Ancisi contro il sindaco: «Si scusi lui, non ho dato della vacca alla Morigi»

Il leader di LpRa: «Chi pronuncia bufale è un bufalo o una bufala
Pensare al suo sinonimo in senso figurato è da depravati»

«Chi pronuncia bufale è un bufalo o una bufala». Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna in consiglio comunale, spiega così la sua uscita dell’altro giorno che ha fatto infuriare il sindaco. Matteucci, infatti, aveva preso pubblicamente le difese di Valentina Morigi, assessore della sua giunta che, dopo aver definito quelle di Ancisi sugli orti comunali come delle bufale, si è vista rispondere dal decano dell’opposizione ravennate un «Bufala sarà lei». Che secondo il sindaco è stato come darle della «vacca», usando la parola scelta da Matteucci in un tweet.

«Se bufala figurativamente vuol dire affermazione di falso – spiega Ancisi in una nuova nota –, al “tu sei un bugiardo” dell’assessora ho replicato con “bugia sei tu”. Tanto è bastato al sindaco che non risponde di niente a nessuno per tradurre “bufala” in “vacca”: bovini che in senso letterale sono sinonimi così come la tigre e il leopardo tra i felini e che in senso figurato lo sono solo per i depravati. Di qui tutto il marciume sparso nell’etere. Sennonché, non avendo detto “vacca” e non potendosi intendere che lo abbia neppure pensato, il diffamato sono io. Si vergogni il diffamatore e chi lo ha assorbito, applaudito e rilanciato bovinamente. Mi bastano le scuse».

Nel corso della sua replica, Ancisi ha anche tirato in ballo il sindaco di Lugo Davide Ranalli, che su Facebook l’aveva preso di mira scherzando sulla sua età (Ancisi ha 75 anni). «Ho letto sui quotidiani on line che Alvaro Ancisi, giovane consigliere comunale di Ravenna, ha definito l’assessore Valentina Morigi “bufala”. Sono convinto che questo scivolone di stile sia solo il frutto di inesperienza data dalla giovane militanza politica di Ancisi. E sono altrettanto certo che il giovane Ancisi si scuserà con l’assessore Morigi», erano state le parole di Ranalli. Che Ancisi naturalmente attacca: «lo spreco di finissimo acume è del personaggio in cerca d’autore, che non ho mai avuto il dispiacere di incontrare, mandato dal Pd nel Comune di Lugo a farsi commiserare da tutti, compagni compresi».

La polemica è nata dal caso delle tessere per gli orti comunali, i dettagli tra gli articoli correlati qui sopra.

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