Il sindaco: «Due governi hanno ignorato le mie richieste per accelerare sull’eolico»

De Pascale avrebbe voluto un commissario anche per il parco Agnes offshore

Eolico

«Ogni volta che ho avuto occasione in ogni sede opportuna con il governo attuale e quello precedente ho chiesto che il processo di autorizzazione per il parco eolico offshore a Ravenna avesse la stessa procedura straordinaria con un commissario come è stato con il rigassificatore che ha richiesto solo 120 giorni. Evidentemente ci sono visioni diverse dalle mie». È la replica del sindaco di Ravenna, Michele de Pascale, al nostro editoriale che confrontava la velocità autorizzativa per l’impianto Gnl al largo di Punta Marina con le lungaggini per le pale eoliche in mare.

«Non credo si possa accusare il Comune di greenwashing – prosegue il primo cittadino –. Si è cominciato a parlare di Agnes nel 2019 e ci siamo detti favorevoli da subito e a quei tempi del rigassificatore non c’era nemmeno l’idea».

Il rigassificatore ha viaggiato spedito sul binario accelerato garantito dal commissario straordinario mentre Agnes ha imboccato la rotta tradizionale: «I due governi hanno ritenuto che non si potesse fare una procedura straordinaria per ogni progetto e hanno voluto che Agnes passasse dalla commissione unica per la valutazione di impatto ambientale (Via, ndr). Posso capirlo che si voglia far funzionare la macchina dell’amministrazione ordinaria, ma mi sembrerebbe più logico dare una corsia preferenziale a quei progetti che hanno valore superiore al miliardo di euro come Agnes».

La prima presentazione pubblica di Agnes risale al 2021, ma il deposito della domanda di autorizzazione è arrivata solo a febbraio 2023. Entro fine anno è attesa la risposta della società promotrice, la Qint’x, alle richieste di chiarimento della commissione nazionale. «Ci sono tutte le possibilità di avere un parere finale entro dodici mesi dalla presentazione della domanda. Sarebbe un tempo più che ragionevole. Non dimentichiamoci che, senza un commissario straordinario, i progetti per i rigassificatori attendevano dieci anni, che è un tempo inaccettabile».

Il sindaco ricorda un punto di incontro fra rigassificatore e parco eolico: l’infrastruttura in corso di realizzazione per il gas è già predisposta per il trasporto anche di idrogeno che è una delle produzioni previste da Agnes. «Questo ha permesso di non fare un doppione nelle due progettazioni con un vantaggio per il progetto di rinnovabili».

Al momento dello slancio pro rigassificatore si sarebbe potuto “puntare i piedi” per chiedere di avere un pacchetto unico rigassificatore-eolico? «A Piombino hanno fatto manifestazioni con tremila persone contro il rigassificatore e invece è già attivo, tanto per capirci».

Il sindaco arriva a proporre un comitato del Sì: «Sarebbe il primo in Italia dopo tanti per il No. Quando Agnes avrà dato le risposte che chiede il Governo, si potrebbero fare raccolte firme e manifestazioni a favore».

Di recente Eni ha chiuso un accordo con il Qatar per l’acquisto di Gnl, il gas naturale liquefatto per cui servono i rigassificatori. Alcuni osservatori hanno evidenziato che questo, di fatto, equivale a finanziare Hamas visto che il Qatar è uno dei suoi primi espliciti sostenitori economici. In tutto questo De Pascale vede un motivo in più a favore dell’estrazione di gas in Adriatico: «Differenziare i fornitori è utile a fini democratici, sapendo che il gas nel mondo è di proprietà di Paesi che non sono nella top five di Amnesty. E questo l’Italia lo sta facendo. Ma anche ridurre l’importazione vorrebbe dire meno soldi ad altri Paesi e più occupazione. Se anche avessimo un miliardo di mc in più dal nostro mare, sarebbe un miliardo in meno pagato a quei Paesi».

EROSANTEROS POLIS BILLBOARD 15 04 – 12 05 24
CONSAR BILLB 02 – 12 05 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24