
Nome e cognome: Alessandro Barattoni.
Luogo e data di nascita: Faenza, 6 novembre 1982.
Stato civile: coniugato.
Titolo di studio: laurea triennale alla Facoltà di Scienze Politiche di Forlì, indirizzo Istituzioni, Economia e Politiche dell’Ue.
Professione: impiegato addetto alle gestioni immobiliari.
Reddito annuo del 2024: 45mila euro lordi.
Veicoli di proprietà: Land Rover Discovery.
Immobili di proprietà: 50 percento dell’immobile di residenza; un terreno di 23 ettari a Mandriole.
Orientamento religioso: cattolico.
Tessera di partito (ultima posseduta e attuale): Pd.
Coalizione che lo sostiene: Pd, Avs, Pri, Movimento 5 Stelle, Progetto Ravenna, Ama Ravenna.
Quale partito ha votato alle ultime elezioni politiche: «Il Pd».
Esperienze politiche precedenti: consigliere di circoscrizione a Sant’Alberto, consigliere comunale, consigliere provinciale, membro del comitato esecutivo del Parco del Delta del Po, segretario provinciale Pd.
Cosa è mancato a Ravenna durante i due mandati di De Pascale?
«È mancato il poter affrontare tempi normali. Si sono dovute rincorrere emergenze diverse, dalla pandemia all’accoglienza di navi di migranti mandate continuamente a Ravenna, dall’aumento dei costi dell’energia all’alluvione, eventi che hanno stravolto una programmazione precisa rivolta al miglioramento della città».
I tre problemi principali di Ravenna e le possibili soluzioni.
«Uno dei grandi problemi della città è quello delle manutenzioni di verde, strade e marciapiedi, per questo prevederemo il raddoppio del fondo per le manutenzioni ordinarie e organizzeremo più controllo sul territorio; inoltre daremo battaglia per ottenere trasferimenti statali non solo per numero di abitanti, ma per estensione territoriale, perché il comune è grande sia per la destra che per la sinistra. Il secondo problema della città è legato al traffico, per questo chiederemo ad Anas un’accelerazione dei cantieri e ci impegneremo per ottenere i fondi per realizzare l’attraversamento sul Candiano e tempi più celeri per la variante di Mezzano. Ultimo, ma non ultimo, dovremo affrontare il tema dell’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle fragilità e della disabilità, di conseguenza servirà un assessorato unico per Sanità e Sociale».
Quale sarebbe il suo primo provvedimento da sindaco?
«Come sottolineato in più occasioni, lavorerò per ottenere il prima possibile l’alta velocità ferroviaria in Romagna».
Quale potrebbe essere l’iniziativa più importante del suo mandato, quella per cui vorrebbe essere ricordato?
«Più che per un’opera, vorrei essere ricordato per il mio agire quotidiano. Mi piacerebbe essere valutato come un sindaco che ha incontrato cittadine e cittadini, li ha ascoltati e si è impegnato a risolvere tempestivamente anche questioni della vita quotidiana del suo comune, senza mai dimenticare di guardare al grande, al lontano, al futuro. Mai solo, e nel modo più concreto e coraggioso possibile».
Quale sarà l’area o la zona del comune che potrebbe vedere i mutamenti più significativi durante il suo mandato e quali?
«Come ho avuto modo più volte di sottolineare in questi mesi, ho progetti specifici su tutta la città: dal centro, ai quartieri, ai nove lidi fino alle tante frazioni, tutte diverse, del nostro magnifico Comune».
Intelligenza artificiale generativa: quale potrebbe essere un utilizzo nel prossimo futuro in grado di migliorare la macchina comunale?
«L’integrazione dell’Ia generativa nella pubblica amministrazione potrebbe aiutare a migliorare l’interazione con i cittadini e potrebbe innovare l’erogazione di alcuni servizi».
Un atto simbolico, a costo zero, che compirà se eletto sindaco.
«Istituire immediatamente l’osservatorio sui prezzi al consumo per calmierare l’inflazione che ha eroso molto potere di spesa negli ultimi anni».
Dove e come trovare le risorse per i suoi progetti? Alzerà le tasse comunali? Quali servizi si potrebbero tagliare?
«Non intendo mettere mano alle tasse comunali pagate da cittadine e cittadini. Avremo bisogno di riorganizzare alcuni servizi davanti a bisogni nuovi ed emergenti. Prima di tagliare bisogna ripensare».
Tra le proposte degli avversari di queste settimane, quali sarebbe disposto ad appoggiare?
«In linea generale, sono sempre disposto ad appoggiare proposte migliorative e di buon senso; in questi giorni ho condiviso la necessità espressa da Marisa Iannucci di sostenere maggiormente lo sport di base».
Tra le proposte degli avversari di queste settimane, quale la preoccupa di più?
«Mi preoccupa l’idea di poter richiedere l’esercito nella zona della stazione, perché non è con l’isolamento che si ottengono risultati significativi e duraturi, anzi, così facendo si spostano i problemi di qualche centinaio di metri. Ricordate com’era piazza San Francesco? Oggi quell’area è un fiore all’occhiello della città, e si è arrivati a questo risultato frequentandola, mettendo in atto una strategia condivisa tra pubblico-privato e portando a vivere maggiormente quelle zone».
