A Piacenza, il deputato Paglia tra i manifestanti per l’operaio morto

Il parlamentare ravennate di SI: «Il problema è che un lavoratore straniero vale poco da vivo e anche da morto»

Tra i manifestanti che a Piacenza sabato 17 settembre hanno chiesto giustizia per Ad Abdesselem El Danaf, l’operaio travolto da un Tir mentre manifestava davanti all’azienda in cui lavorava per ottenere l’assunzione di alcuni colleghi la sera del 14 settembre, c’era anche il deputato ravennate di Sinistra Italiana Giovanni Paglia.

Al momento il camionista è indagato per “omicidio stradale” e il procuratore ha parlato di incidente, tesi che non convince appunto i manifestanti. Raggiunto al telefono, il deputato di Sinistra Italia, dal corteo, su quella serata ci dice: «Era in corso un picchetto del sindacato Usb con una trentina di persone, questo è documentato da tutte le immagini, e quando è in corso un picchetto, con tanto di bandiere, anche se numericamente ridotto, i camion devono stare fermi per evitare che accadano cose come queste». La vittima era un egiziano di 53 anni padre di cinque figli, nell’azienda lo stato di agitazione andava avanti da tempo. E c’è chi ha detto che il camionista sia stata addirittura incitato a procedere, nonostante il rischio per i manifestanti. “Lo dicono tutti gli operai presenti, io non ho motivo di dubitare delle loro parole, che interesse avrebbero a mentire?” Paglia ci racconta di un clima relativamente tranquillo nel corteo, principalmente composto di lavoratori stranieri del settore logistico. Ma come si spiega Paglia la reazione tiepida degli altri sindacati – i confederali non sono presenti alla manifestazione – e in generale della cosiddetta opinione pubblica? “Bisognerebbe chiederlo a loro, qui ci sono circa 2mila persone, tanti sindacati di base e autonomi, tanti esponenti dei partiti di sinistra, compresi noi di Sinistra Italia. Non lo so, per me essere qui è normale, non vorrei far passare l’idea che sia un titolo di merito, mi stupisce però che non ci siano altri parlamentari, che non ci sia nemmeno il sindaco del Pd, che anzi ha fatto chiudere tutti i negozi per timori di incidenti. Dalla Fiom è uscita una presa di posizione molto dura, anche la Cgil è intervenuta, ma oggi non sono presenti. Anche i media hanno subito derubricato il caso, dopo le parole del Procuratore a poche ore dall’accaduto, perché questo è un paese in cui basta che parli un magistrato perché tutto sia messo a tacere”. Lei in questi giorni ha scritto: “Il problema è che un lavoratore straniero vale poco da vivo come da morto”, sta anche qui la ragione di un certa indifferenza? “Credo di sì. Se si fosse trattato di un lavoratore italiano iscritto a un grande sindacato credo che per primi i media avrebbero trattato la cosa diversamente”. Ma lei parlerebbe esplicitamente di “insabbiamento”? “Diciamo che vedo una fortissima sottovalutazione del problema e un tentativo di minimizzarlo. Era dagli anni 50 che un lavoratore non moriva durante una manifestazione sindacale fuori da una fabbrica. Sono cose che non devono succedere. Per questo chiediamo che sia fatta piena giustizia e chiarezza”. Giovanni Paglia ha già presentato un’interrogazione al ministro su quanto accaduto, al momento non si registrano interventi di altre forze politiche in merito, mentre sul tema è intervenuto anche Roberto Saviano con un durissimo attacco nei confronti delle forze sindacali confederali e del governo.

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