La richiesta del centro islamico per l’uso del fulcro della città aveva suscitato la contrarietà di Forza Italia
«È iniquo e discriminatorio accostare qualsiasi religione agli atti di cui si macchiano i fanatici che la usano per giustificare le proprie azioni violente. Queste generalizzazioni generano incomprensione, impediscono il dialogo, favoriscono le estremizzazioni. Celebrare la preghiera di rottura del digiuno e consumare il pasto collettivamente, con tutta la città, deriva da una reciproca ricerca di dialogo. Farsi conoscere, aprirsi, invitare i propri concittadini significa sentirsi cittadini e questa è una cosa bellissima. Dialogare non significa abbassare la guardia, rinunciare alle proprie tradizioni e identità, significa disinnescare le occasioni di conflitto, vuol dire rafforzare il capitale sociale della città, contribuisce ad una comunità più forte e sicura. Spingere ai margini, isolare, porta invece alla diffidenza, all’odio e alla radicalizzazione ed è un peccato che forze politiche alimentino questi sentimenti usando la paura».