martedì
24 Giugno 2025
verso il voto

Centrodestra, Grandi: «Anche i droni per la sicurezza. Rivoluzione decoro urbano»

Dopo una carriera politica come civico e con l'Udc, l'assicuratore 55enne ha preso la tessera di Fratelli d'Italia. «Voglio trasformare i consigli territoriali». Il primo atto simbolico in caso di elezione: «Una passeggiata anti-degrado»

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Nicola Grandi

Nome e cognome: Nicola Grandi.

Luogo e data di nascita: Ferrara, 27 novembre 1969.

Stato civile: coniugato.

Titolo di studio: diploma di perito agrario.

Professione: agente di assicurazione.

Reddito annuo del 2024: imponibile 101.110 euro.

Veicoli di proprietà: Smart Ev e Toyota Yaris.

Immobili di proprietà: casa di civile abitazione al 50%.

Orientamento religioso: cattolico.

Tessera di partito (ultima posseduta e attuale): attuale Fratelli d’Italia, l’ultima Udc.

Coalizione che lo sostiene: Fratelli d’Italia, Forza Italia e Viva Ravenna.

Quale partito ha votato alle ultime elezioni politiche: «Il voto è segreto».

Esperienze politiche precedenti: «Segretario comunale di partito politico, consigliere territoriale, presidente di consiglio territoriale, presidente di commissione consigliare permanente, attualmente consigliere comunale» prima con Lista per Ravenna e poi con Viva Ravenna.

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Cosa è mancato a Ravenna durante i due mandati di De Pascale?
«Passione e coraggio; la voglia di pensare davvero alla città, ai suoi limiti e alle sue potenzialità; la capacità di stare fra la gente e ascoltare le loro parole per trasformarle in fatti, anche a costo di scelte impopolari; la capacità di mettersi in discussione».

I tre problemi principali di Ravenna e le possibili soluzioni:
«La sicurezza, da affrontare con un piano serio e articolato e con consapevolezza, cioè senza negare la serietà del problema e la richiesta di maggiore tranquillità espressa da diverse parti della popolazione. Tra le nostre proposte: l’introduzione degli street tutor per presidiare le aree sensibili; l’attivazione effettiva dei droni attualmente inutilizzati dalla polizia locale e l’acquisto di nuovi dispositivi; la creazione di una cabina di regia tra le forze dell’ordine per la gestione integrata delle telecamere; un investimento deciso sulla polizia locale, oggi carente di risorse e tecnologie.
La viabilità, intesa sia come manutenzione delle strade sia come infrastrutture, che va affrontata con un nuovo piano del traffico. I primi interventi da attuare sono il sottopasso di via Molinetto, la soluzione dell’annosa questione del bypass sul Candiano e un ripensamento del nodo di accesso all’area portuale nell’intersezione Classicana / via Trieste.
Il degrado di centro storico e forese, da approcciare con uno staff dedicato che pattugli e monitori il territorio, verificando le situazioni critiche e programmando interventi dedicati e puntuali».

Quale sarebbe il suo primo provvedimento da sindaco?
«Un intervento radicale in tema di decoro urbano e manutenzioni, con un progetto finanziato e serrato di interventi immediati e tangibili».

Quale potrebbe essere l’iniziativa più importante del suo mandato, quella per cui vorrebbe essere ricordato?
«La rivoluzione in termini di strumenti di partecipazione, con un nuovo sistema di consigli territoriali, perché come sono ora non servono, petizioni e referendum popolari e la trasformazione dell’amministrazione nella direzione di un ascolto vero dei cittadini e di una concertazione reale».

Quale sarà l’area o la zona del comune che potrebbe vedere i mutamenti più significativi durante il suo mandato e quali?
«L’area dei giardini Speyer, con interventi che partono dalla presa di coscienza dell’esistenza di un problema, per passare alla messa in atto di provvedimenti immediati e semplici come droni e presidi fissi di polizia per arrivare, se serve anche se non lo auspico, a decisioni più coraggiose come quella della recinzione, che ai giardini pubblici ha dimostrato nostro malgrado di poter essere assai efficace».

