«Dove sono i responsabili politici di questo ennesimo atto d’incuria del territorio?», è la domanda che solleva il partito di Rifondazione comunista dell’Emilia-Romagna a proposito delle alluvioni in provincia di Ravenna dopo i 12 avvisi di chiusura delle indagini preliminari per i fatti di Traversara e Boncellino nel biennio 2023-2024.
L’inchiesta, come noto, mira a capire eventuali responsabilità sui crolli dell’argine del Lamone. I dodici indagati sono tutti tecnici di vari enti, tra cui protezione civile e Regione.
Eliana Ferrari e Stefano Grondona, segretaria e segretario regionali di Prc, puntano l’attenzione sull’aspetto politico. «Come hanno già denunciato dal nostro circolo di Villa San Martino, i fondi necessari per intervenire sull’argine di Traversara furono trasferiti per un intervento a Parma grazie ad una delibera regionale, 195 del 13/02/2023, firmata da Stefano Bonaccini con tutta la sua giunta. Parliamo quindi di circa 1,2 milioni di euro diventati poi 266mila euro».
Ma gli esponenti di Prc ritengono che le responsabilità politiche siano anche altre e più profonde: « Siamo d’accordo con la magistratura nell’indagare responsabili di vari enti, ma come in passato abbiamo denunciato i rapporti e piani di emergenza sono stati compilati, la stessa Protezione Civile nel ravennate aveva segnato gli argini a rischio crollo, anche nel piano depositato a marzo 2023 all’Unione della Bassa Romagna, il punto è perché alla luce di questi documenti non si è intervenuto con priorità massima? Questi piani e report vari vengono letti da chi ha responsabilità politica del territorio? Il report per il finanziamento dell’argine di Traversara è partito nel 2011, come è possibile che siano passati tutti questi anni e non solo non si è provveduto all’intervento, ma addirittura arriviamo nel 2023 al taglio dei fondi?».
Ferrari e Grondona chiudono con una constatazione: «Se la politica veramente non sa cosa fa il settore tecnico dei vari enti, se non da direttive ed è all’oscuro, vuol dire che ci troviamo di fronte ad un altro disastro, quello della peggior classe dirigente politica che si sia mai vista in questa regione».



