Continua a far discutere la manifestazione annunciata per sabato a Ravenna del movimento di ultradestra Comitato Remigrazione e Riconquista. Tra i tanti interventi contrari al corteo, spicca ora la presa di posizione di tutti gruppi di maggioranza del consiglio comunale (Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra, Partito Repubblicano Italiano, Ama Ravenna e Progetto Ravenna) che in una nota inviata alla stampa «esprimono forte contrarietà», sottolineando come nello stesso giorno Ravenna ospiti contemporaneamente «la partita del Ravenna Calcio, e nelle immediate vicinanze del corteo un convegno internazionale al Teatro Alighieri e l’open day del liceo classico».
«Sarebbe – dicono gli esponenti della maggioranza – una mobilitazione costruita su slogan che alimentano tensione e diffondono una rappresentazione distorta della città; un evento che rischia di generare turbative dell’ordine pubblico in un contesto urbano già caratterizzato da eventi che richiamano centinaia di persone, famiglie, studenti e visitatori. L’arrivo in città di soggetti da fuori Ravenna che si richiamano apertamente a ideologie neofasciste rappresenta un serio elemento di preoccupazione. Ravenna che è Medaglia d’Oro al Valore Militare, ha una storia di primo piano nella Resistenza antifascista, un’identità e un patrimonio di valori che non hanno nulla a che fare con quei riferimenti culturali e politici: la distanza è assoluta, e non solo sul piano ideale. È una distanza che riguarda il modo in cui si concepisce la convivenza civile, la legalità e il rispetto delle persone. Iniziative di questo tipo non offrono alcun contributo alla sicurezza o alla qualità della vita dei cittadini: sono pensate esclusivamente per creare contrapposizioni e agitare il clima sociale».
I gruppi di maggioranza chiedono dunque «alle autorità competenti di valutare con estrema attenzione l’impatto che un corteo del genere potrebbe avere in un sabato così delicato per il centro storico, già attraversato da molte attività e presenze».
La maggioranza ribadisce poi «che le politiche di sicurezza e per l’immigrazione, che sono materie di esclusiva competenza dello stato, si costruiscono nei territori con lavoro quotidiano, responsabilità istituzionale e collaborazione con la comunità, non con manifestazioni che riportano in piazza simboli, linguaggi e riferimenti che appartengono alle pagine più buie della storia europea e che la città di Ravenna respinge senza esitazioni».
Sul tema, tra gli altri, era intervenuta anche la Cgil di Ravenna, che ritiene «gravissima la scelta di dare uno spazio a un soggetto dichiaratamente razzista che basa le proprie istanze sulle paure delle persone sul tema dell’immigrazione. L’immigrazione è un tema che va discusso, che va regolato e che va migliorato, a partire dalla modifica della Legge Bossi Fini che, di fatto, legalizza un tipo di immigrazione che spesso apre essa stessa spazi di illegalità».
«Come Cgil – termina la nota – riteniamo che le autorità preposte debbano negare il permesso a una marcia che vuole umiliare la città e rischia di provocare tensioni sulla base di principi fascisti e razzisti e anticostituzionali».



