lunedì
25 Agosto 2025

Abusi su una 14enne ubriaca in pineta, 4 ragazzi tra 19 e 22 anni verso il processo

Avviso di conclusione indagini per violenza sessuale di gruppo notificato a un gruppo di bolognesi, i fatti risalgono all’estate 2021: secondo le indagini i giovani avrebbero avuto rapporti con la ragazzina a turno

Violenza SessualeQuattro ragazzi di Bologna tra i 19 e i 22 anni, tra cui due fratelli, hanno ricevuto un avviso di conclusione indagini dalla procura di Ravenna con l’accusa di violenza sessuale di gruppo su una 14enne abusata in pineta a Milano Marittima il 7 agosto 2021. La notizia è riportata dal sito dell’agenzia Ansa che riprende quotidiano Resto del Carlino.

Secondo la ricostruzione degli investigatori, quella notte la ragazzine, dopo avere bevuto molto alcol, era entrata in un locale assieme a un’amica e lì aveva incrociato il gruppo dei bolognesi. La 14enne era uscita una prima volta all’esterno per sedersi su una panchina con il gruppo e l’amica era riuscita ad allontanare i quattro ritenendo le loro avance troppo insistenti. Poi la giovane aveva accettato l’invito di uno dei quattro via telefono per raggiungerla in pineta a chiacchierare. Gli altri tre si sarebbero aggiunti e tutti – secondo le verifiche della polizia – avevano abusato della minorenne a turno approfittando anche del suo stato dovuto all’alcol.

La minore non aveva parlato subito dell’accaduto: solo ad autunno a scuola aveva trovato il coraggio di confidarsi. Le conseguenti indagini della squadra Mobile ravennate sono partite dal numero di cellulare del primo sospettato per poi allargarsi, anche tramite un suo canale YouTube, alla cerchia di amici e arrivare così agli altri tre indagati. La 14enne nel corso di due incidenti probatori, ha infine riconosciuto i quattro confermando la violenza di gruppo subita.

Sul vino etichette come sulle sigarette, Coldiretti non ci sta: «Attacco al settore»

L’Ue ha dato il via libera a una proposta di legge dell’Irlanda e l’associazione di categoria teme ricadute economiche: un italiano su quattro ridurrebbe i consumi di vino. In provincia di Ravenna 16mila ettari di vigneto

Vino Analisi VisualeIl via libera dell’Unione europea, con il silenzio-assenso a un progetto di legge irlandese, alle etichette sul vino con “alert sanitari”, sul modello di quanto già avviene sui pacchetti di sigarette, mette in allarme Coldiretti Ravenna: con oltre 16mila ettari coltivati a vigneto (sui 24mila totali della Romagna), la provincia di Ravenna è il territorio con la più ampia superficie vitata dell’intera regione. L’associazione di categoria parla di «attacco diretto all’Italia che è il principale produttore ed esportatore mondiale con oltre 14 miliardi di fatturato, di cui più della metà all’estero».

Con l’autorizzazione Ue, l’Irlanda potrà adottare un’etichetta per vino, birra e liquori con avvertenze per la salute come “il consumo di alcol provoca malattie del fegato” e “alcol e tumori mortali sono direttamente collegati”. Il via libera è arrivato nonostante i pareri contrari di Italia, Francia e Spagna e altri sei Stati Ue, che considerano la misura una barriera al mercato interno, e l’annuncio della stessa Commissione di possibili iniziative comuni sull’etichettatura degli alcolici. «È del tutto improprio – sostiene Coldiretti – assimilare l’eccessivo consumo di superalcolici tipico dei Paesi nordici al consumo moderato e consapevole di prodotti di qualità ed a più bassa gradazione come il vino che fa parte a pieno titolo della dieta mediterranea, conta diecimila anni di storia e in Italia è l’emblema di uno stile di vita lento, attento all’equilibrio psico-fisico, da contrapporre all’assunzione sregolata di alcol».

