Continua a far discutere il “taglio” dell’argine del Senio nel Faentino del giorno di Natale, con il sindaco di Castel Bolognese che ha parlato di un’opera abusiva e i proprietari dell’azienda agricola coinvolta che invece ribattono sostenendo di aver avuto le autorizzazioni. Sul tema ora interviene anche Fratelli d’Italia, allargando lo sguardo a un altro tema più generale e molto dibattuto in questi giorni (a sollevarlo in particolare l’ex consigliere comunale faentino di Fratelli d’italia, Stefano Bertozzi).
«Se si è arrivati al taglio dell’argine – commentano in una nota inviata alla stampa il consigliere regionale Alberto Ferrero e quello provinciale Riccardo Vicari – è perché le casse di espansione di Cuffiano e Tebano non sono funzionanti. E se non sono funzionanti, è perché dal 2023 non è stato fatto nulla per renderle operative. È inutile cercare scorciatoie narrative: quando le opere pubbliche non funzionano, il territorio paga il prezzo delle omissioni».
«Le casse di Cuffiano – continua la nota stampa -, se collegate e attive, avrebbero svolto il loro ruolo. Invece ci troviamo davanti a un progetto che si sta rivelando sbagliato, non adeguato e non rispondente alle reali esigenze idrauliche della vallata del Senio».
Per questo, Fratelli d’Italia annuncia iniziative istituzionali: «Ci attiveremo immediatamente in Regione e in Provincia per chiedere un aggiornamento del progetto, così da renderlo nel più breve tempo possibile fruibile ed efficiente. Il territorio non può essere lasciato in balia di decisioni improvvisate né di dichiarazioni che spostano l’attenzione dai veri problemi».
«La sicurezza idraulica – termina la nota dei consiglieri di Fratelli d’Italia – non si tutela con accuse infondate ai privati, ma con opere pubbliche funzionanti, programmazione e trasparenza. I cittadini meritano chiarezza, non scaricabarile».



