Salvini a Ravenna: «La sinistra è nervosa perché qui possiamo vincere al 1° turno»

Il leader della Lega inaugura il comitato elettorale di Alberghini
«Al referendum voto Sì. Le foto a Bruxelles? Ho fatto il giornalista»

Mentre si attende di capire quali big del Pd potranno venire a Ravenna a dare man forte al candidato Michele De Pascale in un momento così complicato per il governo, Massimiliano Alberghini può contare sulla presenza annunciata di Matteo Salvini, leader della Lega Nord, uno dei partiti che lo sostiene alle prossime elezioni di Ravenna insieme a Lista pr Ravenna e Forza Italia.

L’appuntamento è per sabato 9 aprile alle 19 in via Cesarea 69 per l’inaugurazione del comitato elettorale del candidato sindaco. Abbiamo contattato Salvini per fargli qualche domanda sulla situazione ravennate.
Perché scegliere un profilo moderato come Massimiliano Alberghini in una città come Ravenna, da sempre governata dal centrosinistra? Qui c’è chi vi accusa di non avere davvero voglia di vincere, anche vista l’alleanza con un eterno oppositore locale, come Alvaro Ancisi.
«Alberghini è il nostro miglior candidato. È pacato e gentile nei modi, ma molto determinato e con le idee definite sui contenuti e sui progetti per rilanciare Ravenna. Sul problema della pericolosità della moschea di Ravenna (vedi articoli correlati, ndr) è stato chiarissimo, così come sulla necessità di dare la precedenza ai ravennati sulle case popolari e i servizi sociali. Con lui siamo certi di vincere a Ravenna. Vista anche l’assenza dei grillini e l’esistenza di almeno due liste a sinistra, l’obiettivo è vincere al primo turno anche se ci sono finte liste civiche che provano a fare il gioco del Pd».
Ma come spiega l’alleanza, appunto, con una forza molto vicina all’Udc, e quindi sulla carta lontana dalla Lega, come Lista per Ravenna?
«Ancisi qui è la memoria storica dell’opposizione, non mi risulta sia iscritto a nessun partito, comunque non dimentichiamo che stiamo parlando di elezioni amministrative dove, com’è giusto che sia, prevale il territorio. Ritengo che Lista per Ravenna abbia quel valore aggiunto soprattutto in termini di esperienza, che è mancato a Faenza dove il mondo cattolico si è spaccato. L’accordo tra Lega e Lista per Ravenna è la dimostrazione della maturità politica della nostra dirigenza locale, mai nessuno prima d’ora era riuscito a fare alleanze con Ancisi, e questo spaventa evidentemente la sinistra al punto da rendere qualcuno come De Pascale molto nervoso».
Per tornare sulla moschea, a prescindere da questioni ideali e anche dalle difficoltà normative, non crede che chiuderla, come ventilato da Alberghini, potrebbe in fondo essere un pericolo? Non si rischia di ingenerare frustrazioni e spingere la comunità musulmana a nascondersi? Non è più facile controllare così, visto poi che il reclutamento pare avvenga soprattutto tramite internet?
«Noi siamo per il rispetto delle regole e delle leggi. Tutti coloro che operano con questi principi sono i benvenuti. Abbiamo chiesto da anni un censimento delle moschee esistenti in Italia, un controllo a tappeto su tutto quello che accade in questi luoghi che spesso sono tutto tranne che luoghi di culto. Al loro interno si nascondono imam che predicano odio e violenza contro l’Occidente. Propaganda che facilita e appoggia anche estremisti e terrorismo: che siamo noi a dover finanziare queste attività criminali con le nostre tasse è davvero troppo. Ne facciamo una questione di sicurezza in primis ma anche di rispetto delle nostre usanze. Detto questo, la nostra politica è chiara, lo abbiamo detto a Milano e lo ribadiamo a Ravenna: i cittadini devono sapere che dove amministra la Lega non c’è posto per fare le moschee. Dunque sceglieranno gli elettori, con i loro voti».
Referendum trivelle: andrà a votare e come? A Ravenna il tema è parecchio delicato e anche il vostro segretario romagnolo, Jacopo Morrone, ha detto che non andrà a votare, nonostante la Lega a livello nazionale propenda per il Sì…
«Non impongo a nessuno come votare. Il referendum è uno strumento democratico che restituisce la voce al popolo e quindi non va né denigrato né sottovalutato. Personalmente andrò a votare e sono per il Sì perché ritengo che lo sviluppo del futuro passi attraverso la difesa del territorio, l’economia del mare e del turismo. So bene la delicatezza del quesito sul comparto offshore su Ravenna. Ci sono migliaia di posti di lavoro in gioco. La Lega nell’ambito di una libertà di pensiero ha sempre lasciato ai territori una ampia autonomia rispetto alle scelte di voto qualora il tema vada ad impattare sul territorio».
Le sue foto dopo gli attentati a Bruxelles hanno fatto il giro del web ed è finito in un meme anche davanti alla tomba di Dante: la fanno sorridere le prese in giro? Cosa risponde a chi la accusa di sciacallaggio?
«Mi fanno sorridere la satira, le vignette e i fotomontaggi e so ridere di me stesso. Razzi e petardi dei centri sociali invece mi fanno divertire molto meno. Per quanto riguarda il vigliacco attentato a Bruxelles, ho aggiunto al lavoro di parlamentare europeo quello di giornalista, professione che svolgo dal ’97 invece di starmene tranquillamente in ufficio come hanno fatto tanti altri».
Ravenna è la prima provincia italiana per furti negli appartamenti. Cosa farebbe la Lega se avesse i poteri da sindaco?
«Alla riforma della legittima difesa che stiamo portando avanti a livello nazionale, da sindaco usarei la polizia locale e i vigili urbani non solo per fare multe, come purtroppo accade oggi in tanti comuni, ma per presidiare il territorio e garantire la sicurezza alla città. Il primato di Ravenna è scandaloso: se i cittadini ci daranno la loro fiducia questa condizione diventerebbe presto solo un brutto ricordo».

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