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    Categoria: politica

Anche i Repubblicani avvertono il Pd «A Ravenna pronti ad andare da soli…»

Mentre Sel votava contro l’alleanza, il Pri ha preso le distanze
dai democratici. Fusignani: «Ausl unica? Da apparato sovietico»

Nulla è ormai scontato sulle alleanze della maggioranza, che anzi scricchiolano da più parti. Nella lunga e articolata relazione del segretario ravennate del Pri Eugenio Fusignani durante il congresso straordinario che ha svolto e in cui ha trattato anche il conflitto ormai aperto rispetto al partito nazionale, si è pronunciato anche sul piano locale dove, ha scritto, è necessario «ridiscutere le partecipazioni azionarie, a partire da Hera, aumentando il controllo pubblico sull’azienda, anche riappropriandosi delle reti che a Ravenna abbiamo superficialmente e irresponsabilmente ceduto». Il segretario repubblicano ha poi dichiarato di voler «impedire che la nascita di nuovi mostri come la Asl unica avvenga con una genesi da far sembrare dilettanti perfino gli apparati di sovietica memoria».

E per quanto riguarda gli alleati ha specificato: «Diciamo fin d’ora che o la coalizione ha la forza di difendere gli obiettivi strategici per il rilancio del bacino ravennate, oppure sarà il Pri a farlo, da solo e con la forza dei cittadini ravennati che ancora vedono nel Pri un elemento di serietà e di garanzia amministrativa».

In particolare i Repubblicani rivendicano un ruolo di primo piano in un eventuale nuovo accordo, guardando come noto senza entusiasmo alle apertura del Pd a sinistra: «Diciamo subito e con chiarezza al Pd che se è Sel l’interlocutore privilegiato del Pd, il Pri non farà nulla per rompere questo fidanzamento politico, ma non si accontenterà nemmeno del ruolo di testimone di nozze o, peggio, di quello di semplice invitato». E tutto questo mentre intanto, la maggioranza di Sel votava per non stringere alcun accordo con il Pd in vista del 2016 (vedi articoli correlati).