Dante superstar (a volte anche troppo)

Chissà se nella sua sconfinata visionarietà il Poeta-profeta immaginava che l’anniversario dei 700 anni dalla sua morte sarebbe stato sconvolto dalla “peste” globale del secondo millennio.

Certo che la pandemia Covid ha notevolmente fiaccato – per certi versi ridimensionato e per altri fatto slittare – il programma delle celebrazioni ravennati che doveva articolarsi con calibrata distensione fra il settembre del 2020 e quello prossimo.

L’allentamento delle restrizioni antivirus in maggio ha aperto fortunosamente una massa di eventi a suo tempo rinviati e riveduti, che ora si stanno addensando in questo scorcio d’estate e si concentreranno maggiormente fra settembre e la fine del 2021.

Una vera e propria caterva di spettacoli, installazioni, letture, itinerari, mostre e rassegne, citazioni e suggestioni che fanno dell’arcigno Dante e della sua poesia (che in tanti ritengono ancora difficile e noiosa), comunque sia, una Superstar.

In queste ultime settimane – vedi il Ravenna Festival e a seguire altre rassegne e spazi artistici e culturali – hanno ospitato creazioni pregevoli e originali a lui ispirate o dedicate, fra musica, teatro, danza, letteratura. Merito anche della cosiddetta “curvatura“ di quasi tutte le attività e produzioni artistiche e culturali locali verso l’omaggio a Dante. Che però rischia di essere stucchevole, semplicemente non sempre necessario, se poi lo sforzo creativo non vale il risultato.

Di fatto il pubblico, privato da mesi di esposizioni e spettacoli dal vivo, sta affollando gli eventi, dando a Dante quel che è di Dante e accogliendo la potenza ancora attuale della sua poesia, fatta di parole, sonorità e visioni.

Fra ciò che già potremmo definire memorabile – autenticamente popolare e incantevole – c’è il cantiere dantesco del Teatro delle Albe, avviato con l’Inferno nel 2017, la cui conclusione è prevista l’anno prossimo.
Nel frattempo si è tenuta una straordinaria staffetta di attori professionisti ma anche amatori che, senza sosta, dal tramonto all’alba ha proposto ad un folto pubblico insonne la lettura dell’intera cantica del Paradiso, sul meraviglioso sfondo della Loggetta Lombardesca.

D’altra parte è un peccato che le mostre d’arte a tema dantesco di Forlì e (seppure in tono minore) di Ravenna, con dipinti e sculture di notevole valore storico e bellezza, siano in chiusura, dopo appena due mesi, l’11 luglio (pare per gli alti costi di allestimento e la necessità improrogabile di restituire i “prestiti”).

Vedremo allora se le due rassegne di impronta contemporanea, “Dante Plus” e “Un’epopea pop”, che saranno allestite in città nei prossimi mesi, saranno all’altezza delle aspettative.
Certamente sono in ballo intorno allo scoccare del Settecen­tenario, a settembre, molti eventi importanti, tali forse da rimanere negli annali di questo anniversario, di cui parleremo abbondantemente su queste pagine e su quelle di una rivista-almanacco che stiamo già preparando da tempo in redazione.

Doveva uscire a inizio 2021, poi il Covid ce l’ha fatta posticipare a inizio agosto. Sono 120 pagine di articoli e immagini inedite, informazioni e curiosità sul Sommo Poeta, scritte da esperti e studiosi.

Un nostro modesto contributo, realizzato per l’occasione storica, ma con la cura e la passione di sempre.
Spero vi piacerà.

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