mercoledì
31 Dicembre 2025
capodanno

Ordinanza anti botti a Ravenna. Un anno fa il vicesindaco Fusignani era contrario. L’opposizione: «Incoerenti»

Con la nuova Amministrazione cambia la strategia del Comune

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«Abbiamo scelto di non applicare ordinanze specifiche per vietare i botti di Capodanno per due motivazioni principali: da un lato, esistono normative che rendono queste ordinanze illegittime; dall’altro, un’ordinanza ha senso solo se è realmente applicabile. In questo senso è emblematico il caso dell’allora Sindaco di Napoli Rosa Russo Jervolino, il cui divieto non solo non fermò i botti, ma li moltiplicò, persino sotto casa sua. Lo stesso succede in tutti quei comuni che scelgono la strada dell’ordinanza». Lo diceva in consiglio comunale il vicesindaco Eugenio Fusignani un anno fa. Una dichiarazione che colpisce in particolare oggi, per la decisione di questi giorni della nuova giunta del Comune di Ravenna (con lo stesso Fusignani confermato vicesindaco alla Sicurezza) di vietare invece con una specifica ordinanza fuochi d’artificio, petardi e botti per la notte di Capodanno.

A sottolineare il cambio di strategia dell’Amministrazione è in particolare l’ex candidato sindaco del centrodestra Nicola Grandi, oggi capogruppo in consiglio comunale di Fratelli d’Italia. «Questa non è una semplice evoluzione di pensiero, si tratta di una smentita totale. Come se le dichiarazioni dello scorso anno non fossero mai esistite. E allora la questione diventa inevitabilmente una questione di credibilità». Ma secondo Grandi «c’è un altro elemento che rende questo provvedimento ancora più criticabile: la tempistica. Un’ordinanza che incide su comportamenti diffusi, radicati da decenni, e che introduce divieti e sanzioni, viene comunicata alla stampa praticamente a ridosso della sua entrata in vigore. Come si pretende che i cittadini ne siano a conoscenza? Come si può parlare di rispetto delle regole se le regole vengono rese pubbliche quando ormai non c’è più tempo per adeguarsi? Un’ordinanza efficace richiede informazione preventiva, campagna di comunicazione, coinvolgimento, gradualità. Qui invece si procede per atto improvviso, confidando forse più nell’effetto annuncio che nella reale applicabilità. Esattamente ciò che un anno fa veniva criticato. Che sia chiaro – termina Grandi -: il merito del provvedimento non è in discussione. Il rispetto per gli animali, la tutela della sicurezza delle persone, la riduzione degli incidenti e del degrado urbano sono obiettivi condivisibili e sacrosanti. Diverse associazioni e diversi consiglieri di opposizione fra cui il sottoscritto in passato avevano chiesto proprio questo, venendo messi a tacere, quasi in malo modo ma il fine non giustifica il metodo, soprattutto quando il metodo mina la fiducia dei cittadini».

Tra i vari interventi critici, anche quello della Democrazia Cristiana che ritiene che «la coerenza istituzionale e la chiarezza politica siano valori fondamentali per mantenere la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Un’Amministrazione che cambia linea senza spiegazioni indebolisce la credibilità della governance locale e la partecipazione civica».

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