Anche a Ravenna “the show must go on”

Fausto PiazzaA costo di essere monotono torno sul mondo dell’arte e dello spettacolo che, a parte una breve parentesi estiva, è ormai sprofondato nell’oblio dell’emergenza pandemica. Al punto che è scomparso anche dai radar del Governo e del dibattito pubblico, tutti tesi a captare malumori e rivendicazioni su piste da sci, pranzi e cenoni delle feste, shopping natalizio…

Come se teatri, cinema, musei e biblioteche chiuse, la cultura mortificata, fossero un’ovvietà, il minore dei mali. E fossero figli di un dio minore milioni di spettatori/visitatori e le migliaia di persone che campano con le attività di questo settore. Anche dalle nostre parti questi lavoratori dell’intelletto e della creatività vivono un periodo drammatico, soffrono ma non si arrendono.

Purtroppo per teatro, balletti, concerti non esiste l’asporto e neppure il servizio a domicilio. Certo, se gli spazi dell’arte e della cultura sono interdetti c’è pur sempre la performance virtuale ma – a parte certe grandi produzioni in streaming come quelle recenti del Teatro alla Scala o anche del Ravenna Festival col Maestro Muti – spettacoli, tour e incontri scarseggiano di calorosa empatia, dell’emozionante e imprevedibile presenza dal vivo, e si raffreddano nell’effetto documentaristico.

Anche noi, per non soccombere a questa deprimente fase critica della cultura, abbiamo deciso di fare la nostra parte, pubblicando entro fine anno il nostro mensile romagnolo “R&D Cult” e la rivista “Palcoscenico”, annuario delle stagioni teatrali della provincia di Ravenna. Visto che non ci sono rassegne o eventi da segnalare e approfondire – a parte rari appuntamenti sul web o cartelloni da confermare – cercheremo di raccontare quel patrimonio storico, tangibile, di teatri e spazi scenici del territorio che ne sono la dimora, condivisa con il pubblico. Sarano edizioni speciali, ridotte, eppure un auspicio per una rinascita nel 2021.

A proposito di passione e tenacia, riservo queste ultime righe a due esempi di organizzazioni e artisti ravennati (fra i tanti che potrei citare…) che stanno tenendo testa al Covid e al confinamento cautelare con creatività, energie innovative e solidarietà, in una fitta rete di collaborazioni.
Ravenna Teatro e Albe hanno deciso – unici, o fra i pochi in Italia – di destinare 70mila euro di fondi d’emergenza e per attività non svolte «ad artisti, compagnie, teatri con meno tutele della nostra», finanziando residenze artistiche e progetti a livello locale e nazionale.

D’altra parte, la compagnia ErosAntEros (Agata Tomsic e Davide Sacco) è riuscita a trasformare il festival “Polis” di Ravenna, che non si è potuto svolgere sul palco, in un forum online internazionale sul futuro del teatro che ora è un ponderoso libro a 57 voci, pubblicato dalla casa editrice specializzata Editoria&Teatro. Cosa curiosa, Agata e Davide, da quest’estate sono anche in prima fila ­– come autori del progetto di un Centro Internazionale Istriano delle Arti Performative Contemporanee – per la candidatura (ora finalista) di ‪”Piran-Pirano 4 Istria” a Capitale Europea della Cultura 2025 per la Slovenia. In bocca al lupo ragazzi, magari voi questa volta ce la fate…‬

Ravvena&Dintorni: l'editoriale
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