauracchi” con la nuova edizione di “Lughino Allouino“, il programma di eventi paurosi per i più piccoli dal 30 al 31 ottobre.
Si parte nel pomeriggio di giovedì 30, con il laboratorio di intaglio zucche nelle ex pescherie della Rocca (dalle 17, grazie all’impegno dei volontari del centro sociale Il Tondo). Venerdì 31 si partirà sempre alle 17, con i Saltafossum che intoneranno all’ingresso della Rocca Cunti et canti dalle terre dello prete Gianni. Il pomeriggio trascorrerà tra musica, teatro di figura, giocoleria con il fuoco e interventi itineranti, trasportando grandi e piccini in un mondo di fantasia e avventura.
Si aggirerà in rocca anche il licantropo più piccolo della galassia (Danilo Conti) e, sempre dalle 17, in sala Baracca sarà possibile giocare a La pentolaccia della veggente, gioco di scrittura creativa sulle storie dell’orrore a cura della biblioteca Trisi, per bambini bimbi dai 7 ai 10 anni. Le ex Pescherie ospiteranno invece il laboratorio di ceramica Argilla da paura, a cura di Giochi D’arte (fino alle 19). 

Dalle 17.30 alle 19.30 nel Giardino pensile andrà in scena il micro-spettacolo di Tanti Così Progetti «La Debuttante» di Leonora Carrington, con Antonella Piroli. Alla stessa ora, nella corte interna della Rocca partirà anche l’allestimento scenico di Nefastus e la sua defunta moglie Diafana della compagnia Le Cyclofa’ con Diego Brocani, che sarà replicato alle 19. Lo spettacolo racconta – tra magia, performance di fuoco e ritagli in silhouette – le strampalate peripezie di una coppia che cerca di andare in viaggio di nozze tra l’Aldilà e l’Aldiqua.

Alle 18 (e fino alle 20.30) partirà il Grand Tour dentro la Rocca, con le visite guidate di Obtortocollo e gli automi di Fabio Pignatta. Sarà un’occasione speciale per addentrarsi nelle labirintiche sale segrete della rocca, insieme all’esploratore Agostino Codazzi (interpretato da Fabio Pignatta) e con l’accompagnamento musicale al violino di Gioacchino Rossini (interpretato da Rodolfo Santandrea). Le stanze saranno abitate da personaggi meccanici e pupazzi (animati da Gianmarco Missiroli ed Enea Pignatta). Le visite previste saranno quattro, per gruppi da 25 persone. Alle 18.15 nella corte interna della Rocca irromperanno i burattini della compagnia Teatro del Drago, con il Il Grande Trionfo di Fagiolino, un’avventura comica e stregata tra maghi, fattucchiere e diavoli.
Lo spettacolo finale di Lughino Allouino 2025 andrà in scena sempre nella corte interna della Rocca, alle 20.30. Si tratta de Il Segreto di Barbablù, a cura di Teatro Perdavvero: una performance di teatro d’attore, musica dal vivo, teatro d’ombre e body percussion, che racconta la nota storia del ricco Barbablù, che fatica a trovar moglie non soltanto per il suo aspetto ma anche a causa del mistero che circonda lui e le mogli che sembra avere avuto in passato.
Per tutta la serata, subito fuori dalla Rocca saranno presenti diversi punti ristoro, con vin brulè, zuccherini e ciambella oltre al Food truck con primi piatti e piadine.
Tutti gli eventi in programma sono gratuiti e ad accesso libero fino a esaurimento posti. L’intero programma è confermato anche in caso di maltempo.

Frizioni con il proprietario del palazzo, chiude la Bottega Bertaccini: «Anni bellissimi, nulla è eterno»

«Nulla è eterno ma qualche anno in più l’avrei fatto volentieri». Si apre così la lettera aperta di Renzo Bertaccini, storico proprietario della Bottega Bertaccini, libreria faentina che chiuderà i battenti a fine 2025. Il motivo non è legato alla salute, alla stanchezza o ai bilanci in perdita, bensì alle frizioni con il nuovo proprietario dell’edificio di corso Garibaldi 4: «Nel maggio dello scorso anno il palazzo che ospita anche questa bottega di libri e arte è stato venduto – afferma Bertaccini in una lettera inviata alla stampa –. Inutile nasconderlo, da subito ci sono state incomprensioni e frizioni col nuovo proprietario che mi hanno creato notevoli difficoltà nel fare serenamente il mio lavoro; non ho avuto la voglia di mettere in gioco la mia salute a causa di tutto quello che ho accumulato in questi lunghi mesi in termini di stress, ansia, avvocati, tempo e denari. Non ci si può “fare il sangue cattivo”, come si dice dalle nostre parti, e quindi ho deciso di giungere ad un accordo che prevede la disdetta anticipata della locazione e quindi la chiusura dell’attività».

