De Pascale difende i carabinieri da Pini E il leghista si infuria: «Ignorante, pollo»

Il candidato del centrosinistra entra nel dibattito tra Lega e Cambierà
Il deputato del Carroccio: «Michela Guerra e Pd vanno a braccetto»

I toni più accesi di questa campagna elettorale si registrano così un sabato sera, a poco meno di un mese dalle elezioni, e vedono grande protagonista uno dei cinque parlamentari della provincia di Ravenna, il deputato leghista Gianluca Pini. Tutto è nato dall’attacco della segretaria provinciale del Carroccio nei confronti del Movimento Civico Cambierà, che candida alle prossime elezioni di Ravenna Michela Guerra a sindaco. In particolare i leghisti contestano la presenza di un carabiniere – Giovanni Morgese – nello staff della lista civica, come referente del tema sicurezza. Al punto che lo stesso Pini dice di aver già riferito la cosa al ministro della Difesa e annuncia la presentazione di un’interrogazione allo stesso ministero in cui chiederà anche la rimozione del comandante provinciale dei carabinieri Massimo Cagnazzo, reo – secondo il deputato leghista – di non aver mosso un dito e non aver preso le distanze da Morgese (vedi tutti i dettagli tra gli articoli correlati).

A questo punto entra nella polemica il candidato a sindaco del Pd e della coalizione di centrosinistra, Michele de Pascale, per difendere Morgese e il comandante Cagnazzo. «Conosco Giovanni Morgese – ha scritto su Facebook de Pascale – e sono certo che saprà perfettamente distinguere fra il suo lavoro nell’Arma dei Carabinieri e il suo impegno politico in questa campagna elettorale. Non condivido ovviamente quasi nessuna delle posizioni della lista che sostiene ma ritengo che sia veramente sbagliato proseguire con queste modalità di discredito reciproco, di attacco continuo e a volte anche di offesa, che non fanno altro che disgustare i cittadini. Ancora più grave e arrogante,sempre da parte della Lega Nord, è la richiesta di rimozione del Comandante dell’Arma di Ravenna Massimo Cagnazzo, a cui esprimo la mia piena solidarietà». Solidarietà manifestata pubblicamente anche dall’attuale sindaco, Fabrizio Matteucci, anche con un tweet inviato alla stampa.

Ma Pini vuole avere l’ultima parola, e alza decisamente i toni. «La tua imbarazzante dichiarazione – scrive rivolgendosi direttamente a De Pascale, tra i commenti al suo post – è la dimostrazione che sei un ignorante totale in materia di leggi elettorali e che sei inadeguato ad amministrare. Il tuo amichetto Morgese poteva candidarsi, prendere aspettativa (non retribuita) e fare quello che voleva per farsi eleggere. Forse imbeccato da qualche amico interessato ha invece deciso di fare il “il guru” di una vostra prezzolata amica. Vi sembrerà strano, voi amici del sindaco di Lodi, ma esistono regole chiare per chi veste una divisa: se, come pare, il colonnello Cagnazzo non ha mosso un dito sulla questione, va rimosso. Punto. La pacchia è finita cialtrone…».

E poi continua, sempre su Facebook. «La piaggeria e il leccaculismo del pollo da batteria De Pascale – scrive sempre Pini – sono la riprova che Lady Sanitá (il riferimento è ovviamente a Michela Guerra, la cui famiglia è da sempre proprietaria della casa di cura San Francesco, ndr) e il Pd sono a braccetto… Ma non basterà per tenere bloccata Ravenna per i prossimi anni. Basta Pd alla guida del Comune, basta inciuci tra Regione e Casa di Cura San Francesco».

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