La coalizione di estrema sinistra presenta la prima lista a sostegno di Iannucci

Sono 24 i nomi della squadra di Ravenna in Comune, nei prossimi giorni saranno annunciate quelle di Potere al Popolo, Rifondazione Comunista e Partito Comunista Italiano, per un totale di oltre 80 candidati

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La coalizione di estrema sinistra ha presentato la lista di Ravenna in Comune, prima delle quattro a sostegno della candidata Marisa Iannucci, docente e scrittrice su temi sociali e femministi. «La nostra candidatura sostiene un progetto che portiamo avanti da 10 anni, ma che quest’anno abbiamo deciso di proporre in una formula diversa rispetto alle elezioni del 2016 – dichiara il portavoce Paolo Secci in apertura -. Abbiamo scelto di sfruttare al meglio le normative elettorali presentando quattro liste coalizzate per un obiettivo e un candidato a sindaco comune, nell’interesse di quei cittadini che non si sentono rappresentati dall’amministrazione di centrosinistra né dall’opposizione di centrodestra».

I candidati:

La coalizione sarà formata da oltre 80 nomi, grazie all’unione delle liste di Potere al Popolo, Partito Comunista Italiano, Rifondazione Comunista (che verranno presentate nei prossimi giorni) e quella di Ravenna in Comune, che conta 24 candidati «eterogenei per genere, età, profili culturali e professionali – spiega Iannucci – abbiamo scelto di dare spazio a una pluralità di voci, dove i docenti si affiancano agli studenti liceali e universitari, alle figure del mondo del teatro, della musica e della cultura come di altri ambiti professionali».

La squadra di Ravenna in Comune è composta da:

  • Matteo Valtancoli, Faenza, 1982 (capo lista);
  • Valentina Baldassarri, Lugo 1968;
  • Paolo Secci, Ravenna 1963;
  • Emanuela Folli, Salsomaggiore Terme 1962;
  • Luca Dubbini, Ravenna 1980;
  • Martina Melluzza, Lugo 2005;
  • Marco Michelacci, Ravenna 1968;
  • Amira Pollini, Ravenna 2003;
  • Giorgio Turchetti, Russi 1954;
  • Elena Vignoli Ravenna 1983;
  • Stefano Pelloni, Lugo 1982;
  • Roberta Ronchi Lugo 1969;
  • Massimo Marendon, Ravenna 1961;
  • Veronica Parato, Sassuolo 1994;
  • Massimiliano Lisco, Ravenna 1976;
  • Latifa Bouamoul, Casablanca 1967;
  • Giuseppe Limantri, Trapani 1967;
  • Aurora Cuppone, Nardò 1997;
  • Andrea Paja, Elbasan 1967;
  • Elena Sartori, Ravenna 1967;
  • Desiderio Basile, Ravenna 1995;
  • Patrizia Diamante, Faenza 1963;
  • Yuri Nati, Ravenna 1983;
  • Maria Rossini, Faenza 1946.

Il capolista selezionato è Matteo Valtancoli, docente del Liceo Artistico e esperto di grafica e comunicazione, originario di Faenza (dove ha alle spalle una lunga storia di attivismo nel sociale) ma residente a Ravenna già da qualche anno. Nel suo intervento dichiara: «Ho conosciuto Marisa “tra i banchi di scuola” e ho trovato in lei una persona straordinaria. Credo ci siano due visioni del mondo, una contraddistinta da un solo pensiero e da una via unica da seguire, scelta indistintamente da centro destra e centro sinistra, e una che promuove la pluralità, il multipensiero e l’accoglienza. Io e Marisa ne siamo il primo esempio, siamo uniti da tanti valori ma sono anche tante le differenze tra noi: Marisa è una donna musulmana e io sono ateo e poliamoroso, ma le nostre diversità non impediscono il dialogo e il confronto. Ci candidiamo per dare un’alternativa reale alla città, perché tra la coalizione di centro destra e quella di centro sinistra non vedo sostanziali differenze, ma solo sfumature».

Il Programma:

Tra i punti principali della colazione c’è l’attenzione alle categorie più svantaggiate: «Dai poveri, anche quelli “invisibili” e sempre più diffusi anche in una città apparentemente benestante come la nostra, alle fasce più estreme, come migranti e carcerati»; all’ambiente: «Senza ipocrisia e azioni di green-washing ma con la coerenza che ci contraddistingue e che è il nostro punto di forza. C’è chi parla di ambiente e sostenibilità e vota a favore della cementificazione smodata e del fossile, abbiamo un rigassificatore in funzione senza ancora avere risposte e certezze sulla sicurezza e le sue infrastrutture – continua Iannucci – Saremo presenti alle ultime manifestazioni di “Uscire dalla camera a gas” come lo siamo sempre stati. A quegli incontri però, capita di vedere le stesse persone che poi appoggiano liste e coalizioni che il rigassificatore lo votano, e questo è assurdo». C’è poi uno sguardo verso il mondo del lavoro, tra sicurezza e lotta al precariato: «Bisogna far fronte alle nuove povertà, che spesso colpiscono anche i lavoratori. Lottare contro il subappalto e il precariato e lavorare per la sicurezza nelle nostre fabbriche e nel nostro porto». Tra i nodi principali anche la garanzia di una organizzazione pubblica in grado di fornire servizi alla cittadinanza, a partire dalla sanità: «Si tratta della via opposta a quella della privatizzazione, intrapresa negli ultimi anni. Vogliamo una città pubblica e sostenibile. Le tasse per questo tipo di servizi le stiamo già pagando, non ci sarebbero nuovi costi». Infine, una serie di proposte legate alla cultura, alla cittadinanza attiva e all’inclusione sociale: «Tutti questi ambiti sono interconessi. Non si può parlare di tutela dell’ambiente senza parlare di lavoro e non si può parlare di pace senza parlare di sicurezza pubblica, così come non si può fare cultura senza la pubblica partecipazione» conclude Iannucci.

Tra gli altri punti del programma ci sono poi l’idea dello sport come diritto popolare non come impresa e il no all’invio di armi dal porto di Ravenna verso zone di guerra: «come Israele, per schierarsi concretamente dalla parte dei popoli oppressi, come quello palestinese». In chiusura, Iannucci ringrazia gli altri partiti della coalizione: «Ravenna in Comune, grazie all’appoggio di Potere al Popolo, Pci e Rifondazione vuole dare un’alternativa a chi è deluso dal centro sinistra e vuole combattere contro una destra sempre più pericolosa. A Ravenna esiste anche una sinistra coerente e unita, e questo per noi è un grande valore».

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