Con quali avversari sarebbe disposto a cercare convergenze se si andasse al ballottaggio?
«Ho costruito un’alleanza larga e plurale con una visione condivisa di Ravenna. Non mi sono candidato per far perdere gli altri, ma per portare avanti le cose che ho condiviso in questi mesi con tanti ravennati».
Sotto quale percentuale di voto non sarebbe soddisfatto del suo risultato elettorale?
«Questa tornata elettorale sarà fortemente condizionata dall’incognita dell’affluenza, penso sia stato sbagliato non accorpare elezioni comunali e referendum. Non mi stancherò mai di chiedere a tutte e a tutti di andare a votare. Un’amministrazione comunale scelta da tanti è fondamentale per il benessere della democrazia e per avere istituzioni più forti anche per le battaglie che dovremo fare per il futuro di Ravenna».
TEMPO LIBERO
Pratica sport? Per che squadra tifa? Quali sono i suoi hobby? «Ho giocato a calcio e ogni tanto mi concedo qualche ora di tennis. Gioco a beccaccino e briscola (anche in 5), tifo Ravenna in tutti gli sport».
Consigli ai lettori/elettori:
Un libro: Un Uomo, Oriana Fallaci.
Un film: Nuovo cinema paradiso.
Un disco: What’s the story morning glory (Oasis).
Un mezzo di informazione: «Carta stampata e testate online».
Qual è il suo supermercato di riferimento? Dove fa la spesa? «Mi servo al supermercato Conad di via Cesarea angolo via Serra».
Per completare il quadro extra intervista, ecco infine le risposte alle nostre sei domande su temi specifici, già pubblicate le scorse settimane e che riportiamo nuovamente qui per dare modo a chi se le fosse perse di analizzare in modo più completo possibile la proposta del candidato.
STRADE E VIABILITÀ: «Dopo aver passato anni “straordinari” a causa dei rincari delle materie prime e dei fondi europei, il prossimo mandato lo immagino come la stagione delle manutenzioni diffuse e capillari. Si tratta di interventi fondamentali perché avere scuole, ospedali e servizi è importante, ma bisogna anche garantire che le persone possano raggiungerli in macchina, a piedi o in bicicletta in totale sicurezza. Una città sicura si costruisce anche, e soprattutto, con la cura degli elementi di base: marciapiedi ben tenuti, piste ciclabili e incroci sicuri, strisce pedonali ben visibili, strade più illuminate, aiuole curate. È tempo di far partire una nuova stagione della manutenzione ordinaria che sia continua, programmata e condivisa con i territori, perché la qualità urbana si misura ogni giorno, strada dopo strada. Per questo aumenteremo il fondo destinato alle manutenzioni e introdurremo una figura tecnica dell’ufficio strade che, con regolarità, affianchi i presidenti dei consigli territoriali per monitorare i lavori svolti e programmare quelli futuri, rafforzando così la presenza dell’amministrazione nei territori. Una cura urbana capillare, attenta anche ai piccoli interventi quotidiani, sarà il segno di un’Amministrazione che mette al centro le persone e le relazioni e che considera il decoro urbano come condizione per una città più accessibile e accogliente».
RAVENNA FESTIVAL E CULTURA: «Ravenna, negli anni, ha saputo alimentare un ricco panorama culturale, che ha trovato nella diversità di registri e di linguaggi uno degli elementi vincenti. Allo stesso modo, la presenza e la forza di un festival internazionale, capace di portare il nome di Ravenna nel mondo, continua a rappresentare un’eccellenza fortemente radicata in città. Una realtà che collabora e coinvolge tante e diverse esperienze culturali attive sul territorio. Siamo certi che da questa relazione possano continuare a nascere grandi opportunità. Contemporaneamente, siamo convinti che per rilanciare il virtuoso modello ravennate, garantendone una prospettiva di lungo periodo, occorra immaginare anche nuovi strumenti di sostegno alla cultura che permettano ad altri operatori di potersi strutturare e crescere, così come è avvenuto nel tempo per le generazioni precedenti. Per questo, oltre al tema delle risorse economiche a sostegno, diventa prioritario affrontare il problema della mancanza di spazi. Siamo infatti consapevoli che a Ravenna, come quasi ovunque, una delle grandi difficoltà sia la carenza di luoghi in cui potersi sperimentare e far crescere la propria poetica. Questo sarà un altro degli argomenti su cui ci concentreremo nei prossimi anni, per fare in modo di garantire le stesse possibilità sia ad artisti emergenti, sia a chi è già strutturato».
