Il sindaco: «Una strada per Don Fuschini» Ancisi: «Proporlo oggi è una barzelletta»

Per l’intitolazione occorrono dieci anni dalla morte che arriveranno
il 27 dicembre 2016. Lpr: «Se ne parlerà solo al momento giusto»

«Il 27 dicembre 2016 saranno trascorsi dieci anni dalla scomparsa di Don Francesco Fuschini: dopo questa data il Comune intitolerà a Don Fuschini una strada a Porto Fuori. Lo decido oggi per spegnere una polemica a mio giudizio totalmente infondata che viene alimentatata da anni». Sono le parole di ieri, 9 marzo, del sindaco Fabrizio Matteucci. Alvaro Ancisi, capogruppo di Lpr in consiglio comunale, le definisce una barzelletta. E così l’intento di smorzare le poliche non fa altro che riaccenderle.

Fulcro della vicenda è un dettaglio non trascurabile: a giugno si vota, cambierà l’amministrazione e la giunta, il sindaco di Ravenna non sarà più Matteucci. Che oggi dice: «Avvio le procedure operative per intitolare a Don Fuschini il tratto di via Stradone che arriva e prosegue dopo la Chiesa di Porto Fuori. Questa decisione avrà valore operativo dal 26 dicembre 2016». Non lascia margini all’interpretazione la replica di Ancisi: «Decidere oggi per il 27 dicembre futuro, detto da un sindaco che a giugno toglierà il disturbo, significa essere rimasto dieci anni a capo di un Comune senza averne ancora capito l’Abc».

La legge prevede che debbano trascorre almeno dieci anni per l’intitolazione di una via o di una piazza a una persona deceduta. Sono ammesse deroghe per meriti speciali: nel Comune di Ravenna sono state utilizzate 18 volte, una sola da Matteucci per il parco antistante la Basilica di Sant’Apollinare in Classe intitolato a Papa Giovanni Paolo II. «Per obbligo di regolamento – dice Ancisi – l’idea balzana di Matteucci deve prima essere proposta alla commissione Toponomastica, la quale, finché non saranno passati dieci anni dalla morte di don Fuschini e non volendo il sindaco richiedere una deroga, non potrà neppure esaminarla. Se ne parlerà, partendo da zero e su ogni altra eventuale proposta da chiunque avanzata, quando ci saranno la nuova amministrazione e la nuova commissione toponomastica».

Ma non è solo la procedura che attira le critiche del consiglier comunale di opposizione. Ancisi si dice contrario anche nel merito della proposta: «Il tratto di via Stradone dopo la Chiesa e fino all’argine dei Fiumi Uniti non è all’altezza, per la sua collocazione periferica, di onorare l’unico cittadino di Porto Fuori conosciuto e apprezzato nel mondo. Se mai sarebbe indicata la piazza del paese, tuttora in costruzione, ma intitolata anonimamente, tre anni prima, come Piazza dell’Incontro, per responsabilità del partito del sindaco, che in questo paese fa il bello e il cattivo tempo. Oltretutto, la commissione toponomastica, per problemi di variazione anagrafica dei numeri civici, non ama cambiare nome a tratti di strada abitati, com’è quello in questione».

Chi è Don Fuschini? Così lo definiva Ancisi nel 2014 quando venne approvata la realizzazione della piazza di Porto Fuori: «È il letterato oggi più stimato e conosciuto, in Italia e all’estero, che sia vissuto a Ravenna, a parte Dante. Parroco benvoluto da tutti a Porto Fuori, all’ombra della chiesa raccontò nelle sue opere, umile in un mondo di umili, la Romagna e la sua gente, la sua stessa parrocchia (mangiapreti compresi, a lui affezionatissimi), il cane Pirro, le memorie della sua vita. È rimasto nel cuore di tutti coloro che lo hanno incontrato per la nobiltà d’animo e la grande umanità. Ha costruito a Porto Fuori opere sociali a servizio di tutti, a cominciare dall’asilo. Nessun altro, nella storia di questo paese, ne ha onorato il nome fuori dei confini locali».

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