Vino RossoIl presidente provinciale di Coldiretti Ravenna, Nicola Dalmonte, ricorda che la vitivinicoltura ravennate rappresenta un vettore di sviluppo con una produzione di uva che ha sfiorato nel 2022 i tre milioni e mezzo di quintali (e i 2 milioni e mezzo di ettolitri di vino). «È evidente – prosegue Coldiretti Ravenna – che le etichettature terroristiche fuorvianti autorizzate dall’Ue rischino di penalizzare anche uno dei settori chiave dell’agroalimentare ravennate. Si tratta di un pericoloso precedente che rischia di aprire le porte a una normativa comunitaria che metterebbe a rischio una filiera che in Italia dal campo alla tavola garantisce 1,3 milioni di posti di lavoro ed è la principale voce dell’export agroalimentare».

Quasi un italiano su quattro (23 percento) smetterebbe di bere vino o ne consumerebbe di meno se in etichetta trovasse scritte allarmistiche come quelle apposte sui pacchetti di sigarette, secondo un sondaggio online sul sito www.coldiretti.it. «Ritenendo giusto l’impegno dell’Unione Europea per tutelare la salute dei cittadini, Coldiretti rimarca come questa azione non possa tradursi in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate. «Si tratta di difendere un settore del Made in Italy – conclude Dalmonte – che ha scelto da tempo la strada della qualità con le bottiglie italiane che sono destinate per circa il 70% a Docg, Doc e Igt e che è in continua crescita, sia per superficie coltivata che per resa ad ettaro».

Una serie di incontri dedicati alle famiglie e agli educatori di bambini e ragazzi

Ecco il calendario degli incontri previsti a partire da martedì 24 gennaio

Genitori E FigliIl Comune di Russi prosegue con le Conversazioni educative e con una serie di ulteriori appuntamenti dedicati alle famiglie e ai docenti/educatori di bambini e ragazzi, durante i quali verranno affrontati temi ed esperienze da condividere.

Martedì 24 gennaio, alle 20.30, al centro Civico di Godo (via Piave, 12/A) e giovedì 9 febbraio, sempre alle 20.30, al centro Civico di San Pancrazio (via Randi 11/1) è in programma Diamoci una regolata, per genitori e ragazzi fino a quattordici anni. L’incontro nasce per presentare esperienze pratiche che hanno facilitato la relazione tra adulti, bambini e ragazzi in vari ambiti della vita quotidiana, familiare e scolastica.

Giovedì 16 febbraio, alle ore 20.30, alla biblioteca comunale di Russi (via Godo Vecchia, 10), un incontro dedicato a genitori e bambini fino a sei anni. Dal salto nel vuoto all’importanza della rete: chi si prende cura dei neogenitori? sarà un’occasione per riflettere sulle sfide dell’essere genitori.

Sabato 4 marzo, alle ore 17, alla biblioteca comunale di Russi, in programma un’iniziativa per genitori e ragazzi fino a diciotto anni. Il digitale dalla prima infanzia all’adolescenza: rischi e opportunità è un incontro che nasce per promuovere l’educazione al digitale e sviluppare un approccio consapevole ed equilibrato.

Sabato 18 marzo, sempre alla biblioteca comunale di Russi, alle ore 10.30, un incontro dedicato a genitori di bambini da tre a sei anni, alle ore 17, invece, sarà per genitori di bambini fino a tre anni. M di Mamma, P di Papà è un percorso rivolto a mamme e papà, per presentare le esperienze quotidiane di cura, come il pasto, il sonno e il gioco. I genitori potranno anche condividere le loro vicende e selezionare libri adatti alle varie fasce di età dei propri figli.

Sabato 1 aprile, alle ore 17, alla biblioteca comunale di Russi, un’iniziativa dedicata a genitori di bambini fino a sei anni. L’incontro Playback Theatre con l’Associazione Nodi è centrato su tematiche educative e sociali che caratterizzano il ruolo e i vissuti genitoriali, con l’obiettivo di creare un confronto tra le persone.

