Darsena, ecco il Poc: «Bar sull’acqua, chioschi in banchina, edifici da riusare»

Iniziata la discussione in consiglio comunale. L’assessore:
«Coraggio, e in cinque anni vedremo rivivere il quartiere»

Nella seduta di giovedì 29 gennaio il consiglio comunale di Ravenna ha avviato la discussione relativa all’approvazione definitiva del Piano operativo comunale (Poc) Darsena di città, che avrà una validità di cinque anni. Si tratta come noto di uno degli atti più importanti degli utlimi anni essendo lo strumento urbanistico con il quale l’Amministrazione vuole lanciare l’effettiva riqualificazione del quartiere che si affaccia sul canale Candiano.

Sono stati presentati la delibera, 16 emendamenti, di cui 7 approvati, e due ordini del giorno. Nella prossima seduta, in programma il 5 febbraio a partire dalle 15.30, saranno votate le 171 osservazioni, fatte le dichiarazioni di voto, votato il Poc e i due ordini del giorno collegati.

La delibera è stata presentata dall’assessore all’Urbanistica Libero Asioli, che ha dichiarato: «Questo piano dovrà camminare sulle gambe degli imprenditori privati del comune di Ravenna e nutriamo grande fiducia nei suoi confronti, perché siamo convinti che potrà dare un impulso importante al rilancio del nostro territorio. Abbiamo cercato di curare al massimo gli aspetti relativi al tema della sostenibilità economica , nella consapevolezza che l’intervento dei privati sarà determinante ma non sufficiente. Per questo cercheremo di attingere, per quanto possibile, a finanziamenti statali e soprattutto comunitari (in particolare per la bonifica del Candiano, ndr)».

Asioli ha spiegato che dopo l’adozione del Poc sono arrivate 64 osservazioni, suddivise in 171 schede. «Gli uffici le hanno controdedotte – ha aggiunto – e la commissione Assetto del territorio le ha esaminate approfonditamente, riunendosi più di dieci volte. Le osservazioni hanno costituito un contributo molto importante, tanto è vero che nel 54 per cento dei casi sono state accolte, accolte in parte o comunque riconosciute come di fatto già possibili. Hanno toccato vari temi, tra i quali quello relativo all’introduzione degli usi e dei riusi temporanei. Questi consistono nella possibilità di realizzare sull’acqua strutture galleggianti per bar e ristoranti, chioschi lungo le banchine e attività in edifici dismessi, purché rispondenti a tutte le norme in materia di sicurezza, anche in assenza di veri e propri Pua (Progetti urbanistico attuativi, ndr) che consistono in interventi di ampio respiro che richiedono investimenti considerevoli. Crediamo che questa possibilità possa costituire un importante impulso allo sviluppo della Darsena. Può fungere da volano per la realizzazione di investimenti successivi».

E per velocizzare il più possibile i percorsi autorizzativi la giunta ha individuato un gruppo tecnico di lavoro, una sorta di cabina di regia, che valuti i progetti presentati e che supporti gli imprenditori che vogliono fare attività in Darsena.

Durante la replica, a fine seduta, Asioli ha anche citato la nuova apertura del locale sul Candiano (a opera degli stessi gestori del bagno Singita, vedi articoli correlati): «Vorrei che tutti, pur consapevoli delle difficoltà che ci sono, avessimo un po’ di quell’entusiasmo che ho visto in quei giovani imprenditori che proprio in questi giorni hanno aperto attività in Darsena. Se così fosse credo che in cinque anni forse non realizzeremo tutto ciò che il Poc prevede ma sicuramente vedremmo rivivere a nuova vita la Darsena».

Dopo il dibattito e la replica dell’assessore Asioli sono stati votati il primo punto della delibera, relativo ai criteri per l’esame delle osservazioni (astenuti nella maggioranza di centrosinistra Sel e Federazione della sinistra, favorevoli tutti gli altri gruppi) e gli emendamenti.

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