Da sinistra l’appoggio per De Pascale «Ponti verso Ra in Comune» 

Nasce la lista con l’assessore Valentina Morigi e la consigliera Ilaria Morigi. Tra i volti più noti l’oncologo Marangolo e l’attore Dadina

Non hanno ancora un simbolo, un portavoce, un capolista, ma ci sono e hanno incontrato la stampa per dire che ci saranno alle elezioni di giugno a sostegno di Michele De Pascale da una posizione “orgogliosamente di sinistra”. Nessuna voglia di polemica, nessun attacco ai potenziali avversari in parte ex compagni di partito o coalizione, toni pacati e costruttivi. Così si è presentato il gruppo di persone persone che, come altre nelle principali realtà che stanno per andare al volto, credono sia utile e necessario proseguire il dialogo e il confronto e l’alleanza con il Pd a livello locale per assicurare un buon governo cittadino, per evitare il rischio, che ritengono concreto, della vittoria di populismi di qualsiasi genere.

In un incontro corale, in cui hanno preso la parola l’oncologo Maurizio Marangolo, l’astrofisico Mauro Dadina, anche Luigi Dadina delle Albe e Laura Gambi della cooperativa Libra, insieme naturalmente all’assessora Valentina Morigi e la consigliera Ilaria Morigi, entrambe sospese da Sel per non essersi dimesse dagli incarichi politici pur non sposando la linea maggioritaria del partito (peraltro ormai sciolto) che ha scelto invece di aderire alla lista alternativa al Pd, Ravenna in Comune. Tra i presenti anche l’ex assessore e oggi insegnante Andrea Mengozzi, le bibliotecarie Nicoletta Bacco e Silvia Travaglini, Elisa Bonaccorso (già candidata cinque anni fa in Sel). Assenti giustificati Guido Pasi e Lisa Dradi, che aderiscono tuttavia al progetto.

Sì, perché ancora di gruppo e progetto è bene parlare, un lavoro in corso nato, raccontano, da diversi incontri che hanno portato alla stesura di un documento di visione della città che è stato sottoposto al candidato sindaco Michele De Pascale da cui sono arrivate rassicurazioni su tutti i punti. I temi fondamentali sono ambiente, salute, welfare con impegni concreti già assunti in questo senso dal candidato Pd: lo spegnimento dell’inceneritore Hera (non scontato dopo gli ultimi provvedimenti del governo Renzi) o la creazione di Case della salute, così come previsto da un documento che per ora non ha avuto attuazione nel Comune di Ravenna.

Il tutto appunto, con una prospettiva di sinistra «non massimalista e pronta a governare» e con l’idea di costruire anche con le piccole azioni quotidiane sul territorio una nuova prospettiva per la sinistra e il centrosinistra. «Non siamo d’accordo con il Pd  su molti temi nazionali» ha specificato Marangolo, a nome di tutti «ma non per questo riteniamo di non dover tentare il dialogo su questioni che hanno a che fare con la città». E il dialogo vuole esserci anche con Ravenna in Comune, la lista che candida Raffaella Sutter e si pone in netta alternativa al Pd, forza verso la quale questo gruppo dice di “voler gettare ponti” per un dialogo proficuo sia durante, sia dopo la campagna elettorale.

Preoccupazione per l’ingresso in una coalizione molto diversa da quella del 2011 e dove ci sono liste civiche che si rivolgono esplicitamente a un elettorato moderato di centro, l’elettorato che potrebbe essere a livello nazionale quello di Ncd, per intenderci?
«Non stiamo parlando di tattica – risponde Valentina Morigi – e di pesarci all’interno della coalizione, stiamo parlando di strategia, di una visione complessiva della città che il candidato sindaco De Pascale condivide e su cui si prendono impegni precisi».
Insomma, le idee, assicurano, ci sono. Le persone anche, tra cui molti volti noti della politica locale provenienti da Sel, ma anche dal Pd, e nomi nuovi di “semplici cittadini”.

Mancano appunto, ma c’è da credere ancora per poco, solo simbolo e nome. Dopodiché la parola passerà agli elettori di sinistra della città, chiamati appunto a scegliere tra due opzioni, con o senza alleanza al Pd. E molto dipenderà, o dovrebbe dipendere, dal giudizio anche che si dà all’attuale governo della città di cui appunto esponenti di spicco della nuova lista, come Valentina Morigi, fanno parte. Come è possibile avere giudizi tanto dissimili tra persone che fino a poco tempo fa militavano nello stesso partito? «Molto dipende – dice Mauro Dadina – da dove si puntano i riflettori».

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