Convenzioni culturali: ecco dove vanno i 540mila euro all’anno del Comune di Ravenna

Stilata la graduatoria. L’assessore Sbaraglia: «Così garantiamo continuità progettuale»

Teatro Alighieri

Il teatro Alighieri di Ravenna

È giunta al temine la procedura, avviata con un avviso pubblico, per l’individuazione delle realtà culturali con le quali il Comune di Ravenna si convenzionerà per il quinquennio 2023-2027 (con effetto retroattivo per i primi mesi dell’anno), suddivise in cinque aree tematiche: musica, arti performative, arti visive, promozione culturale e letteraria, attività cinematografiche.

Sono stati messi a disposizione dal Comune complessivamente 540mila euro per ciascuno dei cinque anni considerati. La cifra è circa l’11 percento in meno di quella stanziata nel 2018, in occasione del bando quinquennale scaduto a fine 2022.

Le cinque commissioni che hanno valutato i progetti presentati, composte da esperti per le varie aree tematiche, hanno valutato le singole proposte culturali tenuto conto di precisi parametri quali-quantitativi, esplicitati essi stessi nell’avviso pubblico. I progetti sono stati finanziati sulla base degli esiti delle valutazioni delle commissioni, fino ad esaurimento delle risorse disponibili. Per gli altri progetti comunque ammessi sarà possibile richiedere una compartecipazione, che potrà essere valutata in base alle disponibilità di bilancio (a partire da oggi, i soggetti proponenti i diversi progetti riceveranno una comunicazione dal Comune).

In particolare, oltre alla qualità artistica delle proposte formulate, si è posto l’accento sulla capacità dei progetti di integrarsi con il contesto socio culturale locale e nel contempo di proiettare l’offerta culturale ravennate in una dimensione regionale e nazionale, riservando spazio ai giovani e ai processi educativi. Premiato infine il carattere inclusivo dei progetti, le capacità di costruire proposte aggreganti più realtà culturali, l’attenzione alla multiculturalità e alla sostenibilità.

Le convenzioni culturali si affiancano ad altri strumenti, quali ad esempio l’erogazione di contributi e forme di compartecipazione e concessione a vario titolo di spazi comunali che restano attive e svincolate dall’esito di questo bando. Va poi sottolineato come le fondazioni Ravenna Manifestazioni (la fondazione che organizza il Ravenna Festival) e RavennAntica e Ravenna Teatro (che ha in gestione la Stagione dei Teatri di Ravenna) sono finanziate con bandi separati dal Comune.

«In un contesto di risorse che in questi anni ha visto una sensibile contrazione – dichiara l’assessore alla Cultura Fabio Sbaraglia – siamo soddisfatti di riuscire comunque a sostenere progetti culturali pluriennali investendo 540.000 euro per ciascuno dei prossimi cinque anni. Il lavoro delle commissioni è stato difficile e prezioso, dovendo misurare proposte di attività con proporzioni, caratteristiche e contenuti anche estremamente diversi tra loro. Nella consapevolezza che il contesto in cui ci muoviamo non sempre permette di accompagnare proporzionalmente la crescita che le attività hanno maturato nel tempo, ne esce un quadro complessivo che garantisce una fondamentale continuità progettuale ai soggetti selezionati e che permetterà loro di avere basi certe su cui lavorare».

Le convenzioni 2023-2027 nel dettaglio

La parte più consistente riguarda la musica, che riceve circa la metà dei fondi complessivi a disposizione (ma circa 15mila euro in meno rispetto a cinque anni fa).
In particolare, la società cooperativa Angelo Mariani (che organizza rassegne di musica classica) riceverà 60mila euro l’anno (contro i 70mila del 2018); Emilia Romagna Concerti (sempre per la classica) 57mila (circa 5mila in più rispetto a cinque anni fa), l’associazione culturale Bronson (che organizza festival di musica rock e contemporanea) ne incasserà 53mila (rispetto ai 45mila del 2018) e Jazz Network, per le sue rassegne di jazz e dintorni, 50mila (6mila in meno rispetto al 2018). A completare il quadro della musica ricevono 17mila euro Young Musicians European e La Corelli, capofila del progetto insieme alle associazioni Galla e Teo e Mousike, mentre 15mila euro vanno al Teatro Socjale di Piangipane (in linea con il 2018).
Sono stati ammessi ma non riceveranno finanziamenti (con lo strumento della convenzione) Collegium Musicum Classense, Circolo Arci Scintilla e Mikrokosmos.

Per quanto riguarda le arti performative, complessivamente i finanziamenti restano stabili rispetto alle passate convenzioni.
A ricevere la quota maggiore è la società cooperativa E (30.500 euro), davanti a Cantieri Danza (associazione nota in particolare per il festival di danza urbana Ammutinamenti) con 28mila euro (circa 5mila euro in meno rispetto al passato) ed ErosAntEros con 27mila (più del doppio rispetto al 2018, quando non esisteva però il loro festival internazionale Polis). Il Teatro del Drago perde oltre 7mila euro e ne riceverà 24mila all’anno, mentre restano sostanzialmente stabili i finanziamenti per Accademia Perduta Romagna Teatri (che a Ravenna si occupa in particolare della rassegna di comico), con 15.500 euro. Guadagna alcune migliaia di euro l’associazione Nanou (che incasserà dal Comune 12mila euro l’anno), entra in convenzione Bialystok Produzioni del burattinaio Massimiliano Venturi (in aggregazione con Atuttotondo) con 9.500 euro mentre gli ultimi 10mila euro vanno a Capit, in aggregazione con le associazioni Schurr e Canterini.

Passiamo al comparto della promozione letteraria. L’associazione Onnivoro di Matteo Cavezzali (Scrittura Festival e rassegna letterara Il Tempo Ritrovato) vede leggermente aumentare i contributi fino a quota 25mila euro l’anno; l’Università per gli Adulti Bosi Maramotti stabile a 7mila euro, mentre il Centro Dantesco scende (di poco) a 6mila.

Per quanto riguarda le arti visive, si dividono equamente 6mila euro Bonobolabo (marchio ormai simbolo della street art a Ravenna) e Rete Almagià, mentre sono ammessi e non finanziati Maison Random e le associazioni Sguardi in Camera e Panda Project.

Infine, per quanto riguarda il cinema, Start (in aggregazione con Ascig e Pagine) incasserà 43mila euro l’anno, Ravenna Cinema 16mila e Italsar 11mila.

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