Oltre le panchine: cosa fare contro il degrado?

Le ricette degli aspiranti sindaci per constratare episodi di disturbo e allarme nella popolazione

Nuovo appuntamento con la rubrica che abbiamo inaugurato in vista delle amministrative 2016, quando i ravennati saranno chiamati a scegliere il sindaco che succederà a Fabrizio Matteucci. Ogni settimana chiediamo a chi si è finora candidato a diventare Primo cittadino la disponibilità a rispondere a una domanda che riguarda le sorti della città in un breve spazio uguale per tutti. Un esercizio di sintesi e un tentativo di mettere a confronto idee e progetti concreti per la città (per i lettori che vogliano proporre domande: redazione@ravennaedintorni.it). Continuiamo così con le voci delle quattro persone con cui è partita la rubrica contanto di poter aggiungere dal prossimo numero la voce di Massimiliano Alberghini, candidato di Lega Nord e Lista per Ravenna. Resta non definita la situazione nel Movimento 5 Stelle dove due sono le liste che hanno chiesto la certificazione allo staff centrale. Ci teniamo quindi a ribadire che abbiamo chiesto a entrambe di partecipare, ma solo una di queste, quella emersa dal meetup ravennate e che ha indicato Michela Guerra come la propria candidata ha accettato di rispondere a patto che fosse appunto precisato come non possa essere ufficialmente considerata la candidata del Movimento 5 Stelle a Ravenna, mentre la lista che ha come portavoce Francesca Santarella ha preferito attendere decisioni definitive.

Il sindaco in carica ha in seguito annunciato la sostituzione con opere di pregio per l’arredo urbano, ma la recente decisione di rimuovere le panchine in viale Pallavicini, dopo aver già rimosso in passato quelle ai giardini Speyer, ha acceso il dibattito su quelle che sono o dovrebbero essere le linee per la lotta al degrado urbano. Ora, in realtà, dopo una pioggia di critiche (ci pare di capire che lo stesso attuale candidato sindaco Pd nonché segretario provinciale del partito non possa che essere stato in disaccordo con il Primo Cittadino, almeno leggendo la risposta che pubblichiamo) Matteucci ha annunciato un dietrofront rispetto al tema e ha annunciato che le ultime quattro panchine rimosse saranno sostituite da nuove sedute urbane più adeguate e che valorizzeranno il viale. Ma naturalmente quello della panchina è più un simbolo di un problema che riguarda diverse aree della città e che ha a che fare con quello che viene chiamato “decoro” urbano. Ossia la presenza stanziale in alcune zone, tra cui appunto i Giardini Spyer e il vicino viale, di persone che assumono comportamenti, magari non perseguibile per legge, ma che tendono comunque a diffondere nella popolazione una sensazione di inscurezza. Problema annoso che riguarda tutte le città e con cui i primi cittadini di oggi sono costretti a confrontarsi.

Ecco quindi cosa abbiamo chiesto ai candidati: “Nel 2021, al termine del suo mandato, ci saranno più o meno panchine di oggi in città? E quali sono le azioni secondo lei utili a contrastare fenomeni di degrado urbano dovuti alla presenza di persone indesiderate che assumono comportamenti offensivi o fastidiosi verso residenti e passanti?”

Michele De Pascale, 31 anni, segretario provinciale del Pd, candidato di una coalizione che comprende Pd, Pri e liste civiche in via di formazione: «Una città accogliente, vivibile e vissuta. Porteremo avanti la proposta di uno studentato nella zona della stazione»

«Nel 2021 ci saranno più panchine e saranno anche più belle e animate. Vogliamo una città accogliente e per esserlo è necessario che sia vivibile e vissuta. Le panchine non sono solo arredo urbano, ma tappe lungo un percorso, punti dove sostare e godere della città all’aria aperta. Le panchine sono un servizio per studenti che chiacchierano, anziani che riposano, turisti che controllano la mappa (magari collegandosi al wifi), madri e padri che approfittano dell’appoggio per accudire i propri figli. Non possono essere le panchine causa di degrado. La mia amministrazione sarà dura contro il crimine e ancora più dura contro le cause del crimine. Dura contro il crimine: attraverso un rapporto stretto e un raccordo continuo con le forze di polizia, ma anche sfruttando le potenzialità che le nuove tecnologie mettono a disposizione, come la videosorveglianza intelligente. Dura contro le cause del crimine: sui temi dell’integrazione, inclusione sociale e politiche mirate al contrasto delle nuove povertà, la mia amministrazione non lascerà le persone sole. Essere presenti e aiutare chi è in difficoltà è il primo gesto concreto che va a vantaggio di tutta la comunità. Quando in una zona si rischia la ghettizzazione, la concentrazione di persone straniere accompagnata a episodi di illegalità, quello che succede è che si crea una condizione di insicurezza. Questa escalation può portare a un graduale abbandono e conseguente degrado della zona. La prima e continuativa azione deve essere il contrasto dei fenomeni che portano criminalità, ma la vera sfida è intervenire con progetti di riqualificazione urbana che favoriscano nuovi flussi di persone nell’area. Ecco perché penso che il progetto di uno studentato negli attuali uffici comunali dell’urbanistica possa essere una buona iniziativa da portare avanti, discutendola e mettendola a punto con studenti, associazioni e cittadini che la proposta l’hanno sostenuta da tempo».

