Gianfranco Spadoni: «Per colpa dello Stato è stato compromesso il fragilissimo nesso tra esercizio delle funzioni e risorse occorrenti per compiere le attività di base restanti in capo all’ente»
Spadoni aggiunge: «Stiamo parlando di un ente i cui risultati rispetto all’anno precedente sono migliorati, ma persistono tuttora serie difficoltà non certo ascrivibili alla cattiva volontà o imperizia tecnica amministrativa, ma soprattutto per responsabilità dello Stato che non ha tenuto conto dell’esito referendario e continua a compromettere sensibilmente il fragilissimo nesso tra esercizio delle funzioni e risorse occorrenti per compiere le attività di base restanti in capo all’ente».
In ultima analisi, dunque, «se la Provincia deve continuare a svolgere una qualche funzione va messa nelle condizioni di disporre delle risorse necessarie sviluppando un più vigoroso ed efficace rapporto con lo Stato e la Regione, oltre a perfezionare collegamenti virtuosi con le altre province per dare corpo all’ambito ottimale di area vasta della Romagna. Argomento, quest’ultimo, di cui si parla ben poco soprattutto per motivi di campanile! Il tutto a detrimento dei cittadini».