lunedì
04 Agosto 2025

Nella Romagna Faentina le frane si mangiano 500 ettari di frutteti e campi

L’allarme di Confagricoltura: «Intervenire subito o danni irrecuperabili»

Frana Faenza AlluvioneIl dissesto idrogeologico si trascina dietro frutteti, vigneti e campi a seminativo sulle colline che cingono le vallate dei fiumi e dei torrenti esondati: Senio, Sintria, Lamone e Marzeno.  Salendo lungo le vie transitabili – nei comuni di Faenza, Castel Bolognese, Solarolo, Brisighella, Casola Valsenio e Riolo Terme – si incontrano anche 5 frane nel tratto di un solo chilometro.

«Impossibile fare il bilancio: è senza fine. Riceviamo continue segnalazioni dalle aziende associate – sintetizza il presidente di Confagricoltura Ravenna, Andrea Bettistimiamo circa 500 ettari di impianti frutticoli, filari di vite, terreni coltivati gravemente danneggiati da frane e smottamenti nell’area collinare della Romagna Faentina». E lancia l’allarme: «Bisogna intervenire subito altrimenti si rischiano danni irrecuperabili, movimenti franosi profondi e diffusi. Molte strade, incluse quelle poderali, sono impraticabili e alcune zone inaccessibili in particolare a Casola Valsenio, Modigliana e Brisighella. In località Marzeno il ponte è impercorribile».

Dramma che merita più di una riflessione: «Secondo la normativa vigente, l’agricoltore non può neanche occuparsi direttamente della pulizia di torrenti e corsi d’acqua laddove si presentasse incuria e scarsa manutenzione: davvero un paradosso», tuona Betti.

«L’alluvione sta sfiancando il tessuto economico e sociale della provincia, le sue produzioni agricole. Chiediamo alle Istituzioni di non abbandonare le imprese, servono aiuti immediati e poi – sottolinea infine il presidente di Confagricoltura Ravenna – siamo in stato di allerta per le piogge in arrivo. Il ripristino di interi versanti franati, di piante abbattute e strutture divelte, non è economicamente sostenibile per gli agricoltori in un momento così delicato».

Gan finale a Polis con la prima nazionale “Il gioco” dello sloveno Divjak

Cala il sipario il 7 maggio sul festival teatrale internazionale di Ravenna con  quattro spettacoli e un dialogo-confronto sulle prospettive dei Balcani, fra passato e futuro

Divjak Il Gioco
Žiga Divjak, “Il gico” (foto Matej Povše)

Gran finale, domenica 7 maggio per POLIS Teatro Festival di Ravenna, diretto da Davide Sacco e Agata Tomšič / ErosAntEros, che termina il suo intenso viaggio attraverso i Balcani, a cui è stata dedicata questa sesta edizione, con un’ultima giornata di festival piena di spettacoli e incontri di approfondimento.

Klaus Martini
Klaus Martini, “PPP ti presento l’Albania”

Si inizia presto, alle ore 12 il Teatro Socjale di Piangipane ospita il racconto teatrale PPP ti presento l’Albania del giovane artista italo-albanese Klaus Martini. Da una parte c’è il Friuli di Pasolini, dall’altra c’è l’Albania di Ilir, trasparente alter ego di Martini, che ricava, dal ritrovarsi di Pasolini nella terra d’origine della madre, la spinta a ritrovarsi a sua volta. E a seguire, come da tradizione, si rimane insieme per pranzare gustando un piatto di cappelletti realizzati dai volontari del Teatro Socjale. Quest’anno è possibile acquistare (solamente online) i biglietti dello spettacolo con incluso il servizio navetta in partenza alle ore 11 di fronte al Teatro Rasi.

Nel pomeriggio (ore 15) il Museo d’Arte della città, das spazio alla seconda replica della prima assoluta di Nemico (attraversando i Balcani) del collettivo francese ZONE -poéme- (in coproduzione con Polis), performance pensata appositamente per gli spazi del MAR e sviluppata dopo una lunga residenza degli artisti nei Balcani, per riflettere sul concetto di nemico oggi in quei territori e conoscere meglio le guerre che attraversano il nostro presente.

