Nel campo del centrodestra di Ravenna, tra gli sconfitti alle elezioni comunali, si cercano le parole per spiegare un risultato che ha visto l’affermazione della coalizione di centrosinistra al primo turno con un margine di oltre 34 punti percentuali sul secondo classificato.
Il referente provinciale di Fdi, Alberto Ferrero, è consigliere comunale uscente e oggi consigliere regionale: «I risultati dicono che la nostra scelta su Nicola Grandi era giusta, si è dimostrato l’unica proposta credibile di opposizione. Ho fatto di tutto perché si andasse uniti alle urne, ma le scelte personalistiche di alcuni hanno danneggiato tutti».
Fratelli d’Italia pare assestarsi attorno al 16 percento, il doppio del 2021 ma distante dai numeri del partito di Giorgia Meloni a livello nazionale. Ferrero attribuisce questo scarto allo scenario ravennate dove il centrodestra presenta numerose alternative di liste civiche: «Se li sommiamo tutti si arriva al 25 percento».
Ora iniziano cinque anni di opposizione. L’ex consigliere comunale promette di mettersi subito al lavoro per non ripetere errori determinanti.
Su quest’ultimo aspetto sembra esserci convergenza con Mirko De Carli, esponente del Popolo della Famiglia che si dice soddisfatto del risultato raggiunto dalla lista con Lega e Lista per Ravenna: Ancisi è sopra al 6 percento. «Le nostre previsioni erano tra il 6 e l’8 percento. I risultati potrebbero portarci al secondo consigliere che sarebbe un ottimo traguardo. Mi auguro che ora ci siano un tavolo delle opposizioni per affrontare uniti i temi che ci accomunano: lotta al degrado, sicurezza, rilancio del mare, case popolari».
Poi ci sarà da mettersi subito al lavoro in vista dei prossimi appuntamenti cui arrivare con un altro approccio. Il riferimento è alla scelta del candidato sindaco che ha diviso le forze del centrodestra: «Va ripensata la modalità, non porta risultati scegliere un nome che esclude alcune forze politiche».