C’è un ferito e c’è una denuncia, come bilancio extra politico della manifestazione e della contromanifestazione andate in scena sabato pomeriggio (22 novembre) a Ravenna, suscitando come prevedibile non poche polemiche (qui sopra una fotogallery di Massimo Argnani). Da un lato, come noto, la prima uscita pubblica del Comitato Remigrazione e Riconquista, fondato da membri di Casa Pound e Veneto Fronte Skinheads, che hanno scelto Ravenna per gridare la loro ricetta per incentivare il “ritorno degli stranieri nei Paesi d’origine” e recuperare “la sovranità e l’identità nazionale” (con diversi riferimenti al fascismo, a partire dall’appellativo “camerata” con cui si chiamavano tra loro i manifestanti). Dall’altra parte un presidio autodefinitosi “antifascista” con bandiere di Pci, Rifondazione, Potere al Popolo e del movimento studentesco Osa, che hanno tentato di bloccare il corteo del movimento di ultradestra, a loro volta però bloccati, come prevedibile, da un cordone di poliziotti in tenuta antisommossa.
La contestazione è proseguita durante il comizio del Comitato Remigrazione e Riconquista in piazza Einaudi. È qui che uno dei contro-manifestanti è stato colpito da quella che viene descritta come una piccola bomba carta proveniente – denuncia la vittima – dal movimento di ultradestra. «Ero affacciato alla transenna che chiudeva il passaggio tra piazza Garibaldi e piazza Einaudi – ci racconta, mostrandoci una foto -: un gran botto e un colpo molto forte alla gamba destra, poco sotto il ginocchio, che mi fa cadere. Gli astanti preoccupati mi si fanno intorno, poi qualcuno nota lo strappo nei pantaloni e un po’ di sangue. Tiro su e vedo l’escoriazione». La ferita verrà poi curata al pronto soccorso, con tanto di un referto che parla di 5 giorni di prognosi. Nell’immediatezza, è stato identificato uno dei partecipanti del comitato Remigrazione (“consegnato” alla polizia dai suoi stessi compagni di manifestazione), mentre è stata presentata formale denuncia alle forze dell’ordine da parte del ferito.

Tra le varie reazioni del giorno dopo, da segnalare quella dell’avvocato Andrea Maestri, ex parlamentare, autore (insieme a Carlo Boldrini) del libro appena uscito Fascismo e neofascismi. Appunti critici di politica, diritto e storia: «Oggi uno sfregio indelebile sulla città medaglia d’oro della Resistenza. Ho fotografo e ripreso i neofascisti mentre gridavano “Noi non siamo antifascisti” , “Noi siamo spazzini” (per ripulire l’Italia dagli immigrati) , “Difendiamo il nostro diritto di manifestare, con le buone o con le cattive”. Pronto a testimoniare in tutte le sedi ciò che ho visto e sentito. Hanno propagandato idee basate sul suprematismo razziale, slogan discriminatori, hanno violato sfrontatamente le leggi Scelba e Mancino. E chi avrebbe dovuto vietare questa manifestazione non lo ha fatto».