Michela Guerra, 43 anni, avvocato, è stata votata dal meetup di Ravenna come candidata sindaca ed è portavoce del programma lì elaborato. È in attesa di certificazione ufficiale da parte dello staff del Movimento 5 Stelle: «Usare la tecnologia per potenziare la vigilanza in una città con più colori e più ordine»

«La zona della stazione deve diventare più viva e frequentata, l’obiettivo è agevolare con le leve fiscali e una minor burocrazia l’apertura dei locali (evitando invece di farli spostare). La prima cosa da fare è sedersi al tavolo con le forze dell’ordine perché ottenere una presenza più costante e visibile è fondamentale per aumentare il senso di sicurezza dei cittadini. Potenziare la vigilanza significa anche usare la tecnologia, dalle app specifiche (interessanti le esperienze delle Sentinelle Digitali) ad una videosorveglianza che permetta alle forze dell’ordine di intervenire celermente, magari anche in remoto attraverso la regolazione dell’illuminazione aumentandola nel momento del bisogno, fungendo quindi da primo deterrente. Aumentare il senso di sicurezza significa rendere la zona più gradevole, viva e vivibile diminuendo il disordine urbano e curando i particolari. Sì, la Ravenna che vedo ha più panchine, più colori e più ordine. Tutto questo non può funzionare senza la necessaria integrazione utile a contrastare i fenomeni di degrado urbano quando questi sono messi in atto da cittadini stranieri. È necessario ricordare che accogliere le persone non significa smettere di riconoscere la loro dignità. Ecco che ci piace pensare ad un’attività coordinata per coinvolgere gli ospiti in corsi di lingua, momenti di collaborazione sociale e valorizzazione delle professionalità (che queste persone avevano al loro paese). L’importante è dare regole chiare e precise, in modo che chi non le rispetta, sia ben consapevole che sta decidendo di allontanarsi da una comunità che cerca di far sentire tutti parte integrante».

Raffaella Sutter, 60 anni, sociologa, ex dirigente comunale, candidata sindaca di Ravenna in Comune, nuovo soggetto politico che si colloca a sinistra del Pd: «Più panchine e più funzionali alla socialità. Tra le azioni immediate più mediatori, servizi a bassa soglia anche nei festivi, unità di strada»

«Spesso le misure antidegrado, come la rimozione delle panchine, in viale Pallavicini, ai Giardini Speyer, in via Mazzini, producono solo un decoro apparente e forniscono una momentanea rassicurazione alle paure: non affrontano, ma rimuovono problemi. Le panchine in una città sono indice di ospitalità per i propri cittadini e per i turisti, promuovono socialità e la loro gratuità ne fa un bene comune fruibile da tutti; sono fondamentali perchè tutti i cittadini, anche i più fragili come anziani e disabili, possano utilizzare spazi pubbici, piazze, parchi, viali; sono indispensabili per valorizzare i tempi lenti, il passeggiare, il sostare, il chiacchierare, il leggere, il giocare. Alla fine del mio mandato da sindaca ce ne saranno di più, non necessariamente più belle ed artistiche (la città non è solo un museo), ma più funzionali alla socialità, disposte in cerchio, comode alla seduta. Contrastare fenomeni di degrado urbano non significa solo rimuovere chi disturba ma risolvere problemi di marginalità, povertà e devianza. Tre le azioni immediate per contrastare i più evidenti fenomeni di degrado (oltre a potenziare la mediazione dei conflitti di CittAttiva): servizi a bassa soglia che accolgano marginali e senza dimora anche durante il giorno e nei festivi; unità di strada con mediatori sociali che accolgano ed indirizzino; controllo del territorio con polizia di prossimità».

Maurizio Bucci, 53 anni, imprenditore, consigliere comunale del gruppo misto (dopo essere uscito da Forza Italia) è il candidato della lista civica La Pigna: «Più agenti della Municipale in strada, più controlli sull’identità anche nei parcheggi contro il vergognoso fenomeno della questua»

«Il sindaco Matteucci, dopo aver per anni garantito ai cittadini che a Ravenna non c’è un problema sicurezza, a seguito delle sempre più frequenti e intense proteste dei ravennati si è reso conto che, per risolvere il problema delle molestie da parte di soggetti stranieri che bivaccano nelle strade e nei parchi, occorre levare le panchine per impedire agli stessi di sedervi. Adesso che rubano pure le carrozzine all’ospedale, il sindaco che fa? Toglie le carrozzine dall’ospedale? Panchine, poi, che intende sostituire con altre, ci chiediamo con quale dispositivo “antibalordo”. Noi intendiamo restituire i parchi e i giardini della città ai ravennati, agli anziani, alle donne, ai bambini e ai turisti, in modo che possano sedere sulle panchine nei momenti di riposo, di gioco e di socializzazione. E i controlli si estenderanno anche ai parcheggi, dove il fenomeno della questua è insopportabile e vergognoso. Per questo noi avremo tolleranza zero nei confronti di coloro che molestano in qualsiasi parte della città e del forese, grazie alla presenza assidua della Polizia Municipale (più agenti in strada) e delle altre forze di sicurezza quotidiane, oltre che all’installazione di un adeguato numero di telecamere funzionanti. I controlli delle persone ai fini della loro identificazione saranno più serrati e tutti coloro che non sono in regola col permesso di soggiorno saranno segnalati alla Questura per la loro espulsione. Quindi noi garantiremo non solo più panchine, personale di polizia e telecamere, ma anche giochi e attrazioni affinché la città diventi più sicura».

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