Imprese pro Pd, pioggia di critiche Mirabilandia e Ravennantica nel mirino

In cento hanno firmato un documento per De Pascale. Lo sfidante Alberghini: «Valuteremo azioni a tutela della regolarità delle elezioni»

L’endorsement dei cento imprenditori ravennati del turismo per Michele de Pascale, candidato sindaco del centrosinistra al ballottaggio del 19 giugno, sta agitando il clima in vista del secondo turno: alcune delle imprese avrebbero ricevuto email di disappunto per aver preso parte nella contesa mentre lo sfidante del centrodestra Massimiliano Alberghini parla di aziende inserite nell’elenco a loro insaputa e pronte a smentire l’adesione. Ad aggiungere pepe alla vicenda ci pensano due deputati ravennati, Andrea Maestri di Possibile e Giovanni Paglia di Sel che a Ravenna sostengono Ravenna in Comune con Raffaella Sutter: il primo esprime le sue perplessità per la presenza di esponenti della fondazione Ravennantica e il secondo per quella di Mirabilandia. Non solo: Alberghini annuncia un incontro con i legali «per valutare azioni a tutela della regolarità delle consultazioni elettorali: un comportamento simile non è per nulla cristallino».

L’elenco è stato diffuso dal comitato elettorale di De Pascale nel pomeriggio di ieri, 14 giugno. Presto la lista si è diffusa sul web e oggi arriva il commento di Alberghini: «Mi giungono voci di numerosi aziende inserite, come si usa dire, “a loro insaputa”. In effetti avevo avuto fin da ieri il forte dubbio che un’attività imprenditoriale potesse schierarsi così allegramente a favore del giovane cervese senza tener conto che la maggioranza dei ravennati ha decretato già del primo turno di non volerlo come sindaco di Ravenna». Il candidato sostenuto da Lega Nord, Lpr, Forza Italia e Fratelli d’Italia si chiede «che cosa possa spingere un imprenditore a scelte cosi di parte inimicandosi gran parte della clientela. Comunque sia un brutto segnale per una città che dovrebbe vivere di libera imprenditoria». Nell’elenco è poi indicato il parco giochi sulla statale Adriatica: «Mi chiedo se da domani a Mirabilandia si potrà entrare solo con la tessere del Pd o se per chi non si professa compagna ci sarà un sovrapprezzo».

Stessa riflessione che si pone anche qualcuno dalla parte opposta dell’arco politico: «Non trovo particolarmente elegante che 100 imprenditori decidano di firmare un appello per De Pascale, per ragioni ovvie di conflitto di interessi – dice il deputato Paglia –. Una delle adesioni però mi lascia interdetto. Si tratta di Mirabilandia, ovvero una multinazionale spagnola che paga a voucher i lavoratori. Esattamente cosa significa che Mirabilandia vota De Pascale?».

Maestri invece giudica la mossa una «esibizione muscolare e pubblica, quasi rituale, di sistema politico-economico impressionante, un elenco molto molto molto imbarazzante». Con una curiosità in più: «Sconveniente, se non contraria alla legge, la spendita del nome di un’istituzione pubblica come Ravenna Antica in un contesto politico elettorale. Per non parlare della inopportunità, a tacer d’altro, dell’esposizione elettorale dei numerosi concessionari pubblici, che hanno in gestione beni e spazi pubblici».

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