Come ricorda il Resto del Carlino, Bertaccini è un noto personaggio della politica faentina, militante delle formazioni di sinistra e del Partito comunista, prima in Avanguardia Operaia, poi in Democrazia Proletaria. Memorabile quanto simbolica, fu l’azione compiuta nel 1990 all’inaugurazione del teatro Masini dopo anni di chiusura per il restauro. L’amministrazione comunale aveva deciso che la partecipazione alla serata fosse a invito: Bertaccini, in totale disaccordo, riuscì a far stampare centinaia di inviti identici a quelli ufficiali e distribuiti soprattutto fra poveri e immigrati, moltissimi dei quali si presentarono al teatro quella sera del 24 marzo.

Dal punto di vista professionale ha cominciato il lavoro di libraio nel 1978, nella piccola Agenzia Einaudi in corso Baccarini, per poi apire la Libreria Moby Dick con l’amico Guido Leotta nel 1986, e infine la Bottega Bertaccini 15 anni fa: «In tutto fanno 47 anni di attività – ricorda Bertaccini –. Anni bellissimi, di tanti incontri, di tante parole, di tante belle persone, mostre d’arte, presentazioni di libri, e la presunzione di aver creato un punto di riferimento per tanta parte della cultura faentina e non solo, per associazioni culturali, per tanti ricercatori o semplici appassionati, fra cui anche molti giovani».

Nei mesi di ottobre, novembre e dicembre la libreria farà una grande svendita “per cessata attività” con libri a prezzi scontati, dal 30 al 75%. «A tutti grazie, alle centinaia e centinaia di scrittori e di studiosi che hanno presentato le loro pubblicazioni, alle decine e decine di artisti che hanno esposto i propri lavori, agli editori locali, ai clienti e agli amici che ci hanno permesso di fare un lavoro bellissimo. Grazie».

Sono iniziati i lavori per il ripristino dell’impianto sportivo di Coccolia

Sono iniziati da alcuni giorni i lavori di manutenzione straordinaria dell’impianto sportivo di Coccolia, danneggiato a seguito dell’alluvione del 2023. L’intervento richiede un investimento di 310mila euro, provenienti in parte dal fondo per la ricostruzione del territorio post alluvione destinato agli impianti sportivi, e in parte dal ministero per lo Sport, tramite  incentivi previsti sempre per i Comuni colpiti dall’alluvione.

Il progetto prevede la realizzazione di un nuovo sistema di illuminazione per il campo da calcio regolamentare, la sostituzione della recinzione lungo il perimetro del terreno da gioco con relativa rete para palloni, della coppia di porte da calcio e delle panche per allenatori e riserve. Il progetto prevede inoltre la posa in opera di alcuni pali di illuminazione nell’adiacente “Parco Lagosti”, a integrazione di quelli esistenti.

I lavori termineranno entro la fine di novembre, escludendo eventuali ritardi dovuti al meteo.