Al posto dello storico forno Brunelli arriva il panificio Tre Sorelle

La nuova attività di via Fiume Abbandonato è gestita dal fondatore Argen Shaitaj, è il 15esimo negozio della catena

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Il panificio Tre Sorelle a Ravenna negli spazi che erano del forno Brunelli

Al posto dello storico forno Brunelli di via Fiume Abbandonato a Ravenna, chiuso a fine dicembre 2022 dopo 56 anni di attività (a causa anche dell’aumento delle materie prime e delle utenze), apre a Ravenna un nuovo punto vendita del panificio-pasticceria Tre Sorelle. Si tratta del quindicesimo negozio della catena fondata e gestita dall’imprenditore kossovaro Argen Sahitaj, in Italia da oltre vent’anni e a Ravenna dal 2007. In via Fiume Abbandonato ci sarà solo un punto vendita, tutto viene prodotto in un laboratorio che si trova a Fornace Zarattini.

Proteste contro il doppio cartello con i prezzi, confermato lo sciopero dei benzinai

Anche la Faib della Confesercenti di Ravenna e Cesena critica le misure dell’ultimo decreto legge del governo e lamenta la mancanza di ascolto negli ultimi incontri. Distributori fermi il 25 e 26 gennaio

Benzina 2 2«Il governo non ha accolto le richieste dei benzinai e lo sciopero dunque è confermato per il 25 e 26 gennaio». Anche la Federazione autonoma italiana benzinai (Faib) legata alla Confesercenti di Ravenna e Cesena commenta amaramente gli incontri con i ministri assicurando che rimane la disponibilità a revocare lo sciopero anche all’ultimo, «ma non prima di essere nuovamente ascoltati e di ricevere un concreto segnale di disponibilità da parte del Governo».

Il tema è quello dei prezzi, di nuovi obblighi e relative sanzioni previste dall’ultimo decreto legge. «I prezzi dei carburanti sono aumentati per effetto della reintroduzione delle accise – si legge in una nota diffusa dall’associazione di categoria –: le compagnie impongono il prezzo e gli esercenti sono tenuti a comunicare al ministero dello Sviluppo economico i prezzi nel portale dedicato che conoscono tutti da anni. È un sistema trasparente e non sarebbe difficile, con questi dati, fare controlli mirati su chi pratica prezzi altamente differenti dalla media».

Di fronte a questo scenario la Faib si chiede perché obbligare i benzinai «con l’ennesimo cartello da esporre». Il riferimento è all’introduzione di un doppio cartello: il prezzo medio nazionale del giorno e quello offerto dalla pompa. «Sanzioni e controlli devono essere fatti e già ci sono gli strumenti adatti, mentre questo inasprimento ha più il sapore di una misura dal carattere medioevale. I benzinai fanno un servizio indispensabile alla cittadinanza e ce l’hanno messa tutta per non mettere a disagio il paese con uno sciopero, ma a queste condizioni non si può più rimanere immobili, come dichiarato anche dal Presidente nazionale Sperduto».

Un euro lordo in più all’ora in busta, stop allo stato di agitazione all’Eridania

Intesa raggiunta tra il sindacato Ugl, che aveva avviato la protesta prima di Natale, e l’azienda Eco Service di Rimini. Previsto anche una tantum di 250 euro netti

Cb5R7ZsW4AA1i7sÈ stato raggiunto un accordo tra il sindacato Ugl e l’azienda Eco Service di Rimini che interrompe lo stato di agitazione dichiarato prima di Natale dai lavoratori dello zuccherificio Eridania di Russi. L’intesa riconosce un aumento della retribuzione del personale (di livello 2, 3 capoturno, 3 confezionamento e 3 Ica) pari a un euro lordo per ogni ora lavorata. L’intesa prevede anche il riconoscimento di una quota una tantum di 250 euro netti. Il personale di primo livello sarà inquadrato al secondo. Il tutto a decorrere dall’1 marzo 2023.

Il segretario territoriale di Ugl Romagna, Filippo Lo Giudice, è soddisfatto: «Abbiamo trovato un accordo, risolvendo una situazione che si protraeva da almeno un anno. Apprezziamo lo sforzo dell’azienda di trovare un terreno comune di dialogo in questa fase e anche la volontà di non entrare in lite con i lavoratori e il sindacato, ma semmai di migliorare l’ascolto. L’adeguamento dello stipendio riguarderà tutti i lavoratori e non soltanto gli iscritti al sindacato Ugl che avevano lamentato il problema di una busta paga che non corrispondeva all’effettivo contratto per le mansioni svolte».