Alle 16 (Teatro Rasi è previsto un importante momento di approfondimento e riflessione sui temi trattati dal festival con la tavola rotonda Conflitti, migrazioni e prospettive di integrazione: Balcani ed Europa tra passato e futuro, a cura del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna e del Centro Europe Direct della Romagna, con i professori Stefano Bianchini e Marco Zoppi, con gli artisti Simon Capelle e Žiga Divjak, coordinati dalla professoressa Annalisa Furia.

Alle 18 (Teatro Rasi, ridotto) replica de Il minatore di Husino di Branko Šimić. Un’installazione in cui il minatore simbolo della rivolta dei lavoratori di Husino degli anni ‘20, è reincarnato in una statua di specchi, un’opera di mosaico contemporaneo, che richiama la cultura disco, per riflettere sulla transizione al post-capitalismo e guardare con occhi diversi al futuro.

Chiude la giornata e l’intero festival, alle ore 19.30 (Artificerie Almagià), lo spettacolo, in prima nazionale, Il gioco di Žiga Divjak, nuova promessa del teatro documentario sloveno. Un lavoro di forte coinvolgimento sulla rotta migratoria balcanica: persone che hanno camminato attraverso metà del mondo per fuggire da guerre, persecuzioni, violenze e povertà, chiamano l’ultimo pezzo della loro strada, il pezzo che li porta dalla Bosnia alla destinazione sicura in Europa, il gioco.

 

Maltempo, a Faenza un supporto psicologico per chi è stato colpito dall’emergenza

E il centro per le famiglie ha stilato una sorta di vademecum per le famiglie con bambini

Allagamento Faenza

L’emergenza maltempo potrebbe avere dei danni anche psicologici.

Per questo motivo, a Faenza è stato allestito un gazebo, di fronte al circolo I Fiori, dove è possibile accedere gratuitamente per un consulto di uno psicologo professionista, oggi (sabato 6 maggio) e domani dalle 9 alle 19.

Per quanto riguarda invece le tante famiglie con bambini coinvolte, il Centro per le famiglie e il Servizio Infanzia e servizi educativi integrativi dell’Unione della Romagna faentina hanno raccolto alcune riflessioni per sostenere i genitori ad affrontare questo momento e accompagnare i propri figli nei vissuti di queste ore. È possibile consultarlo a questo link: Come Affrontare Questa Nuova Emergenza Con I Nostri Figli

Il Ravenna compie 110 anni e premia con una borsa di studio due ragazzi meritevoli

In occasione della sfilata del settore giovanile, in programma domenica prima dell’ultima partita al Benelli

ravenna calcio settore giovanileDomani, domenica 7 maggio, allo stadio Benelli si disputerà l’ultima gara casalinga del campionato del Ravenna Fc, quinto in classifica nel girone D della serie D, contro il Lentigione (partita fondamentale per poter ottenere il pass per i play-off).

In occasione dei 110 anni della società giallorossa è in programma (dalle 14.10) la sfilata dei ragazzi del settore giovanile, rinviata il mese scorso.

Al termine, verranno premiati con una borsa di studio i due ragazzi (uno per la categoria agonistica e uno per l’attività di base) che si sono distinti in modo netto anche per quanto riguarda il rendimento scolastico, oltre che per l’abilità e l’atteggiamento tenuto in allenamento e in partita.

Si tratta del nuovo progetto pensato per celebrare l’anniversario, dal titolo “110 e lode”.

L’opera di Sollima e De Cataldo che fa riflettere sull’inquinamento delle acque

Domenica 7 all’Alighieri di Ravenna sipario su “Acquaprofonda”, per avvicinare le nuove generazioni al mondo del teatro lirico. Repliche dedicate alle scuole l’8 e 9 maggio

Alessia Santambrogio Acquaprofonda

Cos’hanno in comune una balena, un violoncellista-compositore e un magistrato-scrittore? La risposta è: Acquaprofonda. È questo il titolo dell’opera contemporanea che Giovanni Sollima ha composto su libretto di Giancarlo De Cataldo per Opera Domani, il progetto di AsLiCo che avvicina le nuove generazioni al mondo lirico.