Ravenna Festival, online lo streaming degli spettacoli della 36esima edizione

A meno di un mese dal trittico dedicato a Händel con cui si conclude la XXXVI edizione del Ravenna Festival (la Trilogia è in scena al Teatro Alighieri dal 12 al 16 novembre), un’ampia selezione di spettacoli diventa disponibile in streaming gratuito, fino al 31 dicembre. Gli eventi vanno dal concerto inaugurale diretto da Riccardo Muti con il violinista Giuseppe Gibboni agli appuntamenti di musica sacra nelle basiliche della città, fino al jazz – rappresentato da Stefano Bollani ed Enrico Rava, da Uri Caine con The Passion of Octavius Catto, dall’omaggio a Joe Zawinul e dalla serata dedicata ad Alice Coltrane. E ancora: il concerto vivaldiano di Accademia Bizantina, l’artista palestinese Bashar Murad, il monologo di Marco Baliani sul coraggio silenzioso, la nuova produzione di Surrogate Cities di Heiner Goebbels, I Patagarri nella foresta di Montebello per Romagna in fiore, Malika Ayane in inedita versione con orchestra, il recital pianistico di Alexander Gadjiev, il Vision String Quartet fra Brahms e brani originali, Carlo Lucarelli alle prese con il lato oscuro delle favole e l’incontro con il fisico e inventore Federico Faggin in dialogo con Dom Alessandro Barban.

Di seguito la lista degli spettacoli, con il link utile per vivere nuovamente le emozioni dell’estate targata Ravenna Festival:

Pala De André – Riccardo Muti, Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, Giuseppe Gibboni (musiche di Mozart e Beethoven) https://www.ravennafestival.live/events/riccardo-mutigiuseppe-gibboni/

Basilica Metropolitana – Concerto del Giubileo: Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, Hossein Pishkar (musiche di Vivaldi, Bach, Wagner, Marino, Elgar) https://www.ravennafestival.live/events/concerto-del-giubileo/

Teatro Alighieri – Heiner Goebbels Surrogate Cities https://www.ravennafestival.live/events/heiner-goebbelssurrogate-cities/

Teatro Alighieri – Accademia Bizantina e Alessandro Tampieri Vivaldi d’amore https://www.ravennafestival.live/events/accademia-bizantina/

Teatro Alighieri – Voci e musiche dalla Palestina Bashar Murad https://www.ravennafestival.live/events/bashar-murad/

Teatro Alighieri – Marco Baliani Del coraggio silenzioso https://www.ravennafestival.live/events/marco-baliani/

Teatro Alighieri – Joe Zawinul’s Music Odyssey. Celebrating the Music of Joe Zawinul & Weather Report https://www.ravennafestival.live/events/joe-zawinuls-music-odyssey/

Basilica di Sant’Apollinare in Classe – San Giovanni Battista di Stradella con l’Ensemble Mare Nostrum https://www.ravennafestival.live/events/san-giovanni-battista/

Basilica di San Vitale – Ensemble Vocale Odhecaton Alla Palestrina (musiche di Palestrina e Scarlatti) https://www.ravennafestival.live/events/ensemble-vocale-odhecaton/

Basilica di San Giovanni Evangelista – Rut. Raccolti di speranza musica di Marianna Acito, libretto di Francesca Masi https://www.ravennafestival.live/events/rutraccolti-di-speranza/

MAR Chiostro della Loggetta Lombardesca – Vision String Quartet (musiche di Grieg e Spectrum) https://www.ravennafestival.live/events/vision-string-quartet/

Antichi Chiostri Francescani – Alexander Gadjiev (musiche di Debussy, Bartók, Musorgskij) https://www.ravennafestival.live/events/alexander-gadjiev/

Lugo, Pavaglione – Uri Caine The Passion of Octavius Catto https://www.ravennafestival.live/events/uri-cainethe-passion-of-octavius-catto/

Lugo, Pavaglione – Enrico Rava & Stefano Bollani https://www.ravennafestival.live/events/enrico-rava-stefano-bollani/

Lugo, Pavaglione – Malika Ayane, Orchestra La Corelli https://www.ravennafestival.live/events/malika-ayane/

Modigliana, Foresta di Montebello – I Patagarri L’ultima ruota del Caravan Tour https://www.ravennafestival.live/events/i-patagarri/

Russi, Palazzo San Giacomo – La notte dello Spiritual Jazz Lakecia Benjamin / Hamid Drake https://www.ravennafestival.live/events/la-notte-dello-spiritual-jazz/

Cervia, Arena dello Stadio dei Pini – Carlo Lucarelli Io odio le favole https://www.ravennafestival.live/events/carlo-lucarelliio-le-odio-le-favole/

Chiostro della Biblioteca Classense – Corpo, mente e spirito rivisti: Federico Faggin in dialogo con Alessandro Barban https://www.ravennafestival.live/events/federico-faggin/

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