Cb5a33wWEAERldMPrima della dichiarazione dello stato di agitazione, il sindacato aveva fatto presente all’amministratore delegato dell’azienda che i lavoratori svolgevano mansioni che non corrispondevano all’effettivo contratto in essere e dunque si chiedeva il regolare adeguamento economico (una maggiorazione di 1,63 euro per ogni ora lavorata). L’azienda prospettava un parziale accoglimento delle richieste, con un 50 percento in meno rispetto all’importo richiesto. «I lavoratori hanno più volte percepito in ritardo e senza alcuna giustificazione le proprie remunerazioni lavorative». Sembrava quindi impossibile arrivare a un accordo ed è partito lo stato di agitazione. Ora invece l’annuncio dell’intesa.

Barattoni: «Prima dei nomi, serve ritrovare un’identità partendo dal lavoro»

Il segretario provinciale Dem sulle primarie: «Non ho ancora deciso chi sostenere, per coerenza attendo di leggere le mozioni. Questa fase dovrebbe essere costituente». Le regole del voto

Alessandro Barattoni. Assemblea PD Dicembre 2021
Alessandro Barattoni

Alessandro Barattoni è segretario del Pd ravennate dal 2017 e con lui cerchiamo di capire cosa sta succedendo al partito in questa fase “costituente” e cosa ci si può aspettare dalle primarie del 26 febbraio che al momento vedono in campo quattro candidati: l’ex ministro Paola De Micheli, il presidente della Regione Stefano Bonaccini e i parlamentari Gianni Cuperlo ed Elly Schlein (appena rientrata nel partito). Una costituente che arriva dopo la sconfitta alle ultime politiche che ha visto anche in provincia di Ravenna, per la prima volta, prevalere i candidati della destra negli scontri diretti.

Segretario, che clima c’è tra gli iscritti?
«Di attesa, anche perché il prossimo fine settimana l’assemblea del Pd dovrebbe votare un nuovo manifesto dei valori, frutto del lavoro dei saggi ma anche delle risposte arrivate dai territori attraverso i sondaggi che abbiamo fatto negli ultimi mesi».

In realtà il dibattito sembra essersi incentrato molto sulle regole e i tempi, non proprio una tematica così appassionante per i comuni cittadini…
«Siamo una comunità politica organizzata, discutere di tempi e modalità è importante per qualsiasi processo democratico e su questo non credo si possano muovere critiche. Mi dispiace però che finora non si sia fatto fino in fondo ciò che si era detto all’indomani delle elezioni».

Dopo la più grave seconda sconfitta elettorale di fila…
«Credo servisse una discussione profonda per capire per esempio perché tanti dei nostri elettori non sono andati a votare, o ci sono andati con scarsa convinzione. Non è solo “voglia di cambiamento”, c’è qualcosa di più profondo. E infatti questa dovrebbe essere una fase costituente per rivedere il documento fondativo del 2007 che risentiva ovviamente di una situazione economica, culturale e politica molto diversa da quella di oggi. Allora c’era un grande ottimismo rispetto agli effetti che la globalizzazione avrebbe avuto sul mondo occidentale e anche politicamente si immaginava un bipolarismo che spingeva a tenere insieme anime diverse nella stessa formazione in nome dell’alternanza fra centrodestra e centrosinistra che avrebbe dovuto continuare a far progredire il paese e la qualità della vita della maggior parte delle persone».

