Il centrodestra scrive a Salvini: «No alla caserma carabinieri nel centro civico»

Petizione al ministro degli Interni dai consiglieri comunali di Lega Nord, Forza Italia e Lista per Ravenna perché venga rivisto il progetto del Comune da 900mila euro per adeguare una parte dell’edificio per il trasloco dell’Arma: «Non è la posizione giusta. Si usi uno degli immobili che erano della Forestale»

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Carabinieri di Marina di Ravenna

Marina di Ravenna ha bisogno di una nuova caserma per i carabinieri che devono lasciare la palazzina di via Speri ma la soluzione non può essere l’adeguamento di una parte del centro civico con un costo di 900mila euro per accogliere l’Arma. È il succo di un esposto inviato al ministro dell’Interno, Matteo Salvini, dai sette consiglieri comunali di Ravenna eletti nella coalizione di centrodestra che alle elezioni appoggiò Massimiliano Alberghini. «Si contesta non già l’urgente necessità, quanto il progetto, iscritto negli investimenti del Comune per il 2018 al costo di 900 mila euro. Esso avverrebbe in base ad un accordo con lo Stato, più volte annunciato, di cui tuttavia il consiglio comunale non è mai stato neppure informato e di cui non esiste traccia scritta in alcunché dell’amministrazione comunale». I consiglieri hanno allegato un dossier documentale di 21 pagine.

L’esposto critica innanzitutta la posizione dell’immobile scelto «in pieno centro cittadino, a ridosso di abitazioni, esercizi pubblici e commerciali, incastrato in un fabbricato condominiale con prevalenza di altre attività pubbliche e sociali, raggiungibile tramite una tortuosa e ristretta viabilità di accesso ed uscita» che va contro «all’indirizzo logico di insediare nuove caserme della forza pubblica in spazi tangenziali ai centri abitati, di facile accesso e di scorrevole collegamento con l’esterno».

Viene poi ricordato che «l’Arma ha ricevuto in dotazione dall’ex Corpo Forestale dello Stato sei immobili inutilizzati ai fini istituzionali situati a Marina di Ravenna, di cui buona parte in ottima collocazione logistica: stazione con cinque vani, più ingresso, sala d’aspetto, servizi e magazzino, situata in via Menotti; deposito di attrezzi e mezzi nella stessa strada, dove pure si trova un edificio con due appartamenti; altro edificio con quattro appartamenti in via Vecchi; altri due edifici con due appartamenti ciascuno in via Rava. Non appare dunque comprensibile con ragioni di interesse pubblico, né comunque ne è stata data spiegazione, perché per realizzare la nuova caserma non si ristrutturi uno o più di questi edifici, o in subordine non se ne costruisca una nuova con maggiore convenienza economica».

Infine i consiglieri comunali vedono in questa operazione un interesse politico della maggioranza. Perché il centro civico è costato alla comunità «massicce colate di cemento nella storica mirabile piazza centrale del paese preventivamente demolita e di quel palazzo, piatto di lenticchie per tanto massacro urbanistico, ora largamente sottoccupato, il Comune, non sapendo che farsi, vuole ora rifilarne a caro prezzo una buona parte all’Arma, che non si capisce perché dovrebbe essere condiscendente. Si ha ragione di ritenere come il senso dell’operazione, che sottace forse le buone grazie del precedente Governo, sia più che altro politico».

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