«Ho scelto di candidarmi per i miei figli e per i miei studenti, con l’idea di dare loro un futuro più solido da qui a dieci anni». La professoressa Elena Ugolini, docente di storia e filosofia e direttrice dell’istituto Malpighi di Bologna, inquadra così la sua discesa in campo come candidata alla presidenza della Regione Emilia-Romagna in occasione della prima visita ufficiale a Ravenna, oggi, 27 settembre.
Ugolini, nata a Rimini nel 1959 e già sottosegretaria all’Istruzione durante il governo Monti, correrà per il centrodestra come candidata civica e ha presentato il suo programma nel corso di una conferenza aperta al pubblico. Tra i primi punti la valorizzazione della famiglia, il miglioramento del sistema scolastico, sanitario e dell’urbanistica: «Credo in una politica che rimetta al centro le persone, gli educatori, intesi come sia come insegnati che come genitori, che devono sentirsi liberi di fare figli a prescindere dalla categoria di reddito senza temere di entrare nella fascia di povertà».
Ugolini promette un occhio di riguardo anche per i professionisti in ambito medico e sanitario per le nuove generazioni, «affinché non si sentano più costrette a spostarsi all’estero per realizzarsi».
Parlando di economia e sviluppo, la necessità è «semplificare i bandi per migliorarne l’accessibilità, portare avanti un “progetto casa” con i dovuti sostegni e revisionare la legge urbanistica, semplificandola».
Tra i temi affrontati durante la presentazione anche la messa in sicurezza del territorio dal punto di vista idrogeologico: «Non sono una terrapiattista e riconosco la realtà del cambiamento climatico, che richiede l’unione di varie tipologie di professionisti per essere contrastato, tra geologi, fisici e scienziati. Non può essere usato però come alibi come è stato fatto dalla sinistra negli ultimi anni. Tre alluvioni in sedici mesi non sono accettabili per un territorio come il nostro ed è necessario riuscire a governare fiumi e affluenti per ridurre i rischi, partendo dalla pulizia degli stessi, senza deroghe e rimandi. È importante passare dall’idea al progetto e alla sua realizzazione nel minor tempo possibile».
A sostenere l’intervento di Ugolini, i rappresentanti dei altri partiti di coalizione, come Fabrizio Dore, coordinatore provinciale di Forza Italia che si è espresso duramente sulla necessità di cambiamento in regione: «Sosteniamo pienamente la candidatura di Ugolini, una battaglia difficile in una terra comunista. Dopo tre alluvioni la sinistra non ha subito nessun contraccolpo a livello elettorale, questo dovrebbe bastare per far riflettere sulla tipologia di elettorato, che prende le sembianze di una sorta di malato che non sa nemmeno di esserlo».
Alberto Ferrero, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia e candidato al consiglio regionale, nel suo intervento si è focalizzato principalmente nella sfida di Ugolini contro De Pascale: «È importante mettere Ravenna al centro di questa campagna, perché dall’altra parte non c’è un semplice avversario politico, ma il sindaco di questa città. Un sindaco desaparecido, che può elencare nella sua carriera una lunga lista di lavori pubblici mai portati a termine, una totale mancanza di rispetto per l’ambiente e il verde pubblico, oltre che a tre alluvioni nel corso di due anni a cui far capo come responsabile. Se in Emilia e nelle provincie lontane conoscessero meglio De Pascale e la sua storia politica, siamo sicuri che i consensi sarebbero miseri. Vogliamo per il futuro della Regione qualcuno con un piglio e un’umanità diversa da quella dimostrata da chi l’ha governata finora».
In ultimo una battuta di Roberta Conti, segretaria della Lega a Faenza, che si è espressa principalmente sull’amministrazione Bonaccini nel post alluvione definendola «incapace, incompetente e giocata sulla pelle di aziende e persone», con l’auspicio di «un cambiamento prima possibile nell’amministrazione e nella mentalità della Regione».