Il famoso partito del “ma anche” di Veltroni, come lo definì spietatamente Crozza.
«Diciamo che allora, per questi motivi, si sacrificò una parte di identità. Oggi il mondo è completamente cambiato: la globalizzazione ha permesso a milioni di persone di uscire dalla povertà assoluta ma allo stesso ha anche provocato nuovi e più forti divari nel mondo occidentale e in particolare in Europa. E l’eccesso di diseguaglianze nel nostro paese è diventato una zavorra pesante per l’economia e la democrazia. Tant’è che sempre più spesso fasce di reddito medio/basso non esercitano il diritto al voto. Per questo credo che dovremmo ritrovare un’identità, che idea di futuro abbiamo e a chi vogliamo parlare e chi vogliamo rappresentare nelle contraddizioni di oggi e un sistema partitico che vede almeno quattro poli contrastarsi».

Lei cita spesso il tema del lavoro, e non solo lei nel partito per la verità. Ma è stato il Pd a votare il Job Acts nemmeno troppi anni fa…
«Sì, credo che dovremmo mettere al centro un tema come il lavoro, superando quelli posti dal Job Acts. Oggi vediamo sempre più lavoratori precari e poveri e le imprese faticano a trovare personale nonostante la disponibilità a formare e anche a stabilizzare perché molte posizioni non corrispondono a desideri e aspettative di chi cerca lavoro. Forse in questo c’è anche l’effetto della pandemia, ma di certo abbiamo potuto toccare con mano che precarizzare il lavoro non porta alla piena occupazione e anzi riduce non solo le tutele individuali, ma anche i fondi per il welfare i cui bisogni invece aumentano. Di questo dobbiamo occuparci. Serve cambiare le lenti con le quali leggiamo i problemi per avanzare proposte nuove e riconoscibili. Non è una ridotta identità, è una necessità. Così come dobbiamo occuparci dei lavoratori autonomi che di fatto sono lavoratori subordinati e che devono avere maggiori tutele o di come sul lavoro dipendente servono ragionamenti che tengano conto anche della possibilità della riduzione dell’orario. La risposta non sono né i voucher né l’insufficiente riduzione del cuneo fiscale adottate dal governo. Quanto potrà durare un welfare universalistico con un fisco corporativistico e non progressivo?»

E però la sensazione è che il Pd non lo stia facendo, così come non sta facendo opposizione de- gna di tal nome al governo di destra. Cosa si è inceppato?
«Personalmente credo sia stato un errore il fatto che, a differenza di quanto accaduto in passato con Renzi per esempio, Letta e il gruppo dirigente non si siano fatti da parte dopo le elezioni per la fase di transizione congressuale. E questo mentre ci troviamo in una situazione senza precedenti, perché non siamo più il solo partito di opposizione, ma siamo all’opposizione con due forze che possono anche erodere consensi a noi e con cui invece dovremmo coordinarci, sia in parlamento, sia a livello locale per comporre coalizioni in grado di battere la destra (al contrario di quanto sta accandendo in Lazio dove il Pd non è alleato con i 5Stelle e in Lombardia, dove è alleato con i 5stelle, ma non con il terzo polo, ndr.)».

Da più parti per esempio vi accusano di non aver attaccato Meloni sulle accise sulla benzina, in particolare.
«Le accise sono un tema, ma anche la flat tax per le partite Iva fino a 85 mila euro, la scelta dei porti del nord per i migranti; in generale la destra sta portando avanti operazioni culturali fortissimme o la sinistra si attrezza per un’offerta politica adeguata o il rischio che la volatilità del voto riguardi solo il nostro elettorato c’è».

Dunque ora il Pd si trova in una sorta di guado: un dibattito a metà, una scarsa efficacia come opposizione, la vecchia dirigenza sconfitta ancora ai vertici. Però ci sono i nomi dei candidati sul tavolo. Chi la convince di più? Chi potrebbe impersonare di più il cambiamento secondo lei necessario?
«Anche per coerenza e rispetto di quei tempi che ci eravamo dati, sono in attesa. Le candidature del resto si possono presentare dal 23 al 27 gennaio. Voglio leggere le mozioni e le proposte dei diversi candidati prima di decidere».