Domenica 7 maggio, alle 20.30, il Teatro Alighieri di Ravenna apre le porte a spettatori di tutte le età per Acquaprofonda, nell’ambito del percorso “A scuola in teatro” (tra lunedì 8 e martedì 9 maggio, quattro repliche saranno infatti riservate agli studenti).
Con la regia di Luis Ernesto Doñas, le scene di Chiara La Ferlita, i costumi di Elisa Cobello e Massimo Fiocchi Malaspina sul podio dell’Orchestra 1813, Acquaprofonda affronta in musica uno dei temi più urgenti del nostro tempo – l’inquinamento delle acque e il ruolo della plastica – attraverso la storia della gigantesca creatura marina che irrompe nelle vite della giovane Serena, di suo padre il Guardiano e di Padron Bu, proprietario della fabbrica.
Quest’opera “civica” è vincitrice del Premio Abbiati intitolato a “Filippo Siebaneck” per iniziative nell’ambito della didattica musicale.

«Quello per Acquaprofonda è stato il mio primo libretto d’opera – racconta Giancarlo De Cataldo, magistrato, scrittore, sceneggiatore e drammaturgo – Mi era stato dato un titolo, l’indicazione di interazioni con un pubblico giovane, il vasto tema dell’ecologia. L’acqua mi fa venire in mente la silenziosa e tremenda strage di balene che si consuma ogni anno e della quale l’inquinamento (oltre alla caccia che ancora alcuni Paesi consentono) è la causa principale. Così, sin da subito, Acquaprofonda è stata una grande, poetica balena con una voce sublime. Una balena che sta morendo. Su una spiaggia. Dove ci sono una casa e una torre sinistra, incombente. La torre di una fabbrica. Davanti alla balena c’è una ragazzina. Sono due esseri di purezza assoluta. La ragazzina potrà salvare la balena, solo lei. E solo loro due insieme, le loro voci, la loro innocenza potranno salvare il mondo da se stesso».

Quello di Acquaprofonda è un «universo di realismo magico – sottolinea il regista Luis Ernesto Doñas – che rivisita problematiche di grande attualità, archetipi e situazioni contemporanee. Il materiale musicale proposto da Giovanni Sollima possiede lo stesso fascino ­abesco, logico e chiaro, contaminato da melodie e strumenti contemporanei, con diversità di riferimenti e sonorità che ci hanno ispirato nella ricerca di elementi anche nell’estetica steampunk».

Info e prevendite: 0544 249244 e www.teatroalighieri.org. Biglietti interi a 10 euro, 5 per under 18, gratuiti gli under 14.

Una «discarica abusiva» davanti a casa, con bisce e topi. La denuncia a Fosso Ghiaia

Una vera e propria discarica all’aperto davanti a casa, su suolo pubblico. È quello che denuncia una residente di Fosso Ghiaia, che ha presentato formale reclamo alla polizia locale di Ravenna.

Foto e video alla mano, si tratta di materiale vario (da cataste di legna ad ammassi ferrosi, passando per un carrello della spesa, plastiche e anche un’auto non più utilizzata, a quanto pare, senza assicurazione) che occupa lo spazio antistante l’abitazione della donna e che avrebbe iniziato a infastidire anche altri residenti della zona.

I colpevoli sarebbero la sorella della denunciante – di cui abbiamo raccolto storia e documenti in redazione – e il marito, definiti come accumulatori seriali, come testimonierebbero anche le foto del cortile dell’abitazione, che condividono i due nuclei famigliari.

La donna che ha fatto reclamo ai vigili vive con il marito e la madre al piano terra, mentre la sorella e il marito sono al piano superiore, ma avrebbero preso possesso, di fatto, del giardino.

«Dalla finestra della camera che verrà presto occupata da mia figlia – ci racconta la donna che ha fatto la denuncia – praticamente la vista è ostruita dal materiale ammassato in giardino, tra bici e altro».

La sorta di discarica nata nel suolo pubblico, invece, avrebbe portato anche al proliferare di bisce e topi (nelle foto della gallery se ne intravede anche uno morto). Tanto che moglie e marito sono stati costretti ad affittare in questi giorni anche una camera in un hotel, esasperati dalla situazione. E i vigili? «Ci hanno detto che interverranno, ma chissà quando…».

Arrivano le ordinanze dei Comuni: vietato accedere agli argini di canali e fiumi

Fino al termine dell’emergenza alluvione. Rischio multe fino a 1.500 euro

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Boncellino

I Comuni di Alfonsine, Bagnacavallo, Conselice, Cotignola e Lugo hanno pubblicato un’ordinanza che proibisce di percorrere gli argini di canali e fiumi a piedi o con qualsiasi mezzo fino al termine dell’emergenza alluvione.

