Bella Ravenna, ma ci vivreste?

Con l’arrivo di Alessandro Borghese, Ravenna tornerà sotto i riflettori nazionali. Anche chi non ama la trasmissione dovrà ammettere che si tratta di un bello spot e che a tanti italiani sarà ricordato quanto sia effettivamente e innegabilmente bella la nostra città (anche perché fortunamente in video non si potrà sentire l’orrenda puzza che ci ha pervaso nel primo giorno di riprese, cosa che invece, se dovesse ripetersi, immagino potrebbe tenere a chilometri di distanza chiunque non sia obbligato a starci, qui).

Un’ottima meta per un week end un po’ costoso forse (siamo sempre una delle città con la maggiore inflazione d’Italia), ma che comunque vale il viaggio. E lo vale soprattutto perché Ravenna appunto è ancora una città abitata dai ravennati, dove i ristoranti (che siano quelli di Borghese o no) non nascono per “intrappolare” turisti, dove chiunque abbia un locale sa che senza i residenti è difficile campare.

Ecco, questo è un equilibrio delicatissimo e in pericoloso bilico. Non tanto perché rischiamo frotte eccessive di turisti (almeno si spera, vedendo i destini di città vicine come Venezia e Firenze), ma perché rischiamo che la città sia sempre meno vissuta e abitata e amata da chi la vive. Affitti introvabili rendono davvero poco attraente la nostra città per chi potrebbe venire a viverci per periodi più o meno lunghi, i prezzi alti di cui dicevamo che rendono la spesa sempre più leggera, i tanti servizi che ogni giorno vediamo deteriorarsi. La sanità in primis, ovviamente, ma anche il trasporto pubblico (soprattutto per i ragazzi che vanno a scuola) che aumenta i prezzi dei biglietti ma non sempre garantisce un servizio ottimale (per usare un eufemismo), le piste ciclabili impercorribili e pericolose, troppi rifiuti in strada in alcune zone periferiche e nessuna vera novità all’orizzonte che non siano nuove e continue costruzioni di zone residenziali in città e sui lidi a prezzi inaccessibili ai più (i cantieri pubblici invece sono in continuo e costante ritardo, nemmeno un giardino da un ex caserma siamo riusciti a inaugurare in tempo).

Notizie positive arrivano dal porto dove nuovi grandi cantieri potrebbero richiamare lavoratori in zona, chissà quanti potrebbero scegliere di fermarsi a Ravenna e farla diventare la loro città e non solo la meta di un weekend, tra qualche anno.

La domanda è, al di là delle foto di rito e dei monumenti e della cucina, questa città può essere oggi davvero attrattiva per chi non ci è nato e a dire il vero anche per chi ci è nato e si trova nell’età di scegliere dove mettere su casa?

Ravvena&Dintorni: l'editoriale
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