Autorità portuale, in agenda per il 2017 Marinara, trasparenza e crociere  

Non solo i dragaggi tra i temi da affrontare nel nuovo corso di via Antico Squero guidato dal presidente Daniele Rossi

Porto ZanniSulla scrivania di Daniele Rossi nel suo nuovo ufficio che si affaccia sulla Darsena di città non mancano i faldoni di pratiche da affrontare nelle vesti di presidente dell’Autorità di sistema portuale dell’Adriatico centro-settentrionale. La questione dei fondali è di certo la più nota e la più urgente perché ha ricadute su tutto il sistema porto. E non è casuale che il suo primo discorso pubblico, appena dopo due settimane dall’investitura, sia stato tutto incentrato su questo tema (vedi articolo correlato). Avrebbe potuto traccheggiare: sarebbe bastato dire che era appena arrivato e quindi aveva bisogno di tempo per conoscere a fondo la materia e parlare con cognizione di causa. Si sarebbe preso gli applausi comunque e nessuno l’avrebbe tirato per la giacchetta.

Ma il manager è fresco di nomina solo formalmente: la politica infatti lo aveva scelto da tempo e lui ha potuto arrivare alla prima uscita forte di una solida sintonia con il sindaco (non è sfuggito che Michele de Pascale tre giorni prima in consiglio comunale avesse già abbozzato la stessa linea: calcoliamo quanto fango possiamo ammucchiare e scaviamo quel volume) e tracciare subito la rotta per marcare la distanza dai dieci mesi di letargo commissariale, dal caos finale dell’era Di Marco e rassicurare gli animi.
Non si pensi però che i fondali siano l’unica patata bollente per Rossi. Tra i dossier impilati sulla scrivania c’è di certo quello di Marinara. Il porto turistico continua a inseguire un decollo che non ha mai conosciuto. Lo scenario odierno fatto di poche vetrine accese non è certo quello immaginato da costruttori e promotori un decennio fa.

RossiTra le questioni ereditate dai dieci mesi di commissariamento c’è la gestione del personale. Il caso Antonellini, con il licenziamento di un capo area dopo una tumultuosa vicenda di tensioni e arresti, ha portato il tema trasparenza alla ribalta. Basta partire dal sito internet dell’Autorità portuale. La denuncia, politica, è del decano dell’opposizione Alvaro Ancisi: troppe informazioni relative a retribuzioni e premi al personale non si trovano sul sito, come invece prevede e impone la legge per le pubbliche amministrazioni. Non significa necessariamente che ci siano irregolarità nella macchina del personale ma se il palazzo non è di vetro si alimentano i sospetti. Andrà fatta chiarezza sulla pianta organica, su quali criteri abbiano portato all’attribuzione dei premi al personale nell’ultimo periodo.

Poi le crociere. Quanta fiducia c’è nel terminal passeggeri di Porto Corsini? I crocieristi sono ancora un business su cui puntare per dare una mano al turismo ravennate? (Ironia della sorte, nel cda della società di gestione del terminal ci sarà Galliano Di Marco. Sì, l’ex presidente cacciato da Ravenna: ora è direttore di Vtp, la società che gestisce il terminal crociere di Venezia e che ha una partecipazione a Ravenna).

Ci sono poi altre questioni secondarie ma comunque delicate, come ad esempio il caso Fabbrica Vecchia (vedi articolo correlato). E non si può pensare che possa ignorare la partita dello scorporo di Sapir, visto quanto il terminalista pubblico ha pesato nell’esonero di Di Marco.
Insomma l’agenda è fitta. Di questi temi avremmo parlato con Rossi in una intervista. Ma il presidente, finora concentrato sull’urgenza dei fondali, ha chiesto alcune settimane di tempo per prendere confidenza con la stanza dei bottoni. A gennaio andremo a bussare di nuovo alla porta del suo ufficio.

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