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    Categoria: politica

Unioni civili: «Dietrofront Grillo? Capisco polemiche, bisognava decidere subito»

Il capogruppo 5 Stelle a Ravenna: «Voterei a favore del ddl Cirinnà»
Il consigliere: «Così fa male». La candidata: «Diritti a coppie di fatto»

Fa discutere in queste ore il cambio di rotta del Movimento 5 Stelle sulle unioni civili. Beppe Grillo, come ormai noto, ha annunciato dal suo blog libertà di coscienza tanto sul nodo della stepchild adoption quanto sul voto finale della legge, nonostante il favore espresso qualche mese fa dalla consultazione in rete sul cosiddetto ddl Cirinnà. Il leader si è giustificato spiegando che «la decisione è stata presa in seguito alle tante richieste da parte di elettori, iscritti e portavoce M5S».

Ma il nuovo ordine di scuderia ha aperto un fronte interno al movimento, con una spaccatura che emerge nei commenti sul web. A Ravenna, su Facebook, il consigliere comunale dei 5 Stelle Lorenzo Gatti, per esempio, ha espresso tutta la sua amarezza («stavolta non capisco, anzi forse capisco benissimo ed è proprio questo che fa particolarmente male», sono state le sue parole contro quello che definisce come il dietrofront di Grillo) mentre il capogruppo dei grillini, Pietro Vandini, si è limitato a dire che se fosse in parlamento voterebbe a favore del ddl Cirinnà. «Non sono così scandalizzato dal fatto che si lasci libertà di voto sui temi etici – ci dice quando gli chiediamo un parere sulla scelta di Grillo –, considerando inoltre che noi a differenza di altri siamo una forza politica estremamente variegata, e credo quindi sia normale su questi argomenti trovare posizioni diverse. Sicuramente andava gestita meglio, prima di andare in commissione ad esempio. Si poteva già lì dire che si sarebbe lasciata libertà o che magari avremmo potuto sottoporre la questione al voto sul portale. Aver lasciato libertà adesso presta il fianco a giuste polemiche, anche se non credo ci saranno sorprese rispetto a quanto abbiamo fatto è detto fino ad oggi. Ma per me – conclude – questa scelta non andava fatta in questo modo, ora».

Anche Michela Guerra – candidata a sindaco del Meetup ravennate in attesa di certificazione (come noto si è presentata anche un’altra lista che vede come portavoce Francesca Santarella) – ha commentato la vicenda su Facebook, senza entrare nel merito del dietrofront di Grillo ma chiedendo «Diritti per le coppie di fatto!».
«Provate a stare in un ufficio legale di un ospedale e dire al compagno di vita che non può nemmeno sapere lo stato di salute del suo caro – ha scritto Guerra – È disumano! La proposta di legge è perfettibile, ma il vuoto normativo è sempre peggio».