La decisione passa con 25 voti a 2 (alcuni consiglieri assenti): rimossi dall’albo anche i nomi dei gerarchi che ottennero il riconoscimento nel Ventennio per meriti legati al fascismo
È stata inoltre introdotta una seconda modifica allo Statuto che si inserisce nello stesso solco antifascista imboccato con decisione dalla giunta del sindaco Michele de Pascale che in prima persona si è fatto sostenitore della formazione di un comitato antifascista. Per poter accedere all’assegnazione di sale pubbliche ora occorre una autodichiarazione di adesione ai principi della Costituzione.
La Cgil accoglie con soddisfazione la decisione del consiglio comunale: «Apprezziamo la coerenza del percorso compiuto per giungere alla cancellazione di Mussolini dall’albo dei cittadini onorari – commenta il segretario generale della Cgil di Ravenna, Costantino Ricci -; si tratta di un atto significativo che serve a riaffermare i fondamentali valori dell’antifascismo. La decisione del Consiglio comunale giunge in un momento importante; si moltiplicano infatti segnali preoccupanti, non ultimi i fatti avvenuti a Predappio, che testimoniano come l’Italia sia attraversata da rigurgiti fascisti e xenofobi che non sono in alcun modo da sottovalutare».
Soddisfatto anche Massimo Manzoli, consigliere comunale di Ravenna in Comune: «Dopo mesi di discussione, iniziata da due nostri odg, si è chiusa la vicenda legata alla cittadinanza onoraria di Mussolini e alla concessione di sale e contributi ad associazioni neo-fasciste. Finalmente».