Il fatto che Bonaccini, dato al momento per favorito, sia anche il presidente dell’Emilia-Romagna la preoccupa in qualche modo?
«Sono sicuro che abbia valutato la questione, è evidente che è molto difficile ricoprire entrambi i ruoli perché da un lato, se sarà eletto, come capo di partito dovrà essere necessariamente di parte, dall’altro come figura istituzionale dovrà invece continuare a rappresentare tutti gli emiliano-romagnoli. In entrambi i ruoli avrà sicuramente bisogno di un gruppo dirigente capace di interpre- tare questa dualità».

Ed Elly Schlein? Un’esterna al partito che si è appena iscritta? La convince?
«In questi giorni vediamo anche a Ravenna persone che si sono iscritte al Pd grazie alla spinta della sua candidatura e questo è un valore aggiunto. Non mi convince la retorica secondo cui da una parte ci sarabbero gli amministratori e dall’altra la società civile. E vorrei invitare tutti i candidati a esprimersi sulla loro idea di partito, su come si selezionano, si organizzano e si formano le persone, anche questo è il ruolo della politica».

Primarie Pd 5 3Le regole delle primarie: aperte il 26 febbraio, voto online solo per chi non può recarsi al seggio

Rispetto alle ultime primarie del 2019, quando fu eletto segretario Nicola Zingaretti (a Ravenna con oltre il 68 percento delle preferenze), gli iscritti al Pd sono scesi a poco più di tremila e l’asticella di aspettativa della partecipazione, in via della Lirica, si colloca poco sopra i 10mila votanti complessivi, parametrati alle aspettative nazionali. Nel 2019 i partecipanti furono oltre 19mila, oltre 22mila nel 2013 e addirittura oltre 42mila nelle consultazioni precedenti.
Altri tempi, ma le modalità di voto restano grosso modo le stesse. Prima solo gli iscritti al partito entro il 31 gennaio voteranno le mozioni e i relativi candidati nei circoli (dal 3 al 12 febbraio), poi il 26 febbraio ci saranno invece i seggi allestiti dal Pd per chiamare iscritti ed elettori (o almeno chi è disposto a dichiararsi tale) per scegliere tra i due nomi che hanno ottenuto più voti tra gli iscritti. Due euro per i non iscritti, nessun obolo per i tesserati. Ammessi al voto anche 16enni e cittadini stranieri.
L’unica novità di rilievo è il voto online, che sarà però concesso solo a chi sarà registrato entro il 12 febbraio nell’apposita piattaforma e potrà dimostrare di avere impedimenti oggettivi a recarsi al seggio (per esempio lavoratori o studenti fuori sede).
Si vota dalle 8 alle 20 e saranno ancora una volta un’ottantina i seggi allestiti in provincia per cui sarà data opportuna comunicazione nei giorni precedenti il voto. Al momento in cui andiamo in stampa sono nati in provincia comitati a sostegno di tre dei quattro candidati noti: Stefano Bonaccini, favorito, Elly Schlein e Gianni Cuperlo. Mancano all’appello (per ora) sostenitori di Paola De Micheli.

Inaugurata la sede di Kwak, la scuola di formazione enogastronomica di Confcommercio

Nella sede dell’associazione di categoria in viale delle Ceramiche dal 22 gennaio corsi pensati per il settore della ristorazione

Taglio Del NastroTaglio del nastro per Kwak, la scuola di formazione enogastronomica di Faenza voluta dalla sezione locale di Ascom-Confcommercio. L’inaugurazione è avvenuta il 16 gennaio, alla presenza di un gran numero di ristoratori e operatori del settore, ma l’apertura ufficiale delle attività è in programma domenica 22 gennaio.

Dopo il saluto istituzionale del direttore Francesco Carugati, che ha fortemente voluto il progetto, di Paolo Caroli, presidente di Confcommercio Faenza, e del sindaco Massimo Isola, ha preso la parola Donatella Prampolini, vicepresidente nazionale di Confcommercio: «Siamo radicati sui territori e la vitalità di Faenza deve essere un esempio per tutti. Sono orgogliosa di presentare un’iniziativa che incarna nello spirito e nei contenuti la sfida che i tempi ci porgono. Dobbiamo essere più forti dei costi e delle avversità che questi anni ci hanno portato, dobbiamo credere nel futuro e affrontarlo con progettualità e competenze. Il cambiamento deve essere un’opportunità».

