Come naturale che sia, l’ultimo intoppo nella realizzazione del nuovo palazzetto dello sport di Ravenna (dove è fallita una prova di carico), in ritardo di anni e caratterizzato da un aumento spropositato dei costi, ha scatenato l’opposizione al centrosinistra che governa il Comune.
Fratelli d’Italia, gruppo d’opposizione più numeroso, annuncia che chiederà a brevissimo: «Una commissione d’indagine consiliare per accertare le responsabilità tecniche, amministrative e politiche emerse con l’ultimo fallimento della prova di carico»; oltre a un «cronoprogramma pubblico e aggiornato con date certe per i collaudi, la risoluzione delle criticità e la consegna dell’opera», «garanzie sui costi» e in generale «trasparenza totale».
«Reputiamo intollerabile – si legge in una nota firmata dai consiglieri comunali di Fratelli d’Italia Grandi e Caponegro – che un’infrastruttura strategica per lo sport, la cultura e l’indotto economico del territorio venga gestita con questa sciatteria».
Filippo Donati di Viva Ravenna usa il sarcasmo – «Solidarietà al sindaco Barattoni per l’eredità De Pascale. E altre ne vedremo…») – mentre La Pigna sui social scrive che la capogruppo Veronica Verlicchi in questi anni sarebbe stata l’unica nell’opposizione «a evidenziare i notevoli ritardi e lo stratosferico aumento dei costi».
Il gruppo Lega-Pdf-LpRa in una nota inviata alla stampa, si chiede invece se «non sarebbe forse più logico fermarsi e fare il punto se conviene o meno fare continuare la ditta. Anche se ci sono delle penali contrattuali valutare l’eventuale estromessioni dell’attuale azienda che gestisce il cantiere con una nuova è una possibilità che non va scartata a priori: vanno analizzati i danni, le perdite, i ritardi e la sicurezza del nuovo impianto. Se serve un cambio di guida nei lavori e fosse economicamente e tecnicamente vantaggioso sarebbe da attuare senza indugiare oltremodo», scrive il coordinatore Mirko De Carli.