«Solo 2mila “interi” sui 27mila ingressi del Mar, di cui 8.665 gratuiti: una farsa»

Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna torna sui numeri del Museo d’arte. «E il Comune in tre anni ha speso 1,2 milioni…»

Mar Ravenna Museo ArteIl decano dell’opposizione Alvaro Ancisi torna all’attacco del Comune per la gestione del Mar, il Museo d’Arte della città di Ravenna. In particolare il consigliere comunale di Lista per Ravenna punta il dito contro il bilancio semestrale presentato nelle scorse settimane che parlava di circa 27mila ingressi complessivi al museo, di cui quasi 15mila per le mostre fotografiche tra cui quella del celebre Oliviero Toscani.

«Dalle 27.417 presenze del Mar – sottolinea Ancisi dati alla mano – bisogna detrarre, perché non passano dalla biglietteria del Mar, 4.180 “ingressi mostre dei bambini”, in sostanza scolaresche, e 1.974 (contati peraltro a mano) ad “eventi della Sala Martini”, cioè conferenze, presentazione di libri, incontri di vario genere, non mostre d’arte.

La biglietteria del Mar, secondo i dati in mani ad Ancisi, ha potuto così registrare solo i seguenti due dati certi: «”ingressi interi: 2.007; incasso: 12.634″, pari ad un prezzo di biglietto medio di 6,3 euro; “ingressi omaggio: 8.665”. Sfido chiunque a trovare, tra i 4.158 musei d’Italia, uno solo in cui il rapporto tra visitatori paganti il prezzo intero e visitatori gratis sia così devastante. Si aggiunge la farsa degli “ingressi ridotti (compreso ingresso con visita guidata e aperitivo): 10.491; incasso: € 56.782”, dove non si capisce quanti di questi soldi “incassati” corrispondano alle spese pagate dal Mar per le visite guidate ( 37,25 euro ciascuna) e per gli aperitivi (5,50 euro a persona)».

Ancisi conclude ricordando come il Comune negli ultimi anni della passata gestione (quella con curatore scientifico Claudio Spadoni) avesse azzerato i contributi per il Mar mentre “i soldi pagati al nuovo corso dal Comune stesso tra il 2017 e il 2018 o da pagare nel 2019 assommano ad oltre 1,2 milioni. Né c’è speranza che vada meglio nel secondo semestre di quest’anno, giacché l’Istituzione, prevedendo nel bilancio del 2019 una diminuzione delle entrate rispetto a quelle pur magrissime del 2018, si giustifica col fatto che in questo periodo ricade la Biennale sul Mosaico, strepitosa macchina mangiasoldi, che non richiama utenti disposti a versarne qualcuno”.

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