domenica
23 Novembre 2025
il caso

Comizio del comitato di ultradestra, ferito da una “bomba carta” uno dei contestatori del presidio antifascista

Cinque giorni di prognosi, presentata una denuncia. Identificato il presunto autore

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C’è un ferito e c’è una denuncia, come bilancio extra politico della manifestazione e della contromanifestazione andate in scena sabato pomeriggio (22 novembre) a Ravenna, suscitando come prevedibile non poche polemiche (qui sopra una fotogallery di Massimo Argnani). Da un lato, come noto, la prima uscita pubblica del Comitato Remigrazione e Riconquista, fondato da membri di Casa Pound e Veneto Fronte Skinheads, che hanno scelto Ravenna per gridare la loro ricetta per incentivare il “ritorno degli stranieri nei Paesi d’origine” e recuperare “la sovranità e l’identità nazionale” (con diversi riferimenti al fascismo, a partire dall’appellativo “camerata” con cui si chiamavano tra loro i manifestanti). Dall’altra parte un presidio autodefinitosi “antifascista” con bandiere di Pci, Rifondazione, Potere al Popolo e del movimento studentesco Osa, che hanno tentato di bloccare il corteo del movimento di ultradestra, a loro volta però bloccati, come prevedibile, da un cordone di poliziotti in tenuta antisommossa.

La contestazione è proseguita durante il comizio del Comitato Remigrazione e Riconquista in piazza Einaudi. È qui che uno dei contro-manifestanti è stato colpito da quella che viene descritta come una piccola bomba carta proveniente – denuncia la vittima – dal movimento di ultradestra. «Ero affacciato alla transenna che chiudeva il passaggio tra piazza Garibaldi e piazza Einaudi – ci racconta, mostrandoci una foto -: un gran botto e un colpo molto forte alla gamba destra, poco sotto il ginocchio, che mi fa cadere. Gli astanti preoccupati mi si fanno intorno, poi qualcuno nota lo strappo nei pantaloni e un po’ di sangue. Tiro su e vedo l’escoriazione». La ferita verrà poi curata al pronto soccorso, con tanto di un referto che parla di 5 giorni di prognosi. Nell’immediatezza, è stato identificato uno dei partecipanti del comitato Remigrazione (“consegnato” alla polizia dai suoi stessi compagni di manifestazione), mentre è stata presentata formale denuncia alle forze dell’ordine da parte del ferito.

Ferita
La ferita provocata dall’esplosione

Tra le varie reazioni del giorno dopo, da segnalare quella dell’avvocato Andrea Maestri, ex parlamentare, autore (insieme a Carlo Boldrini) del libro appena uscito Fascismo e neofascismi. Appunti critici di politica, diritto e storia: «Oggi uno sfregio indelebile sulla città medaglia d’oro della Resistenza. Ho fotografo e ripreso i neofascisti mentre gridavano “Noi non siamo antifascisti” , “Noi siamo spazzini” (per ripulire l’Italia dagli immigrati) , “Difendiamo il nostro diritto di manifestare, con le buone o con le cattive”. Pronto a testimoniare in tutte le sedi ciò che ho visto e sentito. Hanno propagandato idee basate sul suprematismo razziale, slogan discriminatori, hanno violato sfrontatamente le leggi Scelba e Mancino. E chi avrebbe dovuto vietare questa manifestazione non lo ha fatto».

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