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Donati commenta il ko: «Tra gli elettori c’è chi crede alle promesse impossibili»

A metà dello scrutinio la percentuale dell’albergatore in corsa per la destra (Lega e Fdi) è un terzo di quella del sindaco uscente (22 vs 60). La promessa: «Sarà in consiglio comunale con Viva Ravenna»

«A qualcuno a Ravenna piace sentirsi raccontare le favole, c’è chi crede a promesse impossibili, io invece non sono capace di mentire e in campagna elettorale non ho fatto promesse che non avrei potuto mantenere». Filippo Donati, albergatore di 60 anni, spiega così il risultato uscito dalle urne che gli lascia il titolo poco gratificante di grande sconfitto delle Comunali 2021 dove ha corso come candidato sindaco con il sostegno di Lega e Fratelli d’Italia. Il candidato civico, espressione della lista Viva Ravenna, non è riuscito a portare il centrosinistra al ballottaggio come fece Massimiliano Alberghini nel 2016. Alle 21.31 del 4 ottobre sono state scrutinate 75 sezioni su 165 e la sua percentuale è poco più di un terzo di quella del sindaco uscente Michele de Pascale. Con parziali di lista da flop: Lega e Fdi entrambe sotto al dieci percento. «Sono convinto che quando lo spoglio sarà concluso almeno una delle liste arriverà alla doppia cifra».

Donati rilascia i primi commenti alla stampa dalla sala preconsiliare del municipio, a pochi passi dai banchi dove assicura che prenderà posto: «Non c’è dubbio che farò 5 anni in consiglio con Viva Ravenna. Continuerò la mia attività di imprenditore e lascerò ogni ruolo nelle associazioni di categoria come è giusto che sia quando a un certo punto decidi di prendere un colore politico». In consiglio comunale la missione è già pianificata: «Non potranno fare tutto quello che hanno promesso e noi saremo lì per ricordare tutte le promesse fatte».

L’albergatore non ci sta alla lettura di un’affluenza bassa come segnale di elettori del centrodestra che hanno disertato: «Gli orientamenti tra quelli che non hanno votato sono convinto che siano proporzionali al risultato di quelli che hanno votato. Dobbiamo renderci conto che ha votato un ravennate su due, in calo rispetto a cinque anni fa. Su questo deve ragionare anche De Pascale».

Ma qualcosa non ha funzionato nel suo schieramento se il sindaco uscente si è garantito il bis senza nemmeno passare dal secondo turno: «Forse correre divisi ha spiazzato l’elettorato? Però è anche vero che alcune affermazioni significative non ci sarebbero state in una alleanza complessiva».

La battuta finale è una frecciatina verso una presunta mancanza di fair play da alcuni avversari: «Ho già visto sorrisini di scherno che non mi piacciono. Vengo dal mondo dello sport e non mi sono mai permesso di farli quando ho vinto. Vedremo di far cambiare anche questo».