Le ordinanze sono state disposte per motivi di sicurezza, in quanto sono attualmente in corso verifiche sulla tenuta degli argini, mentre dalle colline stanno scendendo tutt’ora importanti quantità d’acqua: l’emergenza non è infatti cessata e sono previste ulteriori piogge nei prossimi giorni.

Il divieto vuole inoltre evitare possibili intralci ai soccorsi e ai lavori di ripristino in corso nelle zone più critiche.

I trasgressori, oltre a mettere a repentaglio la propria incolumità, rischiano una sanzione da 250 a 1500 euro.

I Comuni che hanno provveduto a emanare le ordinanze sono quelli che presentano le situazioni più critiche: negli altri territori permane comunque la raccomandazione di evitare comunque di transitare sugli argini di fiumi e canali.

Ecco l’Orangerie, serra (con bar) per eventi culturali lungo il canale Candiano

Ultimi mesi di lavori prima dell’inaugurazione. Ne parla Jacopo Mutti di Akamì

«Un luogo dalle potenzialità davvero incredibili: in darsena, vicino alla circonvallazione e al Pala De André, con un’area verde». Jacopo Mutti, della società Jem – la stessa che, sempre a Ravenna, con il marchio Akamì ha dato vita al vicino Darsena Pop Up e che ora gestisce anche il rinnovato bar ristorante della Rocca Brancaleone –, quasi si emoziona pensando a quello che sarà (tra ormai pochi mesi) l’Orangerie, uno dei progetti più originali compresi nel cosiddetto Bando Periferie, tra i pochi lungo il canale a sorgere su un’area comunale, rivitalizzata grazie a quasi un milione di euro di contributi statali.

Uno dei progetti nati tra l’altro nell’ambito del processo di partecipazione messo in campo dal Comune di Ravenna, “dal basso”, che parte dal riordino degli orti di via Pag, in una zona ancora poco frequentata in destra canale, quella più vicina al ponte mobile, adiacente la sede storica dell’ex Tiro a Segno. «Qui – continua Mutti – si possono immaginare diversi tipi di eventi, dal cinema all’aperto ai concerti». Ma filo conduttore sarà l’arte, con uno spazio, quello della serra già ben visibile dal canale, che si presta perfettamente a ospitare (oltre che fiori e piante) esposizioni così come veri e propri atelier per residenze d’artista.

La struttura metallica, tra vetro e tamponature in policarbonato, è di fatto conclusa, al termine di una serie di proroghe concesse dal Comune a causa dei ritardi diffusi in questi anni nei cantieri edili a causa delle difficoltà di approvvigionamento dei materiali. I lavori erano infatti stati assegnati nell’ottobre del 2020 e sarebbero dovuti durare 180 giorni.

In realtà si è ancora in attesa del completamento delle finiture, con l’azienda che avrà tempo come da regolamento fino a metà giugno. Nel frattempo va realizzato il bar-ristorante che dovrà nascere all’interno dell’Orangerie, con una gestione che vedrà nascere una collaborazione tra lo staff della stessa Jem e altri imprenditori del settore.

Secondo le disposizioni del bando nazionale, l’intervento deve essere comunque completato tassativamente entro il 2023, ma la speranza è che l’inaugurazione possa avvenire diversi mesi prima, magari entro l’estate…

Al Rasi lo spettacolo dei ragazzi degli istituti professionali Callegari e Olivetti

Lunedì 8 maggio nell’ambito della “non-scuola” delle Albe. Ecco i nomi degli studenti in scena

Non Scuola Teatro Callegari OlivettiLunedì 8 maggio, alle 21 al teatro Rasi di Ravenna, i ragazzi e le ragazze degli istituti professionali Callegari e Olivetti porteranno in scena lo spettacolo frutto dei laboratori della non-scuola del Teatro delle Albe.

La rappresentazione, dal titolo Marziani, è ispirata a Un marziano a Roma di Ennio Flaiano.

