Debiti, retrocessioni, sogni delusi: tempi duri per sport e tifosi

Andrea AlberiziaSono tempi tristi per lo sportivo ravennate appassionato delle discipline di squadra.

Il tifoso di calcio ha dovuto assistere alla retrocessione della formazione dai professionisti della C ai dilettanti della D, una cosa che sul campo – cioè escludendo le retrocessioni per fallimenti societari in tribunale – non succedeva da 26 anni. Un’onta arrivata contro il Fano in 180 minuti in cui i giallorossi non sono riusciti a fare nemmeno un gol e ne hanno subìti tre e non è servita la mossa della disperazione con l’esonero dell’allenatore Luciano Foschi nei tre giorni che separavano andata e ritorno. E a proposito di fallimenti: sono di poche settimane fa le motivazioni della sentenza del crac della gestione Fabbri che lasciano poca lode e molte perplessità sull’ultima gestione capace di arrivare in B.

Il tifoso di pallacanestro ha visto il lockdown interrompere una stagione da stropicciarsi gli occhi per l’Orasì. Squadra saldamente al primo posto del suo girone in A2 con legittime ambizioni di una clamorosa promozione. Il campionato non è ripreso e Ravenna è stata esclusa dai ripescaggi a tavolino. Salvo poi il ripensamento della Lega che ha invitato il presidente Roberto Vianello al tavolo dei grandi. Il pres ha risposto educatamente “No, grazie” perché ormai non c’era più tempo per imbastire un piano economico con le spalle abbastanza larghe. La promozione resta un sogno da raggiungere sotto canestro. Sì, ma tornerà una stagione così?

Il tifoso di pallavolo ha appena scoperto che dieci anni nella massima categoria nazionale hanno lasciato debiti pesanti nei bilanci del Porto Robur Costa. C’è stato il rischio di un’autoretrocessione, scongiurato con una manovra societaria: fondazione di un nuovo sodalizio con molte facce comuni tra prima e dopo, e debiti lasciati alla vecchia società che ha garantito di poter coprire tutto. Per gli amanti del gioco sotto rete c’è l’isola felice Teodora: le ragazze erano nei playoff prima dello stop e tenteranno nuovamente l’approdo in A1 il prossimo anno per esserci a settembre 2021 quando gli sport indoor dovrebbero traslocare nel nuovo palazzetto.

Ecco, il palazzetto. L’investimento più grande della giunta in questo quinquennio (15 milioni di euro con la partecipazione di Stato, Regione e Camera di Commercio) ha appena conosciuto la poco piacevole esperienza di una interdittiva antimafia per la società che ha l’appalto dei lavori. E la paura dei ritardi aumenta.
Ma nonostante lo scenario desolante, il sindaco ha espresso la disponibilità a collaborare con il Bologna per fare dello stadio Benelli il campo casalingo provvisorio dei rossoblù per i 18-24 mesi dei lavori al Dall’Ara. Vuoi vedere che per avere in città una squadra al massimo livello del suo sport tocca dare ospitalità ai bolognesi?

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