martedì
23 Dicembre 2025
Cervia

I centri antiviolenza: «Missiroli si dimetta. E De Pascale sia più coerente»

La richiesta al presidente della Regione di essere meno ambiguo dopo le parole sul caso del sindaco di Cervia indagato per maltrattamenti alla moglie

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«In considerazione di un’accusa di violenza familiare, riteniamo sia opportuno, a prescindere dall’iter giudiziario, un passo indietro da parte del sindaco. Un primo cittadino rappresenta infatti un’intera comunità». È la posizione espressa dal coordinamento dei centri antiviolenza dell’Emilia-Romagna, che riunisce 15 associazioni della regione impegnate nel contrasto alla violenza contro le donne, a proposito di Mattia Missiroli, il 44enne sindaco di Cervia indagato per maltrattamenti e lesioni alla moglie da cui si sta separando dopo 16 anni di matrimonio. L’indagine è partita come atto dovuto con l’attivazione del cosiddetto Codice Rosso – la norma del 2019 che informa le forze dell’ordine anche senza una formale denuncia della vittima – dopo che la donna è andata al pronto soccorso il 5 dicembre scorso lamentando di essere caduta dopo una spinta del marito (7 giorni di prognosi).

Nel comunicato inviato alla stampa dal coordinamento dei centri (di cui fanno parte anche le associazioni della provincia: Linea Rosa di Ravenna, Demetra di Lugo e Sos Donna di Faenza) viene ribadito «il rispetto del principio di presunzione di innocenza e del diritto di Mattia Missiroli di difendersi nel procedimento giudiziario in corso nel quale avrà modo di far valere la propria dichiarazione di estraneità ai fatti».

I centri antiviolenza esprimono anche preoccupazione per le dichiarazioni del presidente della Regione, il cervese Michele de Pascale, che ha definito la vicenda «molto dolorosa» parlando di «riflessioni di carattere penale e giuridico che si intrecciano» per poi concludere che «è necessario tenere distinti i piani» e che l’aspetto penale e quello politico «non hanno la stessa dinamica».

«Al Presidente della Regione chiediamo di uscire dall’ambiguità – si legge nel comunicato del coordinamento centri antiviolenza – e chiediamo chiarezza e coerenza, proprio in considerazione del fatto che in più occasioni ha dichiarato di voler mettere al centro della propria agenda politica il contrasto alla violenza maschile contro le donne. La violenza contro le donne è un fenomeno trasversale che riguarda tutti i ceti sociali e, quando le accuse coinvolgono il primo cittadino di un Comune, non si può perdere di vista la centralità della testimonianza delle vittime che devono essere sostenute senza se e senza ma, anche quando gli uomini accusati di violenza ricoprono ruoli politici di rilievo».

Il 25 novembre scorso, in occasione della giornata internazionale per il contrasto alla violenza di genere, Missiroli ha fatto un post dalla sua pagina Facebook di cui riportiamo alcuni passaggi: «La violenza sulle donne non è un’emergenza: è una ferita profonda nella nostra società, che si consuma ogni giorno, spesso nel silenzio delle case, nascosta dietro a parole che giustificano, sguardi che minimizzano, atteggiamenti che normalizzano il controllo e la possessione. Anche Cervia, purtroppo, quest’anno è stata colpita (il caso Genini, ndr). Un’altra vita spezzata, che si aggiunge al dolore già profondo per Sandra e Paola, due donne cervesi uccise da chi diceva di amarle. È finito il tempo dell’indignazione. Non basta più dire “è inaccettabile”. Serve assumerci una responsabilità collettiva e politica. A Cervia lavoriamo ogni giorno, come Comune, insieme a Linea Rosa, ai servizi sociali e sanitari, alle forze dell’ordine e a tutte le realtà della rete territoriale, per garantire ascolto, protezione e consapevolezza. È un lavoro costante, spesso silenzioso, ma fondamentale. A voi mando i miei sinceri ringraziamenti per l’impegno quotidiano. Ma la verità è che non possiamo delegare questo cambiamento solo a chi lavora nei servizi, nella scuola o nella giustizia. È una responsabilità che riguarda tutti noi, come cittadini, come genitori, come educatori, come istituzioni».

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