Melandri RossettiA seguire, l’incontro-intervista condotto da Giorgio Melandri con Giacinto Rossetti, una figura che ha rivoluzionato la cucina d’autore italiana negli anni ’80 con il ristorante Trigabolo e che ha appassionato la platea con il racconto di quella avventura. Al termine della giornata è stato servito uno dei piatti simbolo di quella cucina, “le medaglie di faraona con zabaione di Parmigiano Reggiano”, un primo che ha fatto storia. Il piatto è stato servito a tutti i presenti in abbinamento il pinot nero “Ecce Draco” di Mutiliana (Modigliana).

Il 22 gennaio si parte con la prima di una serie di giornate dedicate ai vini regionali volute da Enoteca regionale Emilia-Romagna. A seguire una serie di corsi: percorsi brevi (due giorni), relatori di livello e un’aula realizzata con le più moderne attrezzature. La sede è a Faenza in viale delle Ceramiche 35, all’interno della sede Confcommercio-Ascom. A coordinare i corsi di caffetteria Christian Tirro, i corsi di cucina Matteo Tambini e i corsi dedicati al vino Giorgio Melandri. A questo sito maggiori informazioni per le iscrizioni.

Piano ghiaccio e neve attivo fino al 15 aprile: 130 mezzi pronti a intervenire

Previste centrali operative a cui ci si potrà rivolgere in caso di emergenza

Neve 2012Dall’1 novembre al 15 aprile, nel comune di Ravenna, è attivo il piano ghiaccio/neve: l’insieme delle azioni, dei mezzi organizzati e dei comportamenti previsti dal Comune stesso in caso di eventi nevosi e per prevenire la formazione di ghiaccio.

In caso di necessità sono pronti a intervenire 130 mezzi. Nello specifico: 50 lame, 15 pale, 4 autocarri, 20 bobcat e 41 spandisale dedicati allo spargimento manuale di sale.

L’impresa Sistema 3.2, al fine di andare incontro alle esigenze della cittadinanza, renderà attiva in ogni situazione di maltempo una centrale operativa alla quale ci si potrà rivolgere attraverso i seguenti canali: numero verde gratuito 800 97 84 83, e-mail segnalazioni@sistema.ra.it.

Le sole eventuali situazioni di particolare gravità (ad esempio incidenti e pericoli causati dal maltempo, ostacoli alla viabilità, situazioni di disagio a persone o animali) potranno essere segnalate alla centrale operativa della Polizia Municipale, al numero 0544 482999.

Per tutti i dettagli sulle modalità di attuazione del piano ghiaccio/neve e sui comportamenti che devono essere adottati dalla cittadinanza si può fare riferimento al seguente link, sul sito del Comune: https://bit.ly/piano-ghiaccio-neve-ra.

Cantiere da 1,2 milioni di euro a Palazzo Rossi. Nasceranno nuovi uffici pubblici

I lavori prevedono la riqualificazione energetica dell’edificio dalla parte di via Risorgimento

Palazzo RossiÉ ufficialmente partito il cantiere di Palazzo Rossi, una delle opere di rigenerazione urbana di Lugo, finanziate dal Pnrr con 1 milione e 250mila euro.

I lavori, che dureranno circa undici mesi, prevedono il recupero con riqualificazione energetica dell’ala nord dell’edificio di proprietà comunale che ospita diversi uffici pubblici dall’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, all’Agenzia delle Entrate al Giudice di Pace.

Palazzo Rossi 1L’intervento sarà realizzato sulla porzione di edificio sul lato di via Risorgimento, con ingresso dall’androne al piano terra, e riguarderanno la riqualificazione funzionale del piano primo (ex commissariato) e secondo sottotetto.

Sarà così possibile ricavare ulteriori uffici pubblici.

