Concessione stadio: il Comune alza il canone richiesto e il contributo concesso

La giunta comunale ha definito i dettagli per il rinnovo della concessione dello stadio comunale di calcio al Ravenna Fc: la durata sale a sei anni ma il contributo alla gestione è per tre anni con eventuale proroga

Benelli

Lo stadio Benelli

La giunta comunale di Ravenna ha stabilito i dettagli per il rinnovo della concessione dello stadio Benelli in uso alla società di calcio Ravenna Fc. Il piano elaborato dall’assessorato allo Sport definisce durata e rapporti economici fra le parti: contratto di sei anni, da marzo 2024 a dicembre 2029, canone annuale di 11mila euro (Iva esclusa) a favore del Comune e contributo economico annuale a favore del club sportivo di 117mila euro (Iva esclusa) per la partecipazione alle spese di gestione per i primi tre anni. La proposta della giunta arriverà in consiglio comunale il 13 febbraio, ma prima il documento dovrà passare anche in commissione consiliare.

Tutti i tre parametri sono stati alzati rispetto al passato. La concessione arrivata a scadenza lo scorso 31 dicembre, e prorogata fino al prossimo 29 febbraio per elaborare la nuova versione, era di durata biennale e prevedeva un canone di 10.200 euro e un contributo di 106.500 euro.

Nella nuova ipotesi, però, il contributo erogato dal Comune, a differenza di quanto avveniva finora, è garantito solo per una parte della concessione: nel 2026 sarà la giunta a valutare l’eventuale prolungamento se non saranno emerse inadempienze da parte del concessionario.

Si tratta del terzo rinnovo dell’accordo tra giallorossi e pubblica amministrazione, proprietaria dell’impianto che occupa 32mila mq in via Punta Stilo. Il primo accordo risale al 2013, quando entrò in esercizio l’attuale compagine a seguito del fallimento della precedente società sportiva. A quel tempo il contributo del Comune come parziale rimborso delle spese di gestione era di 75mila euro. In totale dal 2013 il Ravenna Fc ha ricevuto circa 900mila euro dal Comune e ne ha pagati circa 100mila di canoni.

La concessione dello stadio Benelli di Ravenna

Il contratto di concessione andrà a definire anche i compiti assegnati al gestore (Ravenna Fc). I contratti precedenti indicavano un elenco dettagliato: tutta la manutenzione ordinaria (con cadenze stabilite per tutto, ad esempio per tinteggiature e stucchi), la pulizia (specificando la frequenza con cui vanno lavati i pavimenti e le finestre), il mantenimento del manto erboso da gioco, lo sfalcio delle aiuole, la gestione degli accessi, la guardiania e la vigilanza, la raccolta e smaltimento dei rifiuti e tanti altri interventi. Entro il 31 marzo di ogni anno, secondo i precedenti contratti, il Ravenna Fc deve inviare all’ufficio Sport del Comune un rendiconto delle mansioni svolte.

Ravenna&Dintorni ha potuto visionare il rendiconto relativo alla gestione 2021. Un foglio A4 su carta intestata del Ravenna Football Club firmato dal presidente Alessandro Brunelli e inviato al dirigente comunale Stefano Savini. Un elenco di voci di uscita senza riferimenti a ulteriore documentazione a supporto, ma non è escluso che questa possa effettivamente essere stata recapitata allegata a parte o con altre comunicazioni. Il totale delle uscite viene quantificato in 153mila euro. Le principali voci: 55mila euro per “Gestione emergenza Covid”, 44mila per “Manutenzioni”, 20mila per “sanificazione/pulizie”. Tra le spese figurano anche 1.513,54 euro indicati come “Utenze” senza maggiori dettagli. Una cifra piuttosto bassa se dovesse indicare le utenze di tutto lo stadio. Un numero che forse poteva far emergere l’anomalia delle bollette non pagate.

I debiti del Ravenna Fc con la pubblica amministrazione

Va ricordato che nei mesi scorsi è emerso che il Ravenna Fc per dieci anni non ha pagato le bollette di luce e acqua e la tassa rifiuti (Tari) per lo stadio che ha in concessione. Per luce e acqua fino a dicembre 2022 si tratta di 429mila euro. Per la Tari sono 32mila euro. Se si tiene conto che va aggiunto il conto del 2023 di luce e acqua, si può considerare un debito totale di circa mezzo milione di euro verso la pubblica amministrazione (da aggiungere alla perdita di 180mila euro accumulata negli ultimi quattro esercizi). Per luce e acqua il creditore dei giallorossi infatti è il Comune e non le aziende Hera e Edison che non hanno mai staccato le utenze proprio perché i pagamenti sono sempre stati saldati dall’amministrazione pubblica che era formalmente intestataria delle fatture. Ravenna Fc e Comune hanno sottoscritto da poco un piano di rientro del debito di luce e acqua spalmato su sei anni con 36 rate bimestrali. La prima da 13.259,81 euro era da versare entro l’1 gennaio scorso. La prossima per l’1 marzo sarà di 13.183,83 euro.

La storia dello stadio di calcio di Ravenna

Lo stadio di calcio della città di Ravenna è di proprietà del Comune, è stato inaugurato nel 1966 e dal 1970 è intitolato a Bruno Benelli, il sindaco dal 1963 al 1967 durante il cui mandato l’impianto fu costruito. Il complesso – che oggi comprende anche il piccolo campo sportivo per il riscaldamento pre-gara e una palazzina con spogliatoi, sala stampa, magazzini e uffici – occupa un’area di 32mila metri quadrati. La costruzione iniziò nell’agosto del 1958 con un importo di 133 milioni di lire erogato dall’Istituto per il Credito Sportivo per il primo stralcio a cui ne seguirono altri. Inizialmente poteva contenere cinquemila persone. L’ampliamento della capienza venne con la conquista della prima serie B (1993). L’impianto avrebbe oggi una potenzialità di 12mila posti ma da anni ormai è omologato solo per cinquemila.

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