IA generativa: quale potrebbe essere un utilizzo nel prossimo futuro in grado di migliorare la macchina comunale?
«È impensabile affrontare le sfide che ci aspettano senza mettere sul piatto l’esistenza di questo straordinario strumento, che abbiamo infatti inserito in uno dei capitoli del nostro programma elettorale. L’AI può essere utile per lo snellimento di pratiche burocratiche (chatbot o assistenti virtuali per guidare i cittadini nella compilazione di moduli online come  richieste di residenza, bonus, permessi), classificare automaticamente documenti, estrarre dati e archiviarli digitalmente, ma anche per attività più complesse, come l’analisi predittiva per la pianificazione urbana, il controllo e la prevenzione delle frodi, la gestione di flussi di domande in ambito sanitario o di servizi, la traduzione automatica e l’accessibilità ad atti amministrativi».

Un atto simbolico, a costo zero, che compirà se eletto sindaco.
«Una passeggiata, la prima, insieme ai componenti del nucleo anti-degrado che verrà immediatamente costituito per rendere idea di cosa intendiamo per le tre tipologie di interventi che tale nucleo dovrà occuparsi di gestire – immediati, differibili, e programmabili nel medio periodo -, girando un filmato affinché i cittadini comprendano l’importanza di tale scelta e l’amore per la città che la anima».

Dove e come trovare le risorse per i suoi progetti? Alzerà le tasse comunali? Quali servizi si potrebbero tagliare?
«Le risorse verranno recuperate prima di tutto dal taglio agli sprechi: da anni si trascinano scelte, a partire dalla attribuzione degli incarichi in società partecipate e controllate, ad esempio nei servizi di raccolta dei rifiuti, che privilegiano la politica rispetto alla meritocrazia. È ora di un cambio di rotta. Le recupereremo inoltre mettendo in atto una programmazione puntuale e precisa di investimenti, attingendo risorse da un bilancio florido. Le risorse non mancano… semplicemente mancano gli investimenti!».

Tra le proposte degli avversari di queste settimane, quali sarebbe disposto ad appoggiare?
«Le 8 proposte di buon senso di Ancisi sul centro storico e quelle di Morgese sui giardini Speyer o sull’hub per i giovani, proposte largamente condivise ed assai simili alle nostre».

Tra le proposte degli avversari di queste settimane, quale la preoccupa di più?
«Le parole e le proposte di chi si pone “contro il centrodestra e in alternativa al centrosinistra”, la politica non è una guerra, non è una battaglia, e non è una gara, l’unica che deve vincere è la nostra città. Questo approccio che si pone “contro” e non “pro” è davvero preoccupante».

Con quali avversari sarebbe disposto a cercare convergenze se si andasse al ballottaggio?
«Se ci fosse un ballottaggio, che i numeri dicono sarebbe fra me e Alessandro Barattoni, cercherei convergenze con chiunque abbia davvero a cuore la propria città e la volontà di mettersi a sedere e condividere un’idea di città migliore. Devo precisare che la distanza che mi separa delle idee e dai principi ispiratori dell’azione politica (non umana) di Marisa Iannucci mi pare francamente difficilmente colmabile».

Sotto quale percentuale di voto non sarebbe soddisfatto del suo risultato elettorale?
«Sotto il 50% al ballottaggio».

TEMPO LIBERO

Pratica sport? Per che squadra tifa? Quali sono i suoi hobby? «Sono interista e il mio hobby principale, in questo periodo piuttosto trascurato, è la bicicletta».

Consigli ai lettori/elettori:
Un libro: Shantaram di Gregory David Roberts.
Un film: The Blues Brother.
Un disco: Va bene va bene così di Vasco Rossi.
Un mezzo di informazione: Il Resto del Carlino.

Qual è il suo supermercato di riferimento? Dove fa la spesa? «Non vado spesso a fare la spesa, nel caso comunque frequento l’Esselunga».

Ferrero Grandi

Per completare il quadro extra intervista, ecco infine le risposte alle nostre sei domande su temi specifici, già pubblicate le scorse settimane e che riportiamo nuovamente qui per dare modo a chi se le fosse perse di analizzare in modo più completo possibile la proposta del candidato.

