Anche Ravviva Ravenna con De Pascale: «Noi civici veri, non una lista civetta»

Capolista Giovanni Crocetti, tra i candidati Vanni Casadei Baldelli, Lorenzo Brigadei, Alberto Emiliani. A breve l’elenco completo

Come previsto e prevedibile, l’associazione Ravviva Ravenna di Giovanni Crocetti diventa una lista che appoggia il candidato del Pd Michele de Pascale alle amministrative di giugno, andando così ad articolare ulteriormente la coalizione di centrosinistra. «Abbiamo capito che per contare davvero bisogna metterci la faccia e contarsi» spiega Crocetti, che sarà capolista di trentadue nomi ancora in gran parte (ma per pochi giorni) “top secret”.

Nell’incontro informale con la stampa accanto al noto avvocato nonché imprenditore, socio peraltro del locale di Marina Matilda, c’è un altro volto noto dell’ambiente del divertimento, tra i veri e propri inventori dello stesso Matilda nei primi anni 2000 e con partecipazioni in locali come lo storico Hemingway, il Pacifico a Milano Marittima e oggi nella serata Ballo Scalza del Lucciola: Vanni Casadei Baldelli, 42 anni, imprenditore della Nuova Francesconi, azienda di impiantistica. «Non etichettateci come “discotecari”, perché siamo anche altro. Imprenditori, persone che lavorano, e che hanno un’esperienza diretta di alcuni settori e idee da portare in una città che ha bisogno di cambiare dopo troppi anni in cui è stata ferma e immobile. Giovanni è stato un enzima che ci ha spinti a metterci in gioco». E se appunto il suo settore di riferimento è quello del turismo, di un turismo che rilanci lidi e città e sfrutti le potenzialità in una direzione molto diversa da quella perseguita fino a oggi, Lorenzo Brigadei, 27 anni, si occupa invece di università da tempo. Studente pendolare a Bologna, a Ravenna con l’associazione Asur organizza da tempo eventi per gli studenti fuori sede, circa un migliaio, e fornisce idee (per esempio lo studentato ai giardini Speyer) al vicensindaco Giannantonio Mingozzi. «Ora vogliamo metterci la faccia in prima persona» dice, rivelando il nome di un’altra persona che sarà in lista per occuparsi soprattutto di giovani: Rosaria Langone.

Infine, tra i primi nomi che vengono resi pubblici della lista c’è quello di Alberto Emiliani, 49 anni, magazziniere di mestiere ma “appassionato” di sicurezza. È infatti tra coloro che organizzano i gruppi di cittadini tramite Whatsapp per monitorare i quartieri ed è un convinto sostenitore della partecipazione attiva dei cittadini che deve andare di pari passo con una maggiore e più efficace videosorveglianza e una maggiore coordinazione delle forze dell’ordine, nonché un intervento più efficace della polizia municipale che dipende direttamente dal sindaco.  E un’idea: «L’assessore alla Sicurezza non deve avere altre deleghe, qui siamo all’anno zero, per i tanti errori commessi».

Sono questi solo alcuni dei trentadue nomi che verranno resi noti a breve (e tra cui per lungo tempo si è parlato anche di quello di Alice Lucchi, nella direzione del Pd) per una lista che, dice Crocetti «non ha nulla della lista civetta. Abbiamo idee e contenuti, mettiamo in campo persone con un’identità e una reputazione. Altrimenti, peraltro, non si spiegherebbe perché tanti di quelli che oggi mi attaccano, magari in rete, in passato mi abbiano chiesto di collaborare ai loro progetti».

Tra tutte una domanda non può essere elusa: perché allora una lista “davvero civica” di gente che lavora sul territorio sostiene un candidato come De Pascale, politico di professione? E perché un elettore dovrebbe scegliere una lista civica di appoggio invece del Pd? «Perché per fare il sindaco serve un politico, ma un politico con certe caratteristiche, che sappia ascoltare e capire. Ci troviamo d’accordo con molte delle proposte di De Pascale stesso per esempio in tema di turismo, ma crediamo di poter dare il nostro contributo su temi su cui il programma del Pd ci sembra meno incisivo, come appunto Università e sicurezza».

«Siamo convinti – chiosa Casadei Baldelli – di poter rovesciare uno schema tipico della politica: noi non abbiamo chiesto niente, ma siamo sicuri di poter portare voti di persone che ci conoscono per il nostro lavoro che altrimenti non andrebbero a votare o non voterebbero Pd. Quindi siamo noi che offriamo il nostro contributo e che, dopo il 5 giugno, vogliamo “vigiliare” affinché le promesse elettorali diventino realtà». Il tutto, ribadiscono, all’insegna del loro slogan: «Buon senso, sempre».

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