Nel 2022 la differenziata dei rifiuti è aumentata in tutti i comuni della Bassa

Per effetto del servizio di raccolta porta a porta, diventato operativo in tutti i territori nel secondo semestre, sono diminuite le tonnellate di immondizia prodotta: 59mila contro le 65mila dell’anno precedente

Rifiuti DifferenziataIn tutti i nove comuni della Bassa Romagna nel 2022 la raccolta di rifiuti differenziati è risultata sopra al 75 percento, con percentuali in miglioramento in tutti i territori rispetto al 2021. Si è registrato un calo significativo della quantità di rifiuti prodotti, progressivo dal 2020 ad oggi: dalle 67.750 tonnellate del 2020 si è scesi alle 65.248 del 2021, fino alle 59.269 del 2022. È l’effetto, comunicato dall’Unione dei Comuni, dell’introduzione del sistema di raccolta porta a porta che avvicina la Bassa agli obiettivi prefissati dal Piano Regionale dei Rifiuti (almeno 80% di rifiuti differenziati)

Prendendo in considerazione gli ultimi sei mesi del 2022 nel confronto con lo stesso periodo del 2021 (ossia il primo periodo misurabile con il nuovo servizio a regime in tutti i territori), la media di aumento della differenziata è attorno al 20 percento:

  • Alfonsine dal 56,7 all’83;
  • Bagnacavallo dal 63 all’87;
  • Bagnara dal 52,5 al 76;
  • Conselice dal 59 al 76,1;
  • Cotignola dal 59,9 al 79,5;
  • Fusignano dal 69,8 all’84,7;
  • Lugo dal 58,3 al 79,7;
  • Massa Lombarda dal 67,6 al 78,9;
  • Sant’Agata dal 62,4 all’83,7;
  • a questo link è disponibile la tabella riassuntiva.

«In futuro si arriverà alla tariffa puntuale per fare in modo che la Tari sia commisurata all’effettiva produzione di rifiuti indifferenziati di ciascuno – ha dichiarato Paola Pula, sindaca referente per l’Ambiente dell’Unione -. Ad oggi dobbiamo dunque concentrarci sull’importante obiettivo di ridurre la quantità di rifiuti prodotti, in particolare quelli inquinanti e indifferenziati, di riciclare meglio e riutilizzare gli scarti, ma molto si deve fare per ridurre imballaggi e plastica. Sebbene i dati ci dicono anche che la produzione di rifiuti è in calo, abbiamo a che fare con il fenomeno degli abbandoni, che dobbiamo contrastare con determinazione e che esige una presa di consapevolezza civica».

Volontari in bici contro gli sprechi: il cibo invenduto verrà donato ai bisognosi

Il servizio partirà nella zona San Biagio di Ravenna. In questi giorni verrà distribuito un questionario agli esercenti

Cargo Bike 1In partenza i primi di febbraio il progetto di solidarietà Ce ne facciamo Cargo, per recuperare le eccedenze alimentari negli esercizi commerciali e consegnarle direttamente ai centri donatari che potranno destinarli a persone bisognose della città.

Il servizio, nato dalla cooperativa Stadera, verrà svolto tramite una cargo bike con cassone termico, acquistata grazie a una raccolta fondi svolta a fine 2021.

«Il servizio partirà sperimentalmente nella zona San Biagio, negli assi commerciali di via Fiume Montone Abbondato, via Maggiore-via Faentina, via Santucci, via Bovini e via Zalamella – afferma Riccardo Ricci Petitoni, referente per il progetto -. In questi giorni stiamo distribuendo agli esercenti un questionario per strutturare il servizio che ci permetterà di comprendere meglio quali potrebbero essere i prodotti a disposizione da donare, e il giorno e l’orario migliore in cui effettuarne il ritiro. Sabato 21 ripasseremo a ritirare i questionari e avremo una visione più chiara di quanto potremo fare».

«Si contribuirà così a supportare le realtà – spiega Enrico De Sanso, presidente di Stadera – che lavorano per il contrasto alla povertà alimentare, che è un problema che passa spesso inosservato, ma è purtroppo concreto e diffuso anche nel nostro territorio».

Per tutte le attività alimentari del quartiere San Biagio interessate ad aderire al progetto il questionario è compilabile anche online al link: http://bit.ly/3GRYt9R.

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