STRADE E VIABILITÀ: «La nostra coalizione prevede un intervento radicale di riordino di appalti nel campo delle manutenzioni del verde pubblico e delle strade, con una task-force dedicata al controllo sistematico del rispetto degli obblighi assunti dagli appaltatori, con il superamento dell’app “Comunichiamo” e la messa in atto di un sistema di monitoraggio efficace e continuo a tappeto. Lo staff dedicato deve diventare l’occhio del cittadino e dell’amministrazione, “pattugliando” il territorio e mettendo in atto interventi puntuali, precisi ed efficaci. Approfondendo la questione delle buche nelle strade, proponiamo una modalità di azione ben precisa: valutare l’importanza delle singole strade, il loro valore, la loro frequentazione da parte di auto e bici e quindi programmare manutenzioni che tengono conto di questi fattori. Riguardo alla viabilità, prevediamo di posare entro i primi 100 giorni di amministrazione la prima pietra di tre interventi decisivi: il sottopasso di via Molinetto, il raddoppio del By Pass sul Candiano e un ripensamento del nodo di accesso all’area portuale nell’intersezione Classicana / via Trieste. Con riferimento al trasporto pubblico, serve una svolta: impianti di videosorveglianza, infrastrutture adeguate per la ricarica elettrica, potenziamento delle corse, trasporto a chiamata nelle aree meno servite, il coinvolgimento di operatori privati per integrare l’offerta».

RAVENNA FESTIVAL E CULTURA: «È essenziale che il Ravenna Festival rimanga il principale appuntamento culturale cittadino. La cultura non è solo patrimonio immateriale e identitario di una città, ma è anche una leva strategica per la sua economia: genera valore che va oltre il perimetro artistico, creando occupazione, attraendo investimenti, stimolando l’indotto turistico e contribuendo alla qualità della vita urbana. Per valorizzare questo potenziale, è indispensabile analizzare i riflessi reali sull’economia locale, perché senza dati concreti sul ritorno economico della cultura si rischia di sottovalutarne il peso nelle politiche pubbliche e nei piani strategici di sviluppo. Il ruolo di un’amministrazione comunale, specie in campo culturale, non è quello di scegliere in autonomia cosa proporre alla cittadinanza, ma di creare uno spazio di ascolto, confronto e valutazione. Il sindaco ha il dovere di mettere al centro il dialogo con le associazioni culturali, gli enti del territorio, i professionisti del settore e tutte le realtà che da anni contribuiscono con competenza alla vita culturale della città. Solo attraverso un processo di concertazione reale è possibile costruire una proposta culturale solida, condivisa e capace di lasciare un impatto duraturo. Governare la cultura è un atto di cura e di visione, non un esercizio di potere personale».

IL CAROVITA E L’EMERGENZA CASA: «Premetto che io non condivido assolutamente l’idea di realizzare un osservatorio su prezzi e consumi (come propone invece Barattoni, ndr): la trovo uno spreco di tempo e denaro. Se la nostra coalizione avrà l’onore di governare questa città, proporrà un censimento di tutte le abitazioni sfitte – con indicazione del numero delle camere, delle metrature e delle condizioni di manutenzione – che possono rispondere all’esigenza abitativa sempre più pressante. Inoltre, come amministrazione offriremo delle incentivazioni sugli affitti, con il pagamento di una quota percentuale della tariffa. L’emergenza abitativa, però, si può risolvere anche in altri modi, che trascendano l’edilizia popolare. Prendendo spunto da soluzioni virtuose di paesi nordici quali l’Olanda, ad esempio, si possono prevedere soluzioni di co-housing o di case modulari in legno. Un altro esempio virtuoso che ci ha colpito, senza bisogno di allargare lo spazio oltre i confini comunali, è quello dello studentato che nascerà in via Suzzi (ex sede della Banca Popolare di Ravenna): un privato sta dando il via a una soluzione abitativa per studenti riqualificando e riadattando un edificio dismesso».