In scena ci saranno Lorenzo Baldisserra, Sara Barisani, Panuela Bebriu, Kevin Cascino, Martina Cascino, Asia Cicognani, Vanessa Di Stefano Cagneschi, Victoria Fabbrucci, Asia Giuliani, Maida Ibrahimi, Sofia Kaydalova, Aicha Khelifa, Claudio Lupi e Martina Mercurio, diretti dall’esperienza delle guide Ermelinda Nasuto e Alessandro Renda. Insegnante assistente è stata Manuela Chiarucci.

Il ciclo di debutti della non-scuola si concluderà il 30 maggio al teatro comunale Walter Chiari di Cervia con studenti e studentesse dell’istituto alberghiero Tonino Guerra.

Biglietto intero 5 euro. Under 20, studenti universitari e docenti degli istituti coinvolti 3 euro. Informazioni tel. 0544 36239

Morto travolto dalla piena del fiume Senio. «Perché nessuno lo ha fermato?»

Martedì i funerali di Remo Bianconcini. Il figlio: «Confido che la magistratura faccia luce su quanto accaduto»

alluvioneSi svolgeranno a Castel Bolognese martedì 9 maggio (con partenza alle 10 dalla camera mortuaria) i funerali di Remo Bianconcini, l’85enne pensionato morto mercoledì travolto dalle acque del fiume Senio.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, si sarebbe spinto in bicicletta oltre la chiusura (per allerta meteo) di via Biancianigo, a pochi minuti da casa, forse per andare a vedere da vicino l’ondata di piena del fiume Senio. La procura ha aperto un fascicolo per chiarire le dinamiche che hanno portato alla morte dell’uomo.

Il figlio Stefano parla oggi (6 maggio) sulle pagine del Carlino Ravenna. «Non so come sia potuto succedere e perché nessuno lo abbia fermato. Ora confido che la magistratura faccia luce su quello che è accaduto».

La vittima viveva sola in via Fratelli Rosselli. Lascia due figli e quattro nipoti.

A Faenza sommersa dal fango anche la storica palestra Lucchesi, tempio della lotta

Lavori di pulizia alla sede del Club Atletico, dove sono cresciuti grandi campioni azzurri

Palestra Lucchesi Alluvione Faenza
La palestra Lucchesi sommersa dall’acqua il 4 maggio

Tra le immagini dell’alluvione che ha travolto Faenza, in particolare il Borgo Durbecco, spiccano quelle che arrivano dalla storica palestra Lucchesi, in via Cimatti, sede della società di lotta Club Atletico Faenza, tra le più importanti d’Italia nella disciplina.

Qui – come ricorda la Gazzetta dello Sport – sono cresciuti grandi campioni azzurri, tra cui gli ori olimpici Vincenzo Maenza e Andrea Minguzzi, ma anche medagliati europei e mondiali come Daigoro Timoncini ed Enrica Rinaldi.

Sono in corso i lavori di pulizia e ripristino dei luoghi. Le foto della gallery qui sopra sono tratte dalla pagina facebook Emilia Romagna Meteo.

Ferrovie, lavori di manutenzione: saltano otto corse regionali sulla Faenza-Ravenna

Dalle 22.30 di oggi, sabato 6 maggio, alle 9.30 di domenica 7 maggio, Rete Ferroviaria Italiana eseguirà lavori di manutenzione straordinaria all’infrastruttura nella stazione di Faenza.

L’intervento prevede il rinnovo di circa 600 metri di binario e della relativa massicciata in un tratto di linea interessato anche dalla presenza di un passaggio a livello. Contestualmente verrà pertanto rinnovato anche il manto stradale e saranno posate speciali pedane in gomma per garantire maggiore comfort e sicurezza nell’attraversamento ad auto, cicli e pedoni.

Durante l’operatività del cantiere la circolazione dei treni sarà sospesa sulla linea Faenza-Ravenna.

Prevista la cancellazione di otto corse regionali. Nella giornata di domenica 7 maggio il primo treno da Bologna per Ravenna sarà il Regionale 17545 delle 9. In direzione opposta partirà da Ravenna il Regionale 17542 delle 9.44.

La durata dei lavori, non posticipabili e inizialmente pianificati fino alle ore 13 di domenica, è stata rimodulata in considerazione delle limitazioni di traffico in atto per i danni del recente maltempo, che non consentono ancora l’utilizzo dei binari fra Castel Bolognese e Ravenna.

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