Addio Sel, nasce Sinistra Italiana: «Qui sosterrà Ravenna in Comune»

Parla il parlamentare ravennate Giovanni Paglia, tra i promotori a livello nazionale del nuovo soggetto politico

Parlamentare ravennate eletto nelle file di Sel nel 2013, oggi Giovanni Paglia è tra i novanta membri già nominati di quell’organismo di 150 persone (gli altri sessanta saranno eletti, tre per regione, nei mesi a venire) che da qui a dicembre dovrà di fatto preparare il congresso fondativo di Sinistra Italiana, ammesso e non concesso che il nuovo soggetto politico finirà per chiamarsi davvero così. «Non ci sono preclusioni – ci racconta – anche nome e simbolo possono essere discusse».

La priorità è naturalmente la linea politica di una forza che nasce dallo scioglimento di Sel e dall’ingresso di nomi in fuoriuscita dalla sinistra del Pd, come Stefano Fassina (che sarà anche il candidato sindaco a Roma) o Sergio Cofferati.

Non a caso tra le critiche, anche di alcuni simpatizzanti, c’è stata proprio la presenza di volti già molto noti che sono stati già protagonisti di molte fasi politiche e quindi ritenuti inevitabilmente corresponsabili della situazione non proprio entusiasmante della sinistra alternativa al Pd.

«In realtà a Cosmopolitica (la prima assemblea di Sinistra Italiana, ndr) eravamo in 4mila e sì, c’erano volti noti, i padri nobili, ma c’era soprattutto un nuovo gruppo dirigente, una nuova generazione».
Tra chi ha fatto un passo indietro c’è l’ex governatore della Puglia Nichi Vendola, mentre tra i volti emergenti c’è quello di Nicola Fratoianni. Potrebbe essere lui il leader di questa nuova formazione?
«Me lo auguro perché credo che abbia le caratteristiche giuste».
Ma prima di scegliere il leader, c’è un lungo percorso e un nuovo partito da costruire.
«Sì, perché siamo dell’idea che sia sbagliata l’illusione di poterne fare a meno. Ma allo stesso tempo ci sarà un novità molto importante e che segna una rottura rispetto alle esperienze passate: la piattaforma Commo che prevederà varie possiblità di forme partecipative e di consultazione dei cittadini e, a seconda delle situazioni, degli iscritti. Un esempio? Credo che un tema come l’eventuale partecipazione dell’Italia a un intervento militare in Libia potrebbe essere un quesito da sottoporre tramite la piattaforma».
Un’idea presa in prestito dai grillini?
«No, semmai il nostro modello è Podemos, in Spagna, perché nel nostro caso non c’è chi dall’alto decide se e cosa sottoporre a un voto che può essere o meno vincolante. Le regole di partecipazione saranno più complesse e strutturate e sarà soprattutto un mezzo per far comunicare la dirigenza con la base».
Cosa succederà sui territori?
«Intanto è imminente l’apertura dei circoli di “Sinistra Italiana” per cui si sta pensando a forme di preiscrizione, mentre non è nemmeno stato attivato il tesseramento per Sel, che ha appunto deciso il proprio scioglimento».
Nel Ravennate cambierà qualcosa rispetto alla compagine con cui si sta andando alle amministrative? E in generale, come si porrà Sinistra Italiana rispetto al voto di giugno?
«No, è chiaro che qui Sinistra Italiana sosterrà ovviamente Ravenna in Comune (il progetto a sinistra del Pd e contro cui si presenta alle prossime amministrative con la candidata a sindaco Raffaella Sutter, ndr). Queste amministrative arrivano a metà di un percorso di creazione del partito e quindi non possono essere considerate esattamente una prima cartina di tornasole. Anche se, fatta eccezione per Milano, dove la situazione è aperta e particolarmente complessa, direi che ovunque si stanno sostenendo candidati alternativi al Pd».
Resta il fatto però che restano, a livello locale e nazionale, una serie di realtà di sinistra che in Sinistra Italiana non confluiscono, dal Psi al Pdci, da Prc a Possibile. Il rischio allora non è quello semplicemente di sostituire un simbolo con un altro senza incidere realmente nella frammentazione storica della sinistra?
«Le porte sono aperte a tutti e auspichiamo un dialogo proficuo, ma credo che in questi mesi bisognerà lavorare per parlare innanzitutto ai singoli cittadini di temi su cui ci confronteremo al congresso, temi come Euro, Europa, reddito e lavoro, del rapporto con le organizzazioni sociali, delle modalità di partecipazione dei cittadini, di rapporto fra ecologia e laburismo, bioetica, diritti. Sono temi grandi e se siamo bravi può scaturirne un dibattito forte, una sintesi e una linea politica rispetto alla quale confrontarci con tutti».
Resta però che in molti comuni, Ravenna inclusa, ci sono ex Sel che confluiranno in Sinistra Italiana e che sono favorevoli ad alleanze con il Pd sui territori.
«In tutti i partiti si è divisi su tante cose, in tutti i partiti si rispetta il principio di maggioranza. È abbastanza semplice. È chiaro che un domani se la maggioranza di SI a Ravenna sarà per restare all’opposizione non potrà aderire a SI chi abbia incarichi connessi con un’alleanza col Pd. Potrà aderirvi chi pensa che la maggioranza sbagli. Ma era così anche in Sel. Non abbiamo sospeso Ilaria e Valentina (Morigi, consigliera e assessora attualmente in carica a Palazzo Merlato, vedi piccolo approfondimento qui sotto, ndr) perché non erano d’accordo con la maggioranza, ma perché, avendo un ruolo istituzionale, non l’hanno messo a disposizione».

Verso le amministrative di Ravenna: in arrivo una lista per il Pd, sospesi da Sel gli aderenti. Come noto, Sel a Ravenna si è spaccata tra una minoranza che sta dando vita a una lista civica in appoggio al Pd (che verrà presentata sabato 27 febbraio alla stampa) e la maggioranza che invece aderisce al progetto Ravenna in Comune. E dagli organi dirigenti di Sel è stato reso noto in questi giorni che alcuni degli esponenti della minoranza, come Guido Pasi e Valentina Morigi (quest’ultima assessore tutt’ora in carica nella giunta Matteucci) sono stati sospesi dal partito. Destino che tocca anche agli altri membri che hanno fatto questa scelta come la consigliera comunale Ilaria Morigi e l’ex assessore e ex coordiantore provinciale Andrea Mengozzi, visto che, si legge nella nota firmata dalla coordinatrice provinciale Alessandra Govoni, dalla portavoce del circolo ravennate Bettina Chiadini e dallo stesso deputato Paglia: «A Ravenna come ovunque il nostro statuto impedisce infatti agli aderenti di impegnarsi in liste elettorali diverse da quella decisa collettivamente, pena l’esclusione dal partito».

Nota a margine, tutte queste persone stanno partecipando alla costruzione di Sinistra Italiana, di cui parla Paglia nell’intervista. Dunque la divisione rispetto alle realtà locali e al sostegno locale rischia di riprodursi tale e quale nel nuovo partito.

EROSANTEROS POLIS BILLBOARD 15 04 – 12 05 24
CONSAR BILLB 02 – 12 05 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24