I LIDI RAVENNATI: «Tutti i lidi sono stati trascurati. Se sarò eletto a sindaco, quello che tra cinque anni risulterà più cambiato è Marina di Ravenna, che deve tornare a essere il lido di riferimento per le famiglie ravennati. Marina sarà oggetto di una riqualificazione, a partire da via Natale Zen, dove ora sorgono edifici vuoti e degradati che hanno preso il posto delle botteghe dei pescatori. Applicheremo incentivi e offriremo sgravi fiscali agli imprenditori che vogliono riaprirle, in modo che la zona diventi un caratteristico polo commerciale. Spingeremmo inoltre per una legge regionale che permetta di realizzare anche a Marina di Ravenna un “albergo nautico diffuso”, cioè un sistema di pernottamento all’interno delle barche a vela ormeggiate. Alloggiarvi sarebbe un’esperienza particolarmente attrattiva perché suggestiva, immersiva ed ecosostenibile. Questo progetto, grazie all’eco mediatica, ma anche alla maggiore spesa in spiagge, ristoranti e negozi portata dai nuovi ospiti, concorrerebbe a dare una seconda vita al turismo di Marina. Ampliando il discorso, vorremmo creare un brand dei lidi ravennati, oltre a dar vita a una cabina di regia che, in concertazione con Proloco, consigli territoriali e altre realtà locali, faccia sì che non ci siano sovrapposizioni tra eventi e manifestazioni, in modo che ogni località sostenga l’altra invece che esserne in contrapposizione».

ENERGIA E RIGASSIFICATORE: «La transizione ecologica e l’uso delle fonti fossili devono andare di pari passo per impedire che i costi della transizione si riverberino sui cittadini, come vuole la sinistra. Condivido e ho condiviso in larga parte queste scelte anche se mi chiedo come possano essere sostenute anche da forze come Alleanza Verdi Sinistra, Movimento 5 Stelle et similia che hanno dichiarato su questi temi cose diametralmente opposte e come possano tali forze sostenere la candidatura a sindaco di Barattoni, in totale continuità con De Pascale. Posto che la sospensione delle estrazioni in Adriatico venne decisa dal governo Conte 1, che determinò danni enormi per il tessuto imprenditoriale del settore in cui Ravenna è leader, l’auspicio è che esse possano riprendere, tenendo conto, tuttavia, che gli investimenti su questo fronte sono stati interrotti a causa di quelle sciagurate decisioni e non è facile riprendersi dopo uno stop così prolungato. Riguardo alle estrazioni tuttora in essere, si dovrebbero accelerare le tempistiche di chiusura di quelle responsabili della maggiore subsidenza, ma solo quando potranno iniziare nuove estrazioni più al largo. Promuoverei nuove estrazioni più al largo, per quanto di competenza amministrativa locale, valutando al contempo con attenzione le proposte in campo di energie alternative su cui esistono interessanti progetti».

ADOLESCENTI: «Il problema adolescenti esiste e tocca svariati temi: non si può ridurre il tutto alla questione sicurezza. Molti casi di violenza derivano dal fatto che molti, troppi adolescenti soffrono per problemi di disagio e depressione. La vita di oggi va a trecento all’ora e non è facile stare al passo: chi è più fragile o più sensibile ne paga lo scotto. Come amministrazione, penso sia cruciale concentrarsi sulla prevenzione, riportando realmente l’educazione civica in classe attraverso incontri e corsi dedicati nelle scuole. Propongo anche di intraprendere presso le scuole medie e superiori percorsi di “educazione sentimentale” o “relazionale”, coinvolgendo specialisti, psicoterapeuti, ma anche “influencer” che sappiano parlare il linguaggio dei giovani e creare con loro una connessione empatica. Credo che corsi di questo tipo possano aiutare a nutrire la consapevolezza delle proprie emozioni e a promuove il rispetto di sé e degli altri. Anche fuori da scuola si può fare molto: come amministrazione propongo di potenziare i luoghi di aggregazione e ricreativi “sani”, spazi in cui gli adolescenti possono stare insieme per studiare, ascoltare musica, o anche, semplicemente, ridere. Si potrebbe pensare anche a dei “contest” per promuovere la disintossicazione dallo smartphone. La collaborazione con associazioni di volontariato sarà fondamentale per percorsi di questo tipo».

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