«Con fotovoltaico o con le torri Hamon, il problema dell’ex Sarom è l’inquinamento»

Il consigliere comunale Alberto Ferrero (Fdi) interviene nel dibattito sui manufatti che Eni sta demolendo

Eni venderà l'area ex Sarom all'Autorità portuale per 6,4 milioni di euro (foto Andrea Garavini)«Quello che mi sarei aspettato dall’amministrazione comunale sarebbe stato di pretendere, indipendentemente dall’utilizzo che di quella zona verrà fatto, che la proprietà riportasse quel terreno alla sua iniziale salubrità». Sono le parole di Alberto Ferrero, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia a Ravenna, a proposito dell’area ex Sarom dove è in corso la demolizione delle torri Hamon da parte di Eni che ne è proprietaria in vista della cessione all’Autorità portuale che ne farà un campo fotovoltaico.

Secondo il consigliere comunale di Fdi non è corretto chiedere un pronunciamento della Soprintendenza: «L’unico ente che avrebbe potuto chiederne una salvaguardia, tramite una interlocuzione con la proprietà, sarebbe stato il Comune sulla cui sensibilità in materia nutriamo, tuttavia, qualche dubbio vedendo come “valorizza” le mura cittadine ridotte ormai a ruderi. Pensare quindi ad un suo reale interessamento alle vestigia industriali di Ravenna sarebbe utopico».

Nelle intenzioni passate del Comune i 25 ettari della ex raffineria sarebbero dovuti o potuti diventare un parco, poi solo relativamente di recente è stato deciso di trasformarlo in un campo fotovoltaico. «Considerando tuttavia la necessità di guardare anche ai prossimi decenni, non sappiamo come cambierà la demografia della nostra città e non è escluso che quella zona, ora in periferia, possa essere compresa in un ambito urbano. Il risultato è che quando il campo fotovoltaico sarà ipoteticamente dismesso, quella zona continuerà ed essere inquinata».

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