Il Comune apre il bando per le convenzioni culturali: 540mila euro per il 2023

Domande fino all’8 maggio. Il 14 aprile un incontro pubblico per la presentazione. La gara precedente fu fatta nel 2018 con un fondo di 600mila euro

L'assessore Sbaraglia al Mar

L’assessore Sbaraglia al Mar

Il Comune di Ravenna ripropone per il periodo 2023-2027 il piano quinquennale per le convenzioni con attività culturali. L’avviso pubblico per le candidature è stato pubblicato oggi (7 aprile) e il termine per la presentazione delle domande scade l’8 maggio. Per il 2023 il Comune stanzierà complessivamente 540mila euro, mentre per gli anni successivi gli importi verranno definiti in relazione alle disponibilità di bilancio. La cifra è circa l’11 percento in meno di quella stanziata nel 2018, così come aveva anticipato l’assessore Fabio Sbaraglia in una intervista a Ravenna&Dintorni che potete leggere a questo link.

Saranno selezionate, da apposite commissioni, le associazioni, fondazioni, cooperative e altri enti del terzo settore, con attività di produzione, promozione e divulgazione culturale, operative nelle seguenti aree tematiche: musica, arti performative, promozione culturale e letteraria, arti visive, arti cinematografiche. L’obiettivo è lo sviluppo del sistema culturale e artistico del territorio e il pieno sostegno alle realtà che a diverso titolo progettano e realizzano iniziative ed eventi. A questo link la graduatoria dei progetti valutati nel 2018.

È in programma un incontro pubblico nel quale saranno illustrati nel dettaglio i contenuti dell’avviso e potranno essere fatte eventuali richieste di chiarimenti: venerdì 14 aprile alle 15 alla sala D’Attorre di Casa Melandri, in via Ponte Marino 2.

«Crediamo fermamente in questo modello – dichiara l’assessore alla Cultura Fabio Sbaraglia – perché consente agli operatori della cultura di programmare su prospettive di medio termine e stimola le collaborazioni tra i diversi soggetti protagonisti della scena ravennate, incoraggiando le aggregazioni tra proposte in ambiti affini. Naturalmente quello delle convenzioni non è stato negli ultimi cinque anni e non lo sarà nemmeno in futuro l’unico strumento a disposizione dell’Amministrazione per sostenere le iniziative di cultura e spettacolo, ma riteniamo rappresenti una solida base per mantenere dinamico e fiorente un tessuto diffuso di proposte diversificate e di qualità».

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