IL CAROVITA E L’EMERGENZA CASA: «Le politiche dei redditi sono strettamente dipendenti dalle scelte fatte a livello nazionale e negli ultimi anni si è deciso di colpire i poveri anziché la povertà. I salari e gli stipendi non sono cresciuti e non è stato fatto nessun tentativo per sterilizzare l’inflazione, né si è pensato a politiche socioeconomiche in favore delle fasce più deboli. Si è invece scelto di lasciare sole le famiglie, senza contrastare l’aumento dei costi dell’energia, del carburante, né della spesa alimentare, anzi è stato abolito il reddito di cittadinanza e sotto finanziato il fondo per le morosità senza predisporre strumenti alternativi. Ecco perché, per far fronte a un costo della vita che si conferma tra i più alti in Italia, tra i primi interventi che metteremo in campo ci sarà l’istituzione di un osservatorio comunale per i prezzi al consumo. Allo stesso tempo col nuovo Pug prevederemo nuove abitazioni Ers e Erp e inseriremo la gratuità per alcuni servizi di trasporto, per spazi creativi e di socialità. Sarà fondamentale anche continuare a investire affinché Ravenna rimanga una città capace di attrarre lavoro di qualità e affinché mantenga una formazione secondaria e universitaria di rilievo».
I LIDI RAVENNATI: «Da Casal Borsetti a Lido di Savio ogni lido ha criticità da affrontare, ma anche peculiarità e opportunità diverse da sviluppare. In proposito, da mesi mi sto confrontando con operatori, operatrici e residenti che stanno fornendo preziosi spunti, suggerimenti e avanzano richieste per migliorare le zone che abitano e che frequentano e che quindi conoscono in profondità. Siamo consapevoli che i prossimi anni saranno caratterizzati anche dalle conseguenze della Bolkestein, e quindi è innegabile che il comparto balneare dovrà affrontare un grande e profondo cambiamento. Per questo crediamo che Ravenna dovrà essere capace di offrire un nuovo prodotto integrato che metta insieme la città d’arte, il Parco del Delta e la proposta marittima: una sfida di offerta complessiva che potrà contare su aspetti originali e distintivi in termini di esperenzialità, unicità e accoglienza. Un progetto che caratterizzerà gli anni che abbiamo di fronte sarà la riqualificazione del tratto che si sviluppa lungo il canale a Marina di Ravenna, dallo sbarco del traghetto fino al faro: un intervento frutto di un grande lavoro di squadra, che svilupperemo in accordo con Autorità di sistema portuale, Demanio e Marina militare».
ENERGIA E RIGASSIFICATORE: «In Italia i Comuni sono 8mila e sbagliamo se pensiamo che ognuno possa colmare, da solo, l’assenza di una strategia energetica nazionale che dovrebbe tenere insieme decarbonizzazione, sicurezza degli approvvigionamenti e autonomia energetica. Rispetto alla transizione, in questi anni Ravenna ha cercato di fare la propria parte. Il gas è l’energia chiave per questi passaggi e la meno inquinante fra quelle fossili e sono convinto che il nostro distretto potrebbe dare il proprio contributo con estrazioni oltre le 9 miglia senza effetti sulla subsidenza costiera. Sono invece a favore della chiusura della piattaforma Angela Angelina, a cui si deve parte degli effetti negativi sul livello del suolo fra Lido Adriano e Lido di Dante. Ritengo inoltre che la comunità e la politica ravennate dovrebbero esercitare una pressione sul Governo per l’emanazione del decreto che consenta l’avvio di Agnes, progetto di hub energetico a fonti rinnovabili nel Mar Adriatico. Allo stesso modo, credo che occorra favorire il più possibile l’installazione e la creazione di tante piccole comunità energetiche rinnovabili, in grado di diminuire i consumi delle famiglie e delle imprese a livello locale. Finora la tutela dell’ambiente e il lavoro sono riusciti a non andare in contrasto e noi non vogliamo né transizione senza lavoro, né lavoro senza sostenibilità».
ADOLESCENTI: «Il futuro non è dei giovani, il presente lo è. Occorre partire da qui e dall’oggi, dalle esigenze e dal malessere che sempre più ragazzi e ragazze stanno esprimendo, dal pessimismo per le situazioni che hanno intorno, per pensare di garantire maggiori opportunità e accompagnarli con più serenità al domani. Dobbiamo ascoltarli, interpretare le loro aspettative e alimentare speranze in una crescita che non sempre è facile. Allo stesso tempo, non possiamo far finta che non sia cambiato nulla nei contesti familiari, dove, con sempre più frequenza, emergono fragilità genitoriali e casi di violenza domestica. Anche per questo, dobbiamo investire sempre di più sull’educazione. Da ragazzo cresciuto in paese, ho avuto la fortuna di trovare spazi di incontro e di comunità che oggi sono sempre più rari. Per questo, tra le tante, una delle prime iniziative che intendo proporre alla città è quella di una piazza coperta, completamente gratuita, fruibile da tutte e da tutti, in cui praticare sport, alimentare l’aggregazione e creare occasioni di socialità e di autonomia. Così come spazi liberi nei territori. Ma saranno fondamentali anche gli stimoli culturali che sapremo affiancare perché, senza cultura, non c’è futuro e la cultura aiuta l’autodeterminazione di sè. Un altro aspetto su cui vorrei lavorare è quello dei trasporti, per facilitare gli spostamenti e consentire più occasioni a tutte e tutti aldilà del luogo di residenza».