Da Ravenna 1.200 euro per la campagna di Tsipras: «Stop alla dittatura del debito»

Le riflessioni di Altra Emilia Romagna e Altra Europa nel dopo voto
«Certi figuri Pd ci sbeffeggiavano e ora si affollano attorno a Syriza»

Anche la frangia ravennate di Altra Europa con Tsipras, lista elettorale costituitasi in occasione delle elezioni europee 2014, ha contribuito in piccola parte alla campagna elettorale che ha portato Syriza al governo in Grecia: nei giorni scorsi sono stati infatti consegnati al comitato elettorale i 1.200 euro raccolti attraverso iniziative a Ravenna.

E ora, all’indomani del risultato uscito dalle urne, è tempo di riflessioni: «Come abbiamo scritto alla segreteria nazionale di Syriza, in accompagnamento alla raccolta fondi effettuata a sostegno della campagna elettorale, dal giorno dopo le elezioni ci ritroveremo a far fronte comune in Europa contro la cosiddetta crisi, ovvero il nuovo modello di sfruttamento con cui il capitale finanziario sta cancellando in tutto il vecchio continente democrazia, diritti e risorse pubbliche per assorbire i proventi speculativi come spoglie della guerra economica sin qui condotta con successo. Il nostro primo obiettivo dovrà essere l’annientamento della dittatura del debito con cui la possibilità stessa di una vita democratica e di un’esistenza dignitosa è giornalmente messa in dubbio».

In Italia si sono tenuti flash mob de L’Altra Europa con Tsipras nelle principali città. «A Ravenna abbiamo partecipato alla festa sotto le bandiere de L’Altra Emilia Romagna. Non siamo i soli: l’ex classe dirigente del Pd, da D’Alema a Fassina, si affolla attorno ad Alexis Tsipras per condividerne il successo. Proprio come aveva fatto con i comitati dei referendum per l’acqua e i servizi pubblici: che strano, vero? Quegli stessi figuri che alle elezioni europee sbeffeggiavano la nostra scelta di candidare Tsipras e gli preferivano il socialista Schulz e ci sbeffeggiavano anche quando prevedevamo la successiva alleanza Schulz-Juncker: che strano, vero? Ed altri che pure inneggiano al modello Syriza, dimenticano che, se in Grecia è sorto un movimento politico credibile, è perché composto da soggetti non compromessi con i partiti al governo, che ha avuto il coraggio di rifiutare posti di potere insistendo nel proporre programmi coerenti con gli interessi dei meno abbienti piuttosto che dei poteri economico-finanziari».

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