L’outsider Neri si ritira dalla corsa: «La città non è pronta per cambiare»

La difficoltà è stata reperire le candidate consigliere. «Abbiamo
rifiutato ogni apparentamento. Alle elezioni lascerò scheda bianca»

Finisce qui la corsa dell’outsider Gian Battista Neri, che non sarà quindi tra i candidati a sindaco per Ravenna nelle elezioni di giugno. Il problema, ci spiega, «non sono state le firme da raccogliere, ne avrei avute ben più delle 400 necessarie (la consegna è prevista in settimana, ndr), il solo e unico motivo è che non sono riuscito a completare la lista delle candidate consigliere, pertanto lascio la parte dei minuti a me dedicati per i prossimi confronti ai candidati sindaco che continuano questo percorso, augurando a tutti di poter dare il meglio di loro per la città e per tutti i cittadini».

Un’esperienza politica fulminea quella del 54enne Neri, che aveva inizialmente annunciato l’intenzione di correre nel luglio 2015 per poi scomparire dalla scena pubblica fino a marzo, quando in città e nel forese iniziarono a campeggiare manifesti con il suo volto e il simbolo di una lista civica: “Fiducia al nuovo”. Aveva partecipato anche al primo incontro all’americana tra i candidati sindaco al cinema Corso il 1 aprile (vedi articoli correlati), la sua prima vera uscita pubblica dove si era detto deciso ad andare avanti. Ora, a pochi giorni dall’ufficializzazione delle candidature, l’annuncio del ritiro. «Io mi sono dato una linea sin dal principio – ci spiega ancora – condivisa da tutto il mio gruppo e abbiamo deciso di portarla fino alla fine per dimostrare veramente un cambiamento sotto tutti i punti di vista, rifiutando adesioni ad altre liste e sono state tante le offerte. La città non è ancora pronta e matura per credere di cambiare veramente».

Ma non si fermerà qui il suo impegno, dice ancora Neri. «Per quanto mi riguarda il mio treno, partito 50 anni fa, è passato per una stazione che si chiama Ravenna, dove io sono sceso, e quindi il bene e l’aiuto che voglio dare non si ferma qui, anzi, è solo iniziato e sono disponibile a dare l’idea sulla cultura che ancora non ho avuto modo di dire, a chi diventerà sindaco, già dal giorno dopo le elezioni. Idea – continua Neri – che comincerà a risollevare la città come inizio per poi proseguire su tante altre problematiche che dovremo assolutamente risolvere se vogliamo tutti uscire, mi si permetta, dalla palude».

Ma chi sceglierà Neri come nuovo sindaco di Ravenna tra i cinque rimasti a correre a questo punto (ossia Michele De Pascale del centrosinistra, Massimiliano Alberghini del centrodestra, Raffaella Sutter per Ravenna in Comune, Michela Guerra per Movimento civico CambieRà e Maurizio Bucci per La Pigna)? « Per quanto riguarda il mio voto ma non solo il mio – risponde Neri –, se non si cominceranno ad affrontare seriamente i veri problemi di questa città in questi ultimi 30 giorni, cosa che ancora non è stata fatta perché si è solo fatto uso indiscriminato di argomenti per infangarsi quotidianamente a vicenda, il mio comportamento sarà di andare al seggio, dare la mia carta di identità, prendere la scheda, entrare in cabina